
20/11/2013
Stralci dell’intervento dell’assessore all’ambiente della Provincia di Parma Giancarlo Castellani durante l’incontro pubblico organizzato a Colorno dall’associazione ambientalista Italia Nostra Bassa Est.
Raccolta differenziata in provincia di Parma
In provincia di Parma abbiamo raggiunto percentuali altissime di raccolta differenziata. Escludendo la città che ha sempre predicato bene e razzolato male e si attesta poco al di sopra del 50% (agli ultimi posti tra i capoluoghi in Regione, davanti solo a Bologna), in provincia abbiamo una media di raccolta differenziata pari al 70%. Felino ha addirittura superato l’80%.
Possiamo raccontarcela come vogliamo ma a “rifiuti zero” in sei mesi non ci arriva nessuno, forse neppure in sei anni. Il Comune di Parma è partito in ritardo nella raccolta differenziata porta a porta per colpa della precedente amministrazione; ultimamente sta facendo dei passi in avanti ma Pizzarotti ha un po’ troppa ansia da prestazione. E quest’ansia genera quel degrado in città che i giornali documentano tutti i giorni. Questo tipo di raccolta dei rifiuti funziona quando c’è il coinvolgimento continuo della gente… tenendo conto che in una città è più complicato da applicare che in un piccolo Comune. Non si può passare dal nulla al tutto in poco tempo. Altrimenti c’è il rischio di generare rigetto. In altre città si sono costituiti Comitati contro il porta a porta.
(lieve) sovradimensionamento dell’inceneritore di Ugozzolo
Nel nostro Piano provinciale di gestione dei rifiuti abbiamo previsto, a monte della raccolta differenziata spinta, la termovalorizzazione con recupero energetico del materiale non recuperabile; non abbiamo pianificato alcuna discarica, a differenza di tutte le altre province della Regione (eccetto Piacenza). A Reggio, dove fanno un pò i fenomeni, hanno sì spento l’inceneritore ma hanno e avranno attive per ancora tanti anni delle discariche.
Oggi si apre un tema, indubbiamente. La pianificazione della Provincia risale al 2002-2005, il termovalorizzatore è stato approvato nel 2008; le previsioni stimate in quegli anni sulla produzione dei rifiuti del territorio differiscono dagli ultimi dati registrati, per tanti motivi, a partire dalla crisi economica che ha ridotto la produzione procapite e da una maggiore consapevolezza ambientale che ha aumentato la raccolta differenziata.
Se queste tendenze si confermeranno anche nei prossimi anni è possibile che l’impianto abbia una quota, non eccessiva, di sovradimensionamento… sì, può essere.
Bonifica delle discariche sul territorio tramite incenerimento
Sul nostro territorio abbiamo altri problemi quali, ad esempio, la presenza di molte discariche chiuse che sono un tumore per l’ambiente e producono per decenni effetti di inquinamento, oltre che costare tantissimo nella gestione e monitoraggio. Oggi, pertanto, abbiamo la necessità di avviare un’azione di bonifica del territorio attraverso lo svuotamento delle discariche esistenti e la valorizzazione dei rifiuti in esse contenuti tramite l’impianto di Ugozzolo. Non è quindi scontato che il termovalorizzatore debba servire anche ad altre province.
Unico ambito regionale per lo smaltimento dei rifiuti
Devo dire, però, per onestà e correttezza, che la Regione sta pensando di promuovere un ambito regionale unico per lo smaltimento dei rifiuti nel quale i rifiuti potranno spostarsi da una provincia all’altra e di utilizzare gli impianti esistenti su scala regionale. Teniamo conto che noi portiamo fuori ancora tanto (il compost, quasi tutto il materiale di riciclo che viene lavorato altrove…). Il ragionare su un ambito più ampio ha una logica. Tutto, però, deve essere fatto con il massimo di trasparenza e rispetto delle regole.
Oggi, fintanto che le regole non verranno cambiate, l’impianto di Ugozzolo è blindato e serve Parma, perchè non c’è nessun’altra norma che consenta un utilizzo diverso… anche se, come dicevo prima, non nascondo ci siano dei movimenti per andare in un’altra direzione.
Il Comune di Parma si faccia carico della battaglia
In questo momento non sappiamo neppure se tra qualche mese ci saranno ancora le Province. Chi ha a cuore la questione dell’utilizzo in esclusiva per Parma dell’impianto, che presto saranno solo i Comuni, a partire dal Comune capoluogo, si tiri su le maniche e faccia la sua battaglia nei confronti della Regione perchè questo vincolo venga rispettato.
Del resto, quando uno entra in campo, anche negli ultimi cinque minuti della partita, comunque i suoi cinque minuti deve giocarli. Se chi c’era prima non c’è più, chi subentra deve assumersi anche le responsabilità di chi c’era prima, e deve provare a vincere la partita se ci crede. Nessuno si può chiamare fuori, è troppo comodo dire “l’inceneritore lo hanno fatto gli altri”. E’ come se io mi dissociassi dalla localizzazione dell’impianto decisa da Vignali… ma io non mi voglio lavare le mani in modo così superficiale. Non si possono scaricare le responsabilità, anche quelle scomode, anche quelle che ti fanno un fegato così e ti procurano ragioni balorde, perchè questa è la buona politica. Parlare a slogan è troppo facile e tutti gli asini sono capaci a farlo.
Dobbiamo tutelare al massimo il nostro territorio, dobbiamo essere coerenti con gli strumenti previsti per legge, però bisogna dire che le cose possono cambiare quando cambiano le norme di legge. La legislazione in tema di rifiuti è regionale; fino a ieri tale settore era delegato alle Province, ma oggi la Regione sta ragionando di riportarselo in casa. Voglio proprio vedere cosa succederà.
AM