Acqua e rifiuti nel centro-sinistra

SMA MODENA
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13/12/2010
h.10.30

NONSOLORIFIUTI
Per comprendere e trovare una soluzione credibile al problema dell’inceneritore di Parma, il centro-sinistra deve decidersi ad affrontare con chiarezza la questione dei servizi pubblici ambientali. Al problema della corretta gestione dei rifiuti, va infatti aggiunto quello della corretta gestione dell’acqua. Su quest’ultimo tema abbiamo l’impressione che nel centro-sinistra stia accadendo qualcosa di paradossale: da un lato le sue componenti politiche si dichiarano sostanzialmente a favore della non rilevanza economica del servizio idrico; dall’altro, queste stesse forze accettano pacificamente il fatto che oggi Iren ed Hera (le ex-municipalizzate con significative partecipazioni private) gestiscono il servizio idrico per la maggior parte dei comuni della nostra Regione, in palese contrasto con le numerose mozioni, ordini del giorno, proposte di modifiche statutarie, che si propagano in tanti consigli comunali.
In provincia di Parma, oltre ad Iren, abbiamo due società interamente pubbliche che gestiscono il servizio idrico (Emiliambiente e Montagna 2000). Queste due realtà dovranno presto fare i conti con la normativa sulla privatizzazione, in un contesto legislativo incerto (non sappiamo se si svolgeranno i referenda) e senza che sia chiaro quale sarà il soggetto istituzionale che erediterà le competenze dell’ATO (Autorità di Ambito Territoriale) che, salvo colpi di scena, verrà soppressa alla fine di quest’anno.

IL SUPERAMENTO DELLE ATO
Dal punto di vista della gestione dei rifiuti, va riconosciuto che l’abolizione delle ATO consente di superare una delle ragioni più importanti che hanno motivato la scelta di costruire un impianto di incenerimento a Parma. Con la soppressione delle ATO, salta la logica di “ambito territoriale” per la quale ogni provincia deve essere pienamente autonoma nello smaltimento dei rifiuti. Dall’altra parte, però, non è chiaro chi erediterà le competenze delle ATO, in quale modo saranno gestiti i rapporti con i territori e quale assetto territoriale verrà disegnato per i gestori dei servizi.
In queste settimane si sente parlare di una probabile cessione alla Regione delle attuali competenze delle ATO. Se il luogo delle decisioni strategiche e organizzative verrà spostato a Bologna, è molto probabile che i comuni piccoli oltre a non essere consultati nelle scelte più importanti (come già avviene adesso), non potranno più confrontarsi agevolmente e contenere le politiche industriali dei grandi gestori (Iren ed Hera) finalizzate sempre più a massimizzare il profitto. I processi decisionali sull’erogazione dei servizi rischiano di limitarsi alla sola consultazione dei comuni capoluogo e pochi altri privilegiati.

IL RUOLO DELLA REGIONE
L’assetto che la Regione vorrà articolare dopo il superamento delle ATO sarà dunque determinante per il futuro di tutte le società presenti sul territorio. Abbiamo il timore che da questo punto di vista nella classe dirigente del centro-sinistra, nonostante le spinte dal basso a difesa dell’acqua pubblica, ci sia una rassegnazione di fondo che assume la privatizzazione dell’acqua come un fatto acquisito, deciso, irreversibile e inevitabile.
Siamo inoltre convinti che anche sulla vicenda dell’inceneritore, lo spazio di risoluzione non può che passare dalla Regione. Il nostro gruppo consiliare ritiene che sia molto difficoltoso individuare e realizzare una “alternativa parmigiana”. Altra cosa sarebbe invece ridefinire e riorganizzare il sistema regionale, partendo dall’idea sostenibile che nove inceneritori già operativi sono più che sufficienti per una regione che vanta un così elevato livello di raccolta differenziata e che presenta ampi margini di miglioramento.

UN NUOVO SISTEMA REGIONALE DEI RIFIUTI
Con una adeguata politica ambientale ci sembra praticabile l’obiettivo di predisporre un piano regionale trentennale che arrivi a spegnere progressivamente tutti gli impianti di incenerimento e che:
superi il concetto di autonomia provinciale, mantenendo quello di autonomia regionale;
riconverta e ricalcali gli impegni di spesa già assunti per l’inceneritore di Parma, verso una impiantistica alternativa;
potenzi ed estenda la raccolta differenziata spinta su tutto il territorio regionale, passando dal domiciliare al famigliare ovunque sia possibile;
preveda incentivi economici e sgravi fiscali alle aziende che si adoperano per il contenimento degli imballi e la riduzione dei rifiuti sostenuti con disincentivi a carico di tutte le altre;
preveda la realizzazione di impianti per il recupero di ulteriori frazioni conferite sul secco-residuo;
preveda l’attivazione su tutto il territorio regionale di impianti di estrusione come quello di Vedelago.
La nostra proposta è dunque quella di non limitarsi a ricercare una soluzione alternativa all’inceneritore di Parma, ma di ridiscutere tutto il sistema regionale per smettere di costruire questi impianti e spegnere nel tempo quelli esistenti!
Secondo noi quindi, tanto la partita sull’inceneritore, che quella sull’acqua oggi si decidono a Bologna. Abbiamo però la percezione che su questi temi nel centro-sinistra ci sia l’imbarazzo e il timore di mettere in discussione l’attuale sistema, che oggi garantisce sul settore ambiente profitti elevatissimi ad Iren ed Hera.

RIPORTARE IL PAESE A SINISTRA
Se il centro-sinistra continuerà a proclamare da un lato i sacrosanti principi della difesa dei diritti della persona e dell’ambiente, e dall’altra parte continuerà ad avallare e sostenere i programmi dei potentati economici, continuerà quella emorragia di voti da parte di quegli elettori delusi che esprimono il loro discanto attraverso l’astensionismo e il voto ai movimenti di protesta. Il risultato che il Movimento 5 stelle ha raggiunto nello scorso aprile, dovrebbe ricordarci che l’ambiguità e l’equilibrismo ci portano solo verso l’agonia politica.
Il nostro gruppo consiliare rappresenta sia “Rifondazione Comunista” che “Sinistra Ecologia e Libertà”. Il recupero culturale dei valori di sinistra passa secondo anche attraverso una nuova considerazione del termine “Ecologia”, inteso comune un sistema economico equo e sostenibile per l’ambiente, per le persone, per la società.
Oggi questi delicati passaggi su inceneritore e acqua rappresentano forse un problema; ma se ci sarà la capacità di sfruttarli per impostare una politica che mette al centro le persone e il bene collettivo, allora diventeranno per noi un’opportunità di esprimerci ed agire in modo chiaro, recuperare consensi e riportare davvero il paese a Sinistra!

Rifondazione per la Sinistra – gruppo consiliare Comune di Colorno
(capogruppo) Marco Pezziga
Alessandro Niero
Mirko Reggiani (nella foto)

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