Specifici percorsi di orientamento e formazione per i genitori arricchiscono le soluzioni individuate per il nucleo familiare, con l’obiettivo finale di garantire ai bambini condizioni di vita adeguate e durature nel tempo.
Le azioni, quindi, rispondono ad una molteplicità di necessità, tutte riconducibili al bisogno-diritto dei bambini di ricevere pari opportunità di crescita e lo fa in modo innovativo, coinvolgendo i genitori, laddove precarietà lavorativa ed economica e povertà educativa marciano di pari passo.La povertà economica è spesso causata dalla povertà educativa: le due si alimentano reciprocamente e si trasmettono di generazione in generazione. Un’alleanza per contrastare questo preoccupante fenomeno è stata messa in campo dalle Fondazioni di origine bancaria e dal Governo: a fine aprile 2016 i due partner hanno infatti firmato un protocollo d’intesa (stipulato tra il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Presidente di Acri) per la gestione di un Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che è destinato “al sostegno di interventi sperimentali finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori”.
Il Fondo è alimentato dalle Fondazioni di origine bancaria (tra cui Fondazione Cariparma) che usufruiranno di un credito d’imposta. Il fondo ha una consistenza di 120 milioni di euro l’anno per tre anni.L’operatività del Fondo è stata assegnata all’impresa sociale “Con i Bambini” (interamente partecipata dalla Fondazione con il sud) per l’assegnazione delle risorse tramite bandi. Le scelte di indirizzo strategico sono definite da un apposito Comitato di indirizzo nel quale sono pariteticamente rappresentate le Fondazioni di origine bancaria, il Governo, le organizzazioni del Terzo Settore e rappresentanti di INAPP e EIEF – Istituto Einaudi per l’economia e la finanza.
L’impresa sociale “Con i Bambini” ha promosso tre bandi nazionali: Bando Prima Infanzia (0-6 anni), Bando Adolescenza (11-17 anni) e il Bando Nuove Generazioni (5-14 anni).
Tra i bandi dell’area prima infanzia, a ricaduta sull’anno solare 2017, con parziale impatto sul territorio parmense, sono stati assegnati € 2.500.000,00 al progetto Ali per il futuro, proposto dalla Cooperativa Sociale Società Dolce in partenariato con altri 17 soggetti di cui 10 enti del Terzo Settore, 3 Università, 3 soggetti profit e 1 associazione di categoria.
“Ali per il Futuro – spiega Caterina Segata, responsabile del progetto – è un progetto di contrasto alla povertà educativa che verrà realizzato in Emilia-Romagna, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta. Attraverso la condivisione di un progetto familiare personalizzato le famiglie con bambini da 0 a 6 anni, che vivono in situazioni di vulnerabilità sociale, verranno accompagnate in un percorso di miglioramento delle condizioni socio economiche e di crescita e benessere per il bambino. Vogliamo rimuovere la disuguaglianza delle opportunità nell’infanzia, abbattendo le barriere che impediscono ai più piccoli di sviluppare competenze e capacità.”
“L’impegno in favore delle nuove generazioni è da sempre tra le principali attività di Fondazione Cariparma – spiega il Presidente Prof. Gino Gandolfi – equamente ripartito tra creazione di nuove strutture e didattica innovativa. In particolare – continua Gandolfi – la partecipazione di Fondazione Cariparma al Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile tramite l’azione di sistema di Acri permette altresì di dare sostegno ad importanti progettualità tra le quali, con impatto anche sul territorio di Parma, il progetto “Ali per il futuro”: un’articolata iniziativa i cui destinatari diretti sono circa 160 famiglie sui 4 anni di progetto e relativamente a tutto il territorio nazionale, che prevede tra l’altro azioni per migliorare offerta ed accesso ai servizi educativi esistenti, supporto alla genitorialità e sportelli dicounseling pedagogico e psicologico.”
“Da sempre puntiamo sull’innovazione per combattere le disuguaglianze, perché fa parte della nostra mission andare verso l’inclusione sociale – ha sottolineato Michela Bolondi, presidente di Proges -. Sono felice che in questo progetto ci siano tanti soggetti, pubblici e privati, perché abbiamo grandi sfide da raccogliere. Siamo orgogliosi di mettere a disposizione tutto il nostro know how per un progetto così importante sia per i bambini che per le loro intere famiglie”.
I primi partner coinvolti da Società Dolce sono state le cooperative sociali PRO.GES ed ARCA, per condividere impianto e metodologie, SENECA, per il contributo che la formazione può dare ai percorsi di autonomia degli adulti e UNIBO, per il supporto scientifico al progetto. Sono state in seguito interpellate UNINDUSTRIA Bologna (oggi CONFINDUSTRIA EMILIA) e LAVORO PIÙ(agenzia interinale), per promuovere alleanze sul sistema lavoro, e PIN per l’analisi e la valutazione.
Le iscrizioni sono aperte fino al 30 giugno.