Al via il “Mobility Coaching”

SMA MODENA

23/09/2011
h.14.50

Presso la sala stampa del Comune di Parma è stato presentato il progetto di Mobility Coaching. L’incontro è stato aperto dal saluto di Arcangelo Merella, AD di Infomobility, e del professor Cesare Azzali, direttore generale dell’Unione Parmense degli Industriali (UPI) che ha voluto essere partecipe all’avvio del progetto in quanto iniziative come questa hanno il pregio di costruire una nuova modalità comportamentale che spinge ad utilizzare meglio le risorse a disposizione.
“Tanto migliore è l’approccio alla realtà, quanto migliore risulterà la qualità della vita – ha spiegato il prof. Azzali – Le aziende vogliono dare il proprio contributo affiancando progetti come il Mobility Coaching, che dimostra come l’organizzazione virtuosa del tempo e degli spostamenti possa far crescere la cultura di una mobilità socialmente responsabile, così come l’attività produttiva vuole inserirsi in un contesto il più possibile equilibrato. E’ altrettanto importante – ha detto ancora il direttore dell’UPI – che ognuno abbia ben presente la logica di consapevolezza e che, nel proprio piccolo, contribuisca a migliorare la qualità della vita di tutti. Non dimentichiamo che l’evoluzione tecnologica, che ha elevato il nostro benessere, può essere un problema se non teniamo presente come utilizzare al meglio le risorse che abbiamo a disposizione e che le materie prime e l’energia ci offrono.”
L’Ad di Infomobility Arcangelo Merella ha ricordato che nel maggio 2010 la città di Parma, attraverso Infomobility S.p.A., è stata scelta dall’Unione Europea per realizzare le azioni previste dal progetto Carma (il programma Europeo finalizzato alla promozione della ciclabilità attraverso nuovi strumenti di comunicazione) presentato insieme alle città di Göteborg, Londra, Eindhoven, Riga e Budapest. “Tra tutte le attività che riguardano il mondo della ciclabilità e della comunicazione, vi è il progetto di “mobility-coaching” che riveste un ruolo molto importante: è infatti la prima volta in Italia che questa pratica di mobility management, già attiva in Svezia con il primo progetto pilota avviato cinque anni fa, viene sperimentata. Oggi presentiamo quello che si profila come l’approccio più efficace per modificare le proprie abitudini a seconda delle esigenze di ognuno, offrendo a tutti la consapevolezza delle alternative agli spostamenti abituali che utilizzano l’auto propria che spesso non sono conosciute”
Nell’aprile 2006 Lundby, un sobborgo della città svedese di Göteborg, ha realizzato un progetto pilota rivolto ai dipendenti di alcune compagnie che utilizzavano l’auto per recarsi al lavoro: nasceva così il mobility coaching. L’aspetto innovativo di questa sperimentazione mirava a cambiare un comportamento nella pratica.

Il Mobility Coah
Il ruolo di motivatore (Mobility Coach) è stato affidato a Roberto Merli che, incalzato dalle domande del giornalista della Gazzetta di Parma Gianluca Zurlini ha spiegato tutte le fasi con le quali si svilupperà il progetto: “Il mio ruolo è importante per vari motivi – ha detto il dr. Merli – oltre ad informare i partecipanti della struttura del progetto, posso aiutare a trovare le giuste motivazioni per essere parte di esso, cercando di abbattere quegli alibi che di fatto impediscono alle persone di approcciarsi correttamente alle alternative senza pregiudizi. Infatti ognuno può avere motivi diversi a seconda della propria indole, educazione, sensibilità ambientale o abitudine. Singolarmente, il “mobility coach” riesce ad individuare il fattore stimolante del singolo fornendo gli strumenti per modificare gradualmente le abitudini di spostamento. Lo stretto contatto tra i partecipanti e gli organizzatori aiuta inoltre a generare un senso di appartenenza aziendale e mette in risalto gli sforzi per ottener risultati condivisi.”
Al termine dell’”incontro-intervista”, l’Assessore alla Mobilità e Ambiente del Comune di Parma Davide Mora ha dichiarato: “Qualcuno potrebbe pensare che in una città come la nostra, dove l’uso della bicicletta non ha segreti per nessuno, questo progetto non sia necessario: in realtà è molto utilile in quanto la passione e l’entusiasmo che caratterizzano l’approccio al Mobility Coaching può incentivare ulteriormente l’uso dei mezzi alternativi all’auto privata. Non solo nei percorsi casa-lavoro ma anche nel tempo libero.”
Questo primo progetto ha avuto molto successo tanto che è stato riproposto anche in altre città della Svezia. Infomobility intende dunque replicare il successo svedese ed iniziare la prima sperimentazione del mobility coaching con i Dipendenti del Comune di Parma. Per questo è stato scelto Roberto Merli, parmigiano, classe 1963, che, dopo un glorioso passato come atleta di pallavolo (con la Santal ha visto due scudetti e due Coppe Italia) ha iniziato un percorso professionale che lo ha portato a specializzarsi in Formazione, Personal Coaching e Team Coaching in ambito sportivo e Trainer in PNL, Public Speaking, Tecniche di Coaching, Comunicazione efficace e persuasiva, Teambuilding, Motivazione e sviluppo delle risorse umane.

20 partecipanti
Il numero giusto per il primo gruppo di persone che vogliono intraprendere questo percorso è stato fissato in 20 partecipanti: il coach potrà seguire tutti con giusta attenzione. Per ora, il mobility coaching è riservato ai dipendenti comunali.

La durata: 12 mesi
A partire da ottobre 2011, un anno è il tempo minimo per modificare un comportamento radicato. Non è necessario che recarsi al lavoro in bicicletta tutti i giorni per un anno, ma ovviamente più volte si farà più il progetto avrà raggiunto i suoi scopi.
Perché partecipare ?
– è un progetto innovativo
– è un supporto per iniziare a fare più esercizio
– riduce la dipendenza dall’auto e i costi di trasporto
– aumenta il rispetto per l’ambiente