Parma – Napoli 1-0, i crociati al Tardini riprendono il volo

SMA MODENA

06/04/2014
h.23.00

Parma-Napoli 1-0 (10’st Parolo)

PARMA: Mirante, Cassani, Paletta (vcap), Felipe, Molinaro, Acquah, Marchionni (cap), Parolo (35’st Munari), Biabiany (47’st Cerri), Palladino (43’st Gobbi), Schelotto. A disposizione: Bajza, Pavarini, Rossini, Sall, Mauri, Jankovic, Obi, Galloppa. All. Donadoni

NAPOLI:
Reina, Henrique, Fernandez, Albiol, Ghoulam, Inler, Jorginho, Callejon (23’st Mertens), Hamsik (37’st Pandev), Insigne, Higuain (23’st Zapata). A disposizione: Doblas, Colombo, Britos, Reveillere, Mesto, Behrami, Dzemaili. All. Benitez

ARBITRO: Bergonzi di Genova. ASSISTENTI: Ghiandai e Tasso. IV: Marzaloni. ADD: Damato e Giacomelli.
Note – Corner: 3-3. Ammoniti: Cassani, Marchionni, Acquah, Parolo, Mirante, Zapata e Albiol. Spettatori: 14.841 per un incasso di 199.906,26 Euro

Il Parma di mister Roberto Donadoni, dopo tre sconfitte consecutive in trasferta, è ritornato nella sua casa, lo stadio Ennio Tardini, e ha ripreso il volo sul campionato, battendo il Napoli terzo in classifica, raggiungendo a 50 punti il quinto posto, dove ha agganciato l’Inter. Così nel Ducato di Parma continua ad aleggiare il profumo d’Europa.
La nuova straordinaria giornata in questa fantastica stagione vissuta dalla squadra crociata è stata il risultato di un’altra prestazione superba, che ha avuto il proprio sunto nella spettacolare azione del gol della vittoria, firmato da Marco Parolo al 55’.
Conclusione di una coralità di prima modulata in contropiede sulla destra in tre passaggi soltanto, avviata da Gabriel Paletta, protratta da Mattia Cassani con un cross rasoterra perfetto come traiettoria, ma forte e difficile per essere raccolto e spedito alle spalle di Reina dal compagno di centrocampo, al suo ottavo centro stagionale, splendido nel colpirlo di interno destro.
Interpretazione totale e assoluta dell’atteggiamento tattico impostato da mister Roberto Donadoni, che ha dovuto fare i conti, tra squalifiche e infortuni, con le assenze forzate di Capitan Alessandro Lucarelli, Walter Gargano, Antonio Cassani e Amauri.
In attesa, ma senza innalzare le barricate, provando a crearsi occasioni in contropiede, con il gioco di Raffaele Palladino a ritornare, per poi ripartire, insieme alle ali Ezequiel Schelotto e Jonathan Biabiany.
Colpire al momento opportuno, piano accaduto, e continuare a rilanciare sull’assedio partenopeo, ottimamente rintuzzato, anche soffrendo in difesa, lottando con il coltello tra i denti, come nel finale di gara, con un bel ritorno in campo di Gabriel Paletta dopo l’influenza virale e una prova limpida e completa di Felipe.
Per il tuffo finale, all’ennesima esplosione di gioia stagionale del Tardini, nella Curva Nord che anima il tifo della nostra casa, protagonista di una coreografia spettacolare per ricordare Matteo Bagnaresi, il tifoso crociato scomparso sei anni fa.
Si vola insieme. La prossima tappa, domenica, è il derby dell’Emilia, a Bologna. Sappiamo, con questo entusiasmo, che sarà come essere al Tardini.

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07/04/2014
h.10.00

Antonio Mirante torna a blindare la propria porta dopo 5 partite consecutive con gol al passivo. Il portiere del Parma è stato tra i protagonisti dell’incontro, dando sicurezza a un reparto difensivo che nel complesso non ha mai corso grandi peric0li.
“Era il rilancio che ci aspettavamo dopo 3 sconfitte, battere il Napoli ci dà tanta fiducia e voglia di far bene per questo finale. Abbiamo preparato bene la partita, sapendo che loro avevano tanta qualità davanti e la nostra compattezza ci ha permesso poi di ripartire e pungere. Il vantaggio è stato gestito bene, non abbiamo sofferto troppo, è un successo meritato. Con la Roma non c’era stato forse il giusto approccio all’inizio, abbiamo perso meritatamente all’Olimpico così come oggi i 3 punti sono meritati e figli di un Parma cinico e ben messo in campo”.
Mirante esprime poi il proprio giudizio sull’episodio in area di rigore con Zapata: “Le mie mani erano alte, non l’ho toccato, il mio intervento era volto ad evitare il contatto. Lui era in anticipo, mi ha cercato con il piede, in quelle situazioni gli attaccanti sono favoriti e spesso spostano la palla provando a prendere il rigore. Non era rigore, giusta la decisione dell’arbitro”.