
La discussione sullo stadio Tardini offre lo spunto per avviare un confronto di merito, superando logiche di contrapposizione a prescindere, che spesso caratterizzano il dibattito pubblico quando si toccano argomenti di particolare interesse per la città.
Grazie al proprietario del Parma Calcio 1913, il presidente Krause, che ha illustrato di recente come potrebbe essere il nuovo stadio Ennio Tardini, ora abbiamo elementi progettuali sui quali confrontarci.
Diciamo subito che già nel passato furono valutate diverse ipotesi per costruire un nuovo stadio in altre zone della città. Ipotesi accantonate per ragioni differenti: costi, individuazione delle aree, accessibilità, ecc.
Pensare ad un nuovo stadio nella zona nord vicino all’autostrada, alle tangenziali, alla ferrovia, fa parte a pieno titolo di un confronto franco e sereno che dovrebbe essere vivo in città.
Allo stesso modo anche la ristrutturazione proposta per il Tardini, dovrebbe essere parte di un confronto pubblico e di un franco dialogo tra tutte le componenti interessate.
Fino ad ora il dibattito sullo stadio è stato strozzato, in parte dal covid 19 che non permette assemblee in presenza, in parte da annunci entusiastici e questionari che non hanno dato spazio a idee diverse.
L’amministrazione comunale ha il dovere di attivare la partecipazione dei cittadini e degli attori che hanno legittimi interessi attorno alla questione dello stadio. Le decisioni da prendere sono fondamentali, infatti, per i prossimi trent’anni.
La valutazione dei pro e contro e dei costi, deve essere effettuata sia considerando l’attuale collocazione dello stadio, sia ipotizzando lo spostamento in altro luogo. Inoltre è necessario considerare la qualità del progetto, nel caso sia definitiva la scelta di ristrutturare il Tardini, considerando fattori come il carico urbanistico, la durata del cantiere e i problemi di sicurezza legati agli eventi sportivi.
La nostra idea è che sarebbe stato opportuno valutare la possibilità della costruzione di un nuovo stadio a nord della città rigenerando aree soggette a degrado, più facili da raggiungere sia dall’autostrada sia dalla stazione ferroviaria con l’ipotesi di costruire anche un nuovo Palazzetto per gli Eventi, attraverso la riconversione patrimoniale dell’attuale area dove si trova il malandato Palazzetto dello Sport di via Pellico.
L’area del Tardini, di proprietà pubblica, potrebbe diventare un cittadella dello sport, a fianco della Cittadella, con spazi polivalenti aperti ai giovani per sport minori dal basket, al volley, calcetto, ospitare eventi musicali, ricreativi, teatri all’aperto e altro ancora nel rispetto delle funzioni compatibili con il contesto del quartiere Cittadella.
Le nostre idee vogliono essere un sereno contributo alla discussione che deve ancora decollare con maggiore convinzione in una città indubbiamente provata dalle restrizioni indotte dalla pandemia.
Massimo Pinardi
Serena Brandini
Matteo Ferroni
Coordinamento Parma in Azione