Renzi vs Cuperlo è il “nuovo” contro il “vecchio”? Direi proprio di no

SMA MODENA
lombatti_mar24

27/11/2013


Intervista a Francesco De Vanna, referente del Comitato “Parma per Cuperlo” in sostegno della candidatura di Gianni Cuperlo alle primarie dell’8 dicembre per la segreteria nazionale del Pd.


Primarie 8 dicembre: Renzi vs Cuperlo… sembra la battaglia del “nuovo” contro il “vecchio”. Dimmi perché non è così, e se questa semplificazione è solo colpa dei giornali?
Per me il “nuovo” è innanzitutto un’idea della sinistra del nuovo secolo che rilancia il valore della giustizia. “Nuova” è l’idea di un PD finalmente moderno, collegato alla famiglia delle grandi culture progressiste, cioè al Partito Socialista Europeo. “Nuovo” è l’idea di un partito in grado di offrire un progetto di cambiamento della società: sul tema del lavoro, della cultura, dell’inclusione, dei beni comuni. Cuperlo su questo fa uno sforzo davvero inedito e coraggioso: per questo è una novità!
“Vecchio” è chi pensa, invece, di poter uscire dal ‘900 tornando agli anni ’80, che inaugurarono l’era della grande finanza speculativa. “Vecchio” è chi pensa di poter interpretare ancora oggi un’idea di “riformismo senza popolo”. Se poi vogliamo riferirci al personale politico, sul carrozzone di Renzi sono ormai saliti i maggiori esponenti della vita politica degli ultimi vent’anni: da Fassino a Franceschini, da Chiamparino a De Luca, passando per Enzo Bianco, Castagnetti, Nicola La Torre. Di quale rinnovamento stiamo parlando? Lo dico con tutte il rispetto per le storie di ciascuno di loro. Il problema è se accetteranno di essere rottamati: non lo credo.

A Parma, nel voto degli iscritti per la “convenzione”, Cuperlo è arrivato primo, battendo su Renzi, anche se per soli due voti. Alle primarie dell’8 dicembre quando non voteranno più solo gli iscritti l’esito sarà lo stesso? Se no, si formalizzerebbe un distacco tra la base militante del partito e quella elettorale…
Il risultato della convenzione di Parma è stato per noi molto bello e incoraggiante! Abbiamo vinto per poco, ma dobbiamo anche considerare che gli altri comitati lavoravano da molti mesi, noi solo da pochissime settimane. Ora aspettiamo il responso delle primarie: siamo fiduciosi. Il nostro Statuto, sin dalla fondazione, fonda il PD sia sugli iscritti che sugli elettori: è giusto che sia così, la democrazia dei partiti ha bisogno anche di grandi platee di partecipazione.
Dobbiamo solo snellire alcuni passaggi. Spero quindi che, dopo il congresso, si possano trovare modalità di coinvolgimento più chiare: gli iscritti devono essere coinvolti di più e più regolarmente, anche sui livelli locali, mentre gli elettori devono essere consultati sempre nella selezione degli amministratori.

Cosa proprio non ti convince della candidatura di Renzi?
Primo: nella proposta di Renzi manca, secondo me, una chiave di lettura complessiva, una cornice di riferimento. Obama, ad esempio, aveva il tema della riforma sanitaria e di un Paese più equo, più giusto. Lo stesso Blair avviò la sua ascesa politica affermando una priorità: “Education, education, education”, cioè la formazione come fattore strategico di mobilità sociale. Renzi cosa propone? Le sue proposte maggiori variano ogni mese, a seconda del “consigliere” politico più in voga (prima Alesina, poi Ichino, poi Giuliano da Empoli, ora Gutgeld…).
Secondo: mi lascia perplesso una certa timidezza sul tema delle diseguaglianze e dell’equità, concetti che mi sembrano relegati un po’ in fondo alla sua proposta. Anche sul nodo centrale del lavoro c’è ancora poca chiarezza e molte ambiguità.
Terzo: non mi convince l’idea dell’uomo solo al comando, la convinzione che il leader possa definire le scelte politiche con una comparsata televisiva o con un servizio fotografico, bypassando la bellezza (e la fatica) del confronto collettivo.

Cosa ti convince della candidatura di Cuperlo?
Mi convince l’idea di scegliere da che parte stare. Il PD deve parlare a tutti, ma deve dire chi vuole rappresentare, per chi vuole battersi. Cuperlo l’ha detto: la sua mozione inizia con la parola “dignità” e finisce con la parola “onestà”. In mezzo c’è un’idea della sinistra che fa il suo mestiere, e non quello degli altri. Il PD deve rilanciare la sua “vocazione” a partire dall’art. 1 della Costituzione, cioè dall’idea di una democrazia fondata sul lavoro e non sulla rendita. Oggi la sfida delle sinistra è tenere insieme tutte le figure di lavoro, perché il dramma del disoccupato è sempre più simile alle difficoltà del giovane professionista che lavora senza tutele e per pochi spiccioli. Cuperlo accetta con coraggio questa sfida.
Mi convince la riscoperta della solidarietà come cifra dei legami sociali del Paese, l’attenzione per il volontariato come grande risorsa nazionale, la tutela dei beni comuni per una nuova economia civile. Mi convince la riconnessione del PD con i mondi della cultura, della ricerca e del sapere. E poi l’idea di un partito aperto, in dialogo con la società, con i movimenti, presente sui territori, vivo nei suoi circoli e in grado di lavorare come una grande “intelligenza collettiva”. Tutto un altro film rispetto al leader solo al comando! Lo voterò per questo.

Il Pd di Bersani ha perso (non vinto) clamorosamente le elezioni. Perché il Pd di Cuperlo non dovrebbe fare la stessa fine?
Innanzitutto stiamo facendo un congresso per il segretario del partito e non per il candidato premier. Se dovesse cadere il Governo Letta, rifaremo le primarie e sceglieremo il candidato migliore. Detto questo, il PD di Bersani ha perso perché la sua proposta non era abbastanza riconoscibile e si è attardato in discussioni del tutto autoreferenziali sull’agenda-Monti. Nel frattempo le aziende chiudevano e i disoccupati aumentavano. E così abbiamo perso circa tre milioni di voti.
Cuperlo vuole costruire un centrosinistra che parli innanzitutto a questi nostri ex elettori che sono, ormai da tempo, scoraggiati e delusi. Solo così potremo tornare a vincere.

Chi sono i “cuperliani” di Parma? Ci puoi fare qualche nome dei più attivi e conosciuti?
Patrizia Maestri è, insieme, la più attiva e la più conosciuta. Poi Elisa Amadasi, giovane segretaria del circolo del PD di Collecchio, Carlotta Pontrelli, segretaria cittadina dei Giovani Democratici e Nicola Bonini, un giovanissimo iscritto del PD di Borgotaro. Oltre a loro Nicola Maestri, capogruppo del PD a Sala Baganza, i sindaci Bovis e Angela Zanichelli, Beppe Romanini, Enrico Montanari, Beppe Negri, Mirko Petronelli, Stefania Contesini, Franco Torreggiani, Antonio Liaci, Paolo Bertoletti, Emma Iovino, Donatella Censori e ancora molti altri… amministratori e segretari di circolo, iscritti storici e nuovi simpatizzanti, giovani e meno giovani, accomunati dalla convinzione che la sinistra non sia né un reperto archeologico né un concetto di “modernariato”, ma una grande speranza per il futuro del Paese.


Andrea Marsiletti