Idv, Prc, Giovani Comunisti e Sel in piazza per i migranti

SMA MODENA
lombatti_mar24

28/02/2014
h.10.20

Aderiamo convintamente, anche quest’anno, al presidio che si terrà sabato 1 marzo alle ore 17 in piazza Garibaldi in occasione della giornata internazionale per i diritti dei migranti.
Le criminali politiche migratorie messe in atto in questi anni dall’Italia e da molti altri paesi europei sono state finalizzate alla costruzione di una Fortezza Europa, invalicabile ai diritti e alla dignità umana.
Leggi come la Bossi-Fini e la Turco-Napolitano sono il paradigma della barbarie prodotta da un sistema nel quale capitali, merci, armi, possono attraversare il pianeta in assoluta libertà mentre uomini e donne in fuga da miseria e disperazione sono vittime di discriminazione di stato, colpevoli per il semplice fatto di essere nati (poveri).
Queste leggi hanno costretto, anche in Italia, migliaia di persone all’orrore della reclusione forzata nei lager-CIE, alla clandestinità e allo sfruttamento, ad una vita invisibile senza diritti e dignità.
In questo contesto, c’è chi, facendo leva su questi processi di marginalizzazione, isolamento, discriminazione e sfruttamento, cerca di costruire il proprio consenso individuando nei migranti il capro espiatorio, soffiando sul fuoco della guerra tra poveri. Non deve essere lasciato alcun spazio a questa becera propaganda razzista e classista!
In risposta a decenni di politiche xenofobe e razziste, la Carta di Lampedusa, patto d’intenti costruito dal basso fra realtà associative e di movimento, rappresenta un evento estremamente positivo e di forte discontinuità con il passato, tracciando la strada da seguire: abbattere l’attuale impianto in termini di politiche migratorie, a partire dalla Bossi-Fini, chiudere i lager-CIE, creare strumenti di resistenza e solidarietà attiva, convinti della necessità di assicurare accoglienza, dignità e diritti a tutte e tutti senza alcuna preclusione basata sulla nazionalità, cittadinanza e/o luogo di nascita.
Allargando lo sguardo, il contesto di oggi è ulteriormente aggravato dal precipitare della crisi economica. Il capitalismo produce ingiustizia sociale che, nella crisi, sfocia in barbarie.
Le politiche di austerità neoliberista, imposte oggi con la retorica dei sacrifici “necessari”, sferrano un attacco brutale allo stato sociale e al complesso dei diritti. Vincoli di bilancio a livello nazionale (Fiscal Compact, pareggio di bilancio in Costituzione) e locale (patto di stabilità) non sono altro che strumenti finalizzati al taglio dei servizi e della spesa pubblica per innescare processi di privatizzazione e svendita dei beni comuni.
Questo si inserisce e determina un quadro di impoverimento continuo di larghe fasce della popolazione, segnato da: licenziamenti, disoccupazione, precarietà, perdita di diritti sul lavoro e tutele sociali fondamentali quali il diritto alla casa, l’accesso garantito a istruzione, sanità, servizi pubblici di qualità.
Le vittime di queste politiche siamo tutti noi: lavoratori, studenti, precari, pensionati, disoccupati. Le responsabilità non sono certo dei migranti ma di un sistema economico che alimenta ingiustizia sociale, un sistema nel quale le classi dominanti, anche nel pieno della crisi, vedono aumentare vertiginosamente profitti e rendite.
Di fronte a questo quadro, locale e nazionale, siamo grati e riconosciamo il prezioso lavoro svolto dalla Rete Diritti in Casa e da tutte quelle realtà di movimento che da anni si battono quotidianamente e con successo, a volte anche contro l’ostilità delle stesse istituzioni, in difesa del diritto all’abitare, così come di tutte quelle realtà associative che da anni lottano in difesa dei diritti dei migranti.
Sentiamo la necessità e l’urgenza di dare il nostro contributo al consolidamento, anche qui, nella nostra città, di un ampio fronte resistenza, di mobilitazione e di lotta contro le politiche di austerità, un fronte che ricostruisca connessioni tra realtà sociali, partitiche e di movimento, un fronte capace di creare una rete estesa di solidarietà e mutualismo, un fronte capace di avanzare rivendicazioni unitarie mettendo in campo una risposta organizzata, in senso antiliberista e anticapitalista.
Auspichiamo che iniziative comuni come quella di Sabato possano diventare sempre più terreno di unità d’azione e di lotta.

Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Parma
Giovani Comunisti/e – Federazione di Parma

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28/02/2014
h.10.30

La Federazione provinciale di Sel Parma, scenderà in piazza il primo marzo accanto ai migranti per chiedere ancora con forza che venga attuata la Costituzione.
L’articolo 10 stabilisce che il nostro paese deve difendere chi fugge da paesi in cui vengono violate le libertà democratiche sancite dalla nostra carta costituzionale. Ci dice che dobbiamo garantire il diritto di asilo. Ci dice che dobbiamo tutelare chi cerca di raggiungere il nostro paese per cercarvi la salvezza. È necessaria l’istituzione di cordoni umanitari e l’elaborazione di politiche migratorie comuni ai paesi dell’UE, che rendano possibile la migrazione legale ed efficienti i meccanismi che la permettono. La risposta all’immigrazione clandestina non può essere la reclusione in condizioni disumane. Non può essere la Bossi-Fini. Noi da tempo abbiamo lanciato una campagna per l’abolizione della Bossi Fini “Mai più tragedie nel nostro mare/mai più CIE nelle nostre Città”, che chiede anche l’approvazione di mozioni nei consigli comunali e nelle giunte per fare pressioni affinché il Governo si muova in tal senso. La battaglia va condotta nelle piazze, nelle istituzioni locali, nelle scuole, in Parlamento, in Europa , con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione perché sia efficace
Per questo SEL Parma aderisce alla manifestazione di Parma, indetta per sabato primo marzo alle 17:00 in Piazza Garibaldi ed invita iscritti e manifestanti ad essere presenti.

Federica Barbacini
coordinatrice provinciale Sel Parma

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28/02/2014
h.16.00

“L’Italia dei Valori di Parma aderirà alla Giornata del Migrante indetta il 1 marzo da ormai diversi anni. L’immigrazione è un tema trasversale che non riguarda solo i cittadini stranieri, ma la società intera ed è necessario rivedere vecchie normative entrate in vigore quando il contesto sociale era molto diverso da quello odierno oltre che continuare a battersi contro leggi inique come la Bossi-Fini e la Turco-Napolitano.
Chiediamo al Primo Ministro Renzi, vista la mancanta nomina della ministra Kyenge, di non far sparire i temi sull’integrazione dalla sua scrivania e che dia immediatamente risposte concrete sull’argomento”.
Lo dichiara Andrea Casale, Responsabile del Dipartimento Immigrazione Diritti Civili dell’Italia dei Valori di Parma.