
25/06/2014
h.16.40
Dopo una settimana di lavoro, la linea 2 dell’inceneritore di Parma torna a domire.
I dati del 24 giugno infatti registrano sui rifiuti speciali un laconico “linea temporaneamente fuori esercizio”, che tradotto significa “è finito il carburante”.
Dopo un mese di stop forzato l’inceneritore aveva ripreso a bruciare rifiuti speciali il 16 giugno ed aveva continuato il suo lavoro per 8 giorni, con risultati, in termini di emissioni, assolutamente mediocri.
Prima un aumento di polveri sottili, poi l’incremento di monossido di carbonio, a testimoniare che i materiali inceneriti erano disomogenei e di difficile gestione.
I rifiuti speciali sono quei materiali provenienti da industria, artigianato, commercio.
Si tratta di rifiuti eterogenei, di origine molto diversa, che compongono un menù piuttosto indigesto per il forno. Difficoltà a mantenere la corretta temperatura di incenerimento e soprattutto una cattiva combustione, che ha portato all’incremento di polveri e monossido di carbonio.
La città si domanda anche quale tipo di rifiuti e da dove provengono questi materiali scaricati ad Ugozzolo. L’autorizzazione 938 del 2008 consente solo rifiuti originati sul territorio di Parma e Provincia, ma Arpa aveva segnalato alla Provincia anche materiali da fuori, episodi che avevano fatto scattare una diffida da parte dell’ente di piazzale della Pace nei confronti del gestore.
Sulla pagina del sito dedicata alla lettura delle emissioni del forno inceneritore di Parma,
http://www.irenambiente.it/attivita.php?id=205
continuano ad essere inattivi i pulsanti che rimandano all’andamento temporale delle emissioni e ai campionamenti mensili di diossina.
Un segnala poco rassicurante per la trasparenza di gestione di questo impianto.
Dopo pochi giorni di tregua ricomincia il singhiozzo del camino e il mese di giugno si avvia ad essere uno dei mesi in cui l’impianto ha funzionato meno.
Meglio per la nostra aria!
Aldo Caffagnini