A Scientiae Munus il presidente del CNR

SMA MODENA
lombatti_mar24

07/05/2009
h.14.40

Si parlerà di una delle più affascinanti frontiere della fisica del futuro, l’LHC, nel prossimo appuntamento di “Scientiae Munus”, ciclo di conferenze di cultura scientifica a carattere divulgativo promosso dalla Provincia e dall’Università degli Studi di Parma (Dipartimento di Fisica) in collaborazione con LTT-Laboratorio di Telematica per il Territorio, Tv Parma, Banca Monte Parma.
“Il deserto dei Tartari, ovvero la fisica di LHC” il titolo dell’incontro, in programma per lunedì 11 maggio alle 10,30 all’Auditorium del Plesso polifunzionale del Campus universitario. Relatore sarà Luciano Maiani del Dipartimento di Fisica dell’Università di Roma La Sapienza, già direttore generale del CERN e oggi presidente del CNR. L’appuntamento, a ingresso gratuito, è rivolto alle scuole.
Sotto la guida di Maiani il laboratorio europeo CERN di Ginevra ha compiuto una scelta cruciale, quella di passare dalla fisica del “Large Electron Positron collider” (LEP) a quella pionieristica dell’LHC (Large Hadron Collider), la più potente macchina acceleratrice mai realizzata, che segnerà una svolta fondamentale nella fisica del terzo millennio.
Maiani ha spiegato così l’importanza del progetto LHC: “Esistono indizi, principalmente teorici, che passando dalle energie di 200 GeV, accessibili al LEP, alle energie almeno cinque volte superiori di LHC, avvenga un cambiamento di regime nella fisica della particelle”. LHC è stato concepito e costruito appunto per lavorare in questo intervallo di energia, e sarà la sola macchina con cui si potrà scoprire questa nuova fisica.
L’energia che LHC metterà in campo consentirà di riprodurre condizioni molto vicine a quelle del Big Bang, individuando il tassello mancante nel mosaico delle particelle elementari; ma soprattutto permetterà, ha dichiarato Maiani, di “identificare la struttura che pensiamo stia al di là del modello standard, e di vedere fenomeni che appariranno nel nuovo intervallo di energia”. 

Curriculum di Luciano Maiani
Nato a Roma nel 1941, Luciano Maiani si è laureato a Roma nel 1964. Nel 1970 collabora con i fisici Sheldon Lee Glashow e John Iliopoulos elaborando un’estensione modello a quark allora in auge, che prevedeva l’esistenza di tre quark (up, down e strange), per tener conto di alcune anomalie presenti nel Modello Standard Elettrodebole.
Il meccanismo, che prende il nome di meccanismo GIM, prevedeva l’esistenza di un quarto quark, il quark charm, che sarà in seguito scoperto sperimentalmente nel 1974 nei laboratori di SLAC e Brookhaven, conducendo al premio Nobel gli scopritori. Dal 1976 è professore di Fisica teorica all’Università di Roma La Sapienza.
Dal 1993 al 1997 è stato presidente dell’INFN (Istituto Nazionale di fisica Nucleare) e dal 1999 al 2003 è stato il secondo direttore generale del CERN italiano, dopo Carlo Rubbia. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti scientifici. Luciano Maiani è stato recentemente nominato presidente del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche).