
10/09/2014
ACCADDE OGGI: Alle ore 04:40 del mattino del 10 Settembre 1977 nel carcere Baumetes di Marsiglia la ghigliottina veniva usata per l’ultima esecuzione capitale in Francia.
Ad essere giustiziato fu Hamida Djandoubi, 28 anni, un immigrato di origine tunisina condannato per la tortura e l’omicidio della ventunenne Elisabeth Bousquet. Il presidente della repubblica Francese Valéry Giscard d’Estaing rifiutò la grazia e Djandoubi fu accompagnato al patibolo da Marcel Chevalier che si occupò dell’esecuzione. La ghigliottina entrò prepotentemente nella storia all’epoca della Rivoluzione francese, quando il medico e membro dell’assemblea costituente Joseph-Ignace Guillotin la propose in ottemperanza ad un una legge come metodo efficace ed umanitario per eseguire le sentenze capitali evitando inutili spargimenti di sangue e supplizi ai condannati. I principi della ragione illuminista erano stati accolti anche nel campo del diritto e il legislatore razionalmente aveva decretato che le condanne a morte fossero effettuate per “mezzo di una macchina.”
Simili macchinari erano stati usati in precedenza in Irlanda – dove si ha una testimonianza di ghigliottinamento con l’esecuzione di Murcod Ballagh nel 1307 – e in Inghilterra – l’Halifax Gibbet rimase in uso fino ai tempi di Cromwell nel XVII secolo – e Guillotin ei suoi sostenitori videro in questi antesignani dei dispositivi più umani rispetto ad altre tecniche di esecuzione, come l’impiccagione o la fucilazione – in cui rispettivamente il condannato rischiava di non spezzarsi il collo al primo impatto, o doveva essere finito con un colpo di grazia. Un prototipo venne costruito e testato su cadaveri, e il 25 aprile 1792 Nicolas-Jacques Pelletier, condannato per rapina ed omicidio, ebbe il dubbio onore di diventare il primo ad essere ghigliottinato nella Francia rivoluzionaria. Il nuovo dispositivo ben presto divenne noto come la “ghigliottina” dal nome del suo più fervente sostenitore e il boia di stato Charles-Henri Sanson – che avrebbe presieduto all’esecuzione del re Luigi XVI il 21 Gennaio del 1793 – poteva arrivare a ghigliottinare una dozzina di persone in 13 minuti.
A Parigi al culmine del periodo del Terrore (1793-1794) Sanson decapitò 300 tra uomini e donne in 3 giorni. I fratelli Robespierre, St. Just, Danton, Hébert, Delacroix e molti altri fra gli stessi rivoluzionari caddero sotto la sua lama, insieme a nobili e a migliaia di esponenti meno noti della politica di quegli anni, spesso giustiziati dopo processi farsa. Nata per amministrare la morte secondo esigenze umanitarie, la ghigliottina diventerà il simbolo degli eccessi del Terrore della Francia Rivoluzionaria e il nome del suo propugnatore rimarrà indissolubilmente legato ad essa.
La Francia abolirà definitivamente la pena di morte nel 1981.
Alessandro Guardamagna