L’Altra Europa con Tsipras è con OVO

SMA MODENA
lombatti_mar24

01/07/2014
h.10.40

Una delle parti più belle e insigni dell’Ospedale Vecchio, il chiostro rinascimentale, è stata riaperta per tre giorni (28-30 giugno 2014) da un folto gruppo di cittadine e cittadini dell’Oltretorrente, con un’occupazione d’intelligente organizzazione, di scrupoloso rispetto del luogo, che è stato anzi ripulito e riscattato dallo squallido degrado in cui versava, e di ricco contenuto culturale e politico.
Pubblici dibattiti, esposizioni d’arte e di fotografia, eccellenti concerti musicali, readings letterari, convivialità e altre attività hanno fatto risplendere un chiostro rinascimentale che le Amministrazioni comunali senza soluzione di continuità dal 2003, anno di bando del project financing di privatizzazione del monumento, ad oggi, hanno prima smesso di mantenere, poi sottratto a qualsiasi uso e beneficio pubblico, evacuando l’Archivio Storico Comunale, esiliato in un ex magazzino del Comune dietro al muro del cimitero, a fianco di una discarica di rottami. Così, magnifiche stanze primo-cinquecentesche, alcune affrescate, sono state lasciate preda dell’umidità di risalita e delle muffe.
Ci associamo con convinzione agli occupanti, nel denunciare da un lato la sottrazione alla città di un patrimonio culturale e sociale importante e dall’altro lato l’imbarbarimento civile inasprito, invece che risolto, dalle ordinanze antibivacco. In effetti, un’unica strategia messa in atto dagli amministratori comunali passati e presenti pare essere quella di consegnare al degrado un monumento storico pubblico e il polo culturale che vi ha sede, risorsa impagabile per innalzare il livello di vita urbano e al contempo soffiare sul fuoco dell’uso isterico e monofunzionale di via D’Azeglio. Sono alcuni degli strumenti coi quali si sta perseguendo da alcuni decenni il cambiamento coatto della composizione sociale degli abitanti dell’Oltretorrente.
La tre giorni d’occupazione, che ha registrato punte d’affluenza inaspettata, ha rivelato agli occhi di molti un tesoro architettonico segregato e anche a chi già lo conosceva ha fatto toccare con mano la perdita sociale della chiusura di questi luoghi, fatti deperire programmaticamente da dodici anni, per creare l’alibi della necessaria privatizzazione e dunque favorire ristretti gruppi di palazzinari.
Le stanze del lato est del chiostro sono in pieno assetto per essere usate subito dai cittadini: dotate di impianti igienici, di riscaldamento e d’illuminazione. Sono accessibili direttamente dall’esterno, senza dovere passare per il chiostro. Come già vari comitati dell’Oltretorrente hanno chiesto tempo fa alla nuova giunta, senza ricevere alcuna risposta, anche il Comitato della Lista Tsipras reclama che vengano messe a disposizione pubblica.

COMITATO L’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS