Albanesi, un film e un incontro sull’esodo di venti anni fa

SMA MODENA
lombatti_mar24

26/03/2013
h.16.50

«Nessuno nell’Albania comunista avrebbe mai creduto che un giorno si sarebbe avverata la profezia del personaggio di una barzelletta che circolava sottovoce, il quale raccontava che, quando si fossero aperti i confini, sarebbe salito su un albero per non essere travolto dalla folla in fuga.
Nel 1991 in mezzo a quella folla mi sono trovato all’improvviso anch’io, senza che mai prima mi fosse passato per la testa di rischiare di fuggire dall’Albania». Racconta così la sua fuga dal Paese delle aquile verso l’Italia, il regista Roland Sejko, quell’esodo impressionante immortalato dalle tv e rimasto impresso nella memoria di tutti, con le carrette del mare stracariche di un’umanità in fuga dalla dittatura.
Quei fatti e quelle emozioni sono al centro di «Anija – La nave» (Italia 2012, 80 minuti), il documentario in programma al Cinema Edison d’essai il 27 marzo alle 19.30. La proiezione e l’incontro con il regista sono realizzati in collaborazione con l’associazione albanese a Parma Scanderbeg, il Forum delle Associazioni Albanesi dell’Emilia Romagna e la Fice Emilia Romagna.
Mai nella storia del dopoguerra si era vista una fuga collettiva di quelle dimensioni. Chi erano quelli sulle navi? Da che paese partivano? E dove sono oggi, 20 anni dopo? «Anija – la nave» è il racconto di una fuga e di un viaggio, nella ricostruzione dei tre grandi esodi degli albanesi. A differenza di altri documentari che si sono occupati del tema concentrandosi sull’arrivo, questo si focalizza soprattutto sulla partenza della nave, cercando di capire le ragioni della fuga, e raccontando per la prima volta “l’arrembaggio” delle navi.

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