
Sosteniamo da sempre che la lotta all’evasione dei tributi locali sia un fatto di equità. Se ci sono evasori vanno stanati. Quest’anno il Comune ci ha dato ragione: infatti ha messo a bilancio ben 9 milioni di Euro di introiti da recupero dell’evasione, derivanti da nuove metodologie fondate su incroci tra banche dati, finora asseritamente impossibili da farsi: all’apparenza, una svolta.
Abbiamo dunque appreso che sono partiti 4.000 avvisi di accertamento e liquidazione IMU nei giorni scorsi, giusto giusto a ridosso della scadenza del termine quinquennale 2015.
Sennonché, da qualche giorno siamo tempestati da segnalazioni di evidenti errori negli avvisi che, quindi, porterebbero richieste di versamento illegittime o errate. Le stesse segnalazioni hanno tempestato la sede di Parma Gestione Entrate, tanto da indurre a creare una pagina dedicata alle domande di revisione o annullamento degli avvisi, procedura del tutto inusuale ed evidentemente dettata da un carico enorme di richieste. Nella sola prima giornata di apertura della pagina sono arrivate ben 76 richieste di revisione e si consideri che molti non hanno usato la pagina, rivolgendosi telefonicamente alla società. Un veloce giro di richieste a studi di commercialisti ed associazioni di categoria ha reso evidente che gli avvisi errati potrebbero essere molti di più, probabilmente centinaia.
Ebbene, se ci sono 4.000 contestazioni corrette e verificate si devono mandare ed incassare. Un problema sorge se la contestazione è errata, diventerebbe grave, poi, se le contestazioni errate fossero molte.
Se vi fossero numerosi errori si rischierebbe di riscuotere somme illegittime, si creerebbero stress e costi aggiuntivi ai cittadini in un periodo già complesso (la formula di sgravio non è per tutti semplice e verosimilmente avrà bisogno di un’assistenza professionale), maggiori spese per analizzare, sgravare e notificare gli sgravi, e non ultimo, si perderebbe gettito, perché gli avvisi errati relativi al 2015 non potrebbero essere riemessi, in quanto scatta da oggi la prescrizione.
Consigliamo dunque ai destinatari di accertamento di verificare attentamente ciò che ricevono.
Per queste ragioni chiediamo al Comune e alla Società di chiarire pubblicamente ed in trasparenza lo stato delle cose, revocare gli atti errati, anche senza richiesta del cittadino e dare massima diffusione dell’accaduto alla città per evitare indebiti versamenti da parte di chi non sia tenuto a pagare.
Chiederemo la convocazione di una commissione con la presenza dell’ente di riscossione: la rilevanza della questione, anche ai fini delle eventuali responsabilità, sembra tale da richiedere una attenta valutazione su come siano state fatte le cose e sui numeri.
Bruno Agnetti
Caterina Bonetti
Sandro Campanini
Daria Jacopozzi
Lorenzo Lavagetto
Giuseppe Massari
Fabrizio Pezzuto
Roberta Roberti