Investire in banca, il decalogo di Feduf-Consumatori

SMA MODENA

E’ una regola non scritta: a guadagni alti si associano molto spesso rischi elevati. Bisogna quindi, assolutamente, verificare la solidità di chi emette i titoli che vogliamo acquistare, tenere costantemente sotto controllo l’andamento dei propri investimenti e soprattutto diversificare, diversificare, diversificare. In questo decalogo del risparmiatore consapevole stilato dalla Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio (Feduf) assieme alle associazioni dei consumatori, all’indomani del crac delle quattro banche salvate dal recente decreto del governo, si punta ad un’educazione finanziaria alla portata di tutti.
Di seguito le regole per investire con consapevolezza:
– CONOSCERE LE TIPOLOGIE DI INVESTIMENTO. Le azioni sono strumenti finanziari con cui partecipiamo al capitale sociale di un’azienda. Le obbligazioni sono strumenti con i quali diventiamo creditori del soggetto (Stato, impresa o banca) che ha emesso il titolo per un periodo di tempo definito da un contratto. I fondi comuni raccolgono il risparmio di più investitori per investirlo in molteplici strumenti finanziari.
– STABILIRE IL VALORE DI UN TITOLO. Occorre tenere in considerazione il suo prezzo rispetto all’inflazione, il suo andamento e la sua liquidità, ovvero la sua capacità di essere scambiato con facilità sul mercato.
– DECIDERE L’ORIZZONTE TEMPORALE DEL PROPRIO INVESTIMENTO. Se ad esempio l’investimento temporale è ridotto, è meglio fare investimenti a basso rischio, perché avremo meno tempo per risanare le perdite con altre scelte di investimento. Se invece i tempi sono più ampi, possiamo investire una parte del nostro denaro con un grado di rischio più alto. In ogni caso non bisogna mai trattare le Borse come dei casinò.
– CONTROLLARE GLI INVESTIMENTI. Anche se abbiamo fiducia nella nostra banca bisogna informarsi costantemente dei nostri investimenti, anche confrontandosi con altri operatori, e agire immediatamente in caso di necessità.
– VERIFICARE SEMPRE LA SOLIDITA’ DELL’EMITTENTE: un’obbligazione di un’azienda storica, ad esempio, non è per forza sicura. Bisogna farsi consigliare da più fonti, paragonando diverse le informazioni.
– RICEVERE INFORMAZIONI NECESSARIE DA PARTE DELLA BANCA. Quando ci sottopone una tipologia di investimento, la banca è tenuta a comunicare in maniera chiara e comprensibile: la tipologia dello strumento, il soggetto che lo ha emesso, il mercato di quotazione e di negoziazione, gli eventuali conflitti di interesse potenziali, la classe di rischio assegnata dalla banca allo strumento finanziario.
– VALUTARE RISCHI E GUADAGNI. Più alto è il rischio, più alto è il guadagno possibile, ma possibile non vuol dire certo, né tanto meno probabile. Non esistono dunque guadagni facili a rischio zero.
– MEGLIO FRAZIONARE GLI INVESTIMENTI. Più diversifichiamo le tipologie di investimenti effettuati, fra titoli più e meno rischiosi, più il rischio di perdita del proprio capitale diminuisce.