
Sottoscriviamo incondizionatamente la seguente lettera della Dott.ssa Re, relativa all’evento che si svolge domenica 20 settembre presso il laghetto del parco Ducale.
Gentili signori e signore,
ho appreso dai mezzi di informazione che Domenica 20 Settembre a Parma si terrà “Una giornata per tutti al laghetto. Scuola di pesca al parco ducale”.
Secondo il comunicato ufficiale diramato dal Comune di Parma “… sarà possibile per bambini, ragazzi e famiglie trascorrere il proprio tempo alla riscoperta di uno degli spazi aperti più belli della nostra città, stando insieme con consapevolezza e rispetto dell’ambiente”.
L’Assessore allo Sport Giovanni Marani afferma: “Abbiamo anche quest’anno voluto sostenere questa manifestazione perché portatrice di atteggiamenti corretti e educativi per i ragazzi, come rispettare l’ambiente che ci circonda e gli spazi cittadini, e vivere l’attività fisica anche come un momento di socialità da coniugare con la solidarietà (…) Sono molti i soggetti impegnati per fare della condivisione e della solidarietà valori fondanti di questa manifestazione” riferendosi per esempio a Croce Rossa, AVIS (Associazione Volontari Italiani Sangue) e LIFC (Lega Italiana Fibrosi Cistica Emilia).. “Per l’occasione la LIFC promuoverà una raccolta fondi a scopo benefico attraverso la vendita del peluche Martino, mascotte dell’associazione che rappresenta il Martin pescatore, ottimo testimonial per l’occasione”. Forse a queste associazioni bisognerebbe spiegare che non si aiutano gli esseri umani massacrando quelli non umani e la loro vicinanza a uno sport votato al massacro è molto preoccupante.
E poi c’è la spiegazione tecnica della giornata di sterminio per i pesci: “Il pomeriggio sarà dedicato, per tutti coloro che vorranno cimentarsi o semplicemente assistere, alle più suggestive tecniche di pesca, dalla “mosca” al “carp fishing”, dalle prove generali sul laghetto alla ludopesca: un simpatico gioco con i pesciolini calamitati, posti in piscinette esterne, dove tutti i bambini potranno cimentarsi.” Questa è un’ottima occasione per far sì che l’Assessore Marani sfoggi un’altra delle sue deleghe: diritto al gioco. I bambini hanno diritto di giocare a un gioco che li stimoli a catturare animali indifesi e a farne trofei: dai pesci calamitati a quelli veri il passo è breve e al laghetto questo passo si fa perché i bambini pescano non si sa bene se consapevoli o inconsapevoli di uccidere tramite “suggestive tecniche di pesca”
Ed ecco la “vera novità di questa giornata: la prova in canoa che verrà effettuata proprio nel laghetto del parco, come si faceva negli anni 80′.” Un’amministrazione comunale ragionevole ha abolito questa giornata di violenza nei confronti dell’ambiente animale e vegetale ma ci è voluta l’attuale amministrazione per farla rinascere come l’araba fenice.
Il Comune di Parma non è solo in questa impresa ma è affiancato da Polisportiva Coop http://www.polisportivacoop.it/files/news/999.pdf
Nel laghetto del Parco Ducale di Parma vivono uccelli, pesci, tartarughe, la cui salvaguardia è da sempre nelle mani del volontariato che, non solo a Parma ma ovunque, è la fonte più preziosa per la vita degli animali in balia di ogni nefandezza umana. Negli ultimi mesi, la crudeltà e l’incuranza di una certa parte di cittadinanza hanno lasciato le loro tracce nello sfortunato laghetto. A Giugno-Luglio alcune anatre furono trovate massacrate a opera di ignoti: il Comune non fece indagini e non adottò provvedimenti di sicurezza. A Luglio un’oca fu trovata in fin di vita, probabilmente a causa di un’infezione da botulino, e si salvò grazie alle cure di alcune volontarie: nessun provvedimento fu preso dal Comune. E veniamo all’evento del 20 Settembre: il Sindaco autorizza una gara di pesca “didattica” nelle acque del laghetto nonostante nella scorsa edizione questo evento abbia causato numerose vittime tra le tartarughe, prese all’amo delle canne da pesca che arrivavano a sfiorare anche anatre e oche.
Non si pretende che gli amministratori locali sviluppino un’empatia nei confronti di ogni specie animale ma si pretende che rispettino i regolamenti che essi stessi deliberano Il “Regolamento comunale del Verde Pubblico e provato” articolo 33 – Divieti nelle aree verdi pubbliche e nelle relative acque di pertinenza comma 3. Nelle acque di laghi, canali, fontane e altre zone umide, presenti nelle aree verdi pubbliche, è vietato: a) pescare; (…)
A prescindere dal divieto imposto dal regolamento, è opportuno che l’Amministrazione Comunale rifletta su che cosa sia la pesca.
La pesca sportiva è appunto uno sport, regolarmente finanziato dal CONI, con una prerogativa: uccidere. Ci sono sport in cui si fa canestro, in cui si fa gol, in cui si corre verso il traguardo… e in cui si uccide. C’è anche chi pesca ma ributta in acqua il pesce e se ne vanta pure, ignorando volutamente la tortura inflitta infilzando un amo nel palato del disgraziato animale che viene ferito, estrapolato dal suo ambiente naturale, danneggiato nel rivestimento delle scaglie e terrorizzato dalla violenza umana. Sono questi gli “atteggiamenti corretti ed educativi” che stanno a cuore al Comune di Parma?
Anche se non siamo in grado di udire le urla di dolore dei pesci, vediamo come si dibattono e cercano di respirare quando vengono catturati. Sembra ci sia una tendenza generale a sottovalutare la sofferenza dei pesci, eppure la loro morte è tra le più atroci. Essa avviene in tanti modi: vengono uccisi per soffocamento semplicemente lasciandoli all’aria senza possibilità di respirare; vengono messi sul ghiaccio e dissanguati; vengono uccisi con una fiocina nel cranio; vengono storditi con l’elettricità o con un colpo in testa; vengono immersi in acqua e sale ad agonizzare prima di venire spellati e fatti a pezzi; vengono immersi in acqua in cui viene fatta passare la corrente elettrica; vengono immersi in una miscela di acqua e ghiaccio fino alla morte lenta. Molti pesci vengono venduti ancora vivi ed è quindi il consumatore finale a ucciderli come vuole. Solo perché non possono urlare, la loro sofferenza non viene considerata e si fatica ad ammettere che i pesci siano esseri senzienti.
Siamo noi che non li conosciamo e non li sappiamo capire, non loro che valgono meno degli altri.
http://laverabestia.org/play.php?vid=5972
http://laverabestia.org/play.php?vid=3474
http://laverabestia.org/play.php?vid=2206
Oltre a tutto ciò, la pesca e l’allevamento di pesci sono causa di devastazione ambientale: si devastano le acque, decimando le popolazioni di pesci e altri animali acquatici, si inquina, si distruggono habitat. I pescatori non contribuiscono certo al “rispetto dell’ambiente” sbandierato dal Comune di Parma: spesso lasciano in giro ami e fili di nylon che inquinano e fungono da trappole per gli uccelli che vi si impigliano e non possono più volare.
Chi va a pescare sostiene di amare la natura ma non si può amare la natura e trasformarla in un lager.
Distinti saluti