
Il calcio è ad oggi una delle industrie più importanti del paese e stando ai dati forniti da calcioefinanza.it in seguito a uno studio del luglio 2022 sono ben 10,2 i miliardi generati dal mondo del pallone, e oltre 112 mila i posti di lavoro attivati. A contribuire alla crescita di queste cifre ci sono anche loro, i calciatori, molti dei quali professionisti di origini straniere.
Ed è proprio su di loro che Alberto Molinari e Gioacchino Toni si sono soffermati nel loro ultimo libro, intitolato I migranti del pallone, edito da Le Monnier.
Gli autori ricostruiscono la presenza di calciatori stranieri in Italia, dalle origini sino ai giorni nostri. Ne analizzano le ricadute in termini sociali, politici, economici e culturali. Senza dimenticare di menzionare i calciatori stranieri più significativi e che hanno dato una scossa all’intero settore.
† Terra Santa 15 – Nel cenacolo dell’Ultima Cena a Gerusalemme. Se Gesù mi avesse chiesto di organizzarla… (di Andrea Marsiletti)
Tra le questioni più interessanti affrontate nel volume, quella sul dibattito per cui l’alta percentuale di calciatori stranieri minerebbe la crescita dei ragazzi dei vivai, a discapito della nazionale italiana: quanto di vero c’è in queste affermazioni? Un dibattito che arrovella da sempre i tifosi. Ne deriva dunque un racconto agile ed appassionante, un compendio di ciò che è stato e sarà il calcio italiano.
Il libro verrà presentato mercoledì 5 giugno alle ore 18.30, in Piazzale Picelli. Dialogheranno con gli autori, i ricercatori del Centro studi movimenti Andrea Cossu e Latino Taddei. La presentazione è organizzata da Barrique Piazzale Picelli, Centro studi movimenti, Hasta Siempre Bagna e La Paz Antiracist Football Club.
