Auschwitz

SMA MODENA
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27/01/2011
h.15.30

Canzoni di Lotta, la rubrica di ParmaDaily gestita dal Direttore Andrea Marsiletti in collaborazione con alcuni compagni di Rifondazione Comunista e dei Comunisti Italiani di Parma.

ParmaDaily celebra il giorno della Memoria con la canzone Auschwitz (Canzone del bambino nel vento) scritta da Francesco Guccini.
Il tema dell’Olocausto e dello sterminio nazista perpetrato tra l’altro nel campo di concentramento di Auschwitz sono trattati qui dal compositore emiliano con particolare vena e (dolente) delicatezza poetica. La canzone risente nella sua struttura musicale dell’influenza del primo Bob Dylan, che peraltro Guccini ascoltava in quel periodo.
Auschwitz è senz’altro fra le canzoni più conosciute del cantautore modenese, rimane tutt’oggi un vero e proprio inno alla pace, un monito all’uomo e una domanda senza risposta.
La canzone si apre con una strofa di introduzione cruda e decisa, il protagonista è un ragazzo, non una persona particolare, uno come altri cento « Son morto con altri cento »
Questo per sottolineare quanto poco valore ha una vita umana, ciò che ha dato la morte a quel bambino ha massacrato migliaia di volti.
La seconda e terza strofa vengono poste in un tono più lieve e meno diretto; ciò che permane tutta la prima parte della canzone è infatti quel senso di leggerezza che ci propone quel bambino, e la crudeltà cieca con cui è stato ucciso. Il bambino stesso non trova spiegazione, e non riesce a perdonare o capire: « È strano: non riesco ancora a sorridere qui nel vento »
Nella seconda metà della canzone, Guccini rivolge il pensiero verso la mente umana, e, parlando attraverso il bambino portato via col vento, si chiede perché ciò accade; quando questa furia animalesca finirà; quando l’uomo potrà imparare dai propri errori e quando quel vento smetterà di soffiare. « …e il vento si poserà » 

                                                                                        Andrea Marsiletti

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