
La vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’ormai ex rappresentante legale della cooperativa Svoltare e che anima la politica cittadina nelle ultime settimane ci dovrebbe fornire la preziosa possibilità di tornare a discutere seriamente di temi cruciali per il nostro futuro come appunto quelli che riguardano i fenomeni migratori e che purtroppo entrano nell’agenda dei nostri leader politici solo in campagna elettorale o quando c’è da urlare forte contro il proprio avversario.
A partire dal 2015 e fino al 2017, l’Europa e l’Italia si sono trovate impreparate ad affrontare una vera e propria emergenza migratoria e per gestire questa situazione straordinaria sono state approntante misure emergenziali. In tutta Italia associazioni no profit, cooperative sociali e privati si sono attivati per rispondere alle necessità di accoglienza di migliaia di persone. Le Prefetture e i Comuni si sono rivolti ai soggetti disponibili per affrontare l’emergenza, procedendo anche con affidamenti diretti dei servizi di accoglienza.
Come ben sappiamo, l’emergenza ha coinvolto anche Parma e Svoltare Onlus è stata una delle realtà affidatarie, non la sola, che si è occupata di organizzare l’accoglienza di centinaia di rifugiati e richiedenti asilo assegnati alla nostra Prefettura negli anni 2015, 2016, 2017.
Oggi l’emergenza migratoria così come l’abbiamo vissuta negli scorsi anni sembra in parte superata, almeno se si considera il numero degli sbarchi che è calato drasticamente dal 2018. Questo avrebbe dovuto ricondurre il dibattito politico verso temi di programmazione, governo e coordinamento dei fenomeni migratori che superassero la fase di gestione “speciale” e si avviassero verso un quadro normativo più chiaro e trasparente anche soprattutto di visione di lungo periodo.
Tuttavia, come sta accadendo per molti altri temi, la gestione del Governo sia di quello giallo-verde che quello di quello giallo-rosso, risulta ancora una volta insoddisfacente e inadeguata e il dibatto politico come sempre polarizzato fra una Lega e un centro destra ancora incapaci di accettare il fenomeno migratorio e un centro sinistra a guida democratica che lascia trionfare l’ideologia senza affrontare la situazione nella sua concretezza.
Così il dibattito su temi cruciali, tutt’altro che ideologici e con conseguenze concrete sulla vita di tutti noi, quali per esempio l’individuazione di criteri di ingresso regolari in collaborazione con i paesi di origine, l’applicazione di politiche di controllo delle frontiere in condivisione con l’Europa, la programmazione di flussi migratori regolari anche in base alle nuove esigenze del mercato del lavoro, l’implementazione politiche serie di integrazione linguistica e culturale, e non da ultimo i tempi di concessione della cittadinanza alle seconde generazioni, continuano a rimanere estranei al nostro Parlamento e sui territori ci si continua ad organizzare con “gestioni speciali” di fenomeni che ormai dovrebbero essere “normali”.
Anche in un contesto di più ampio respiro come quello appena proposto, la vicenda di Svoltare non può né deve essere sottovalutata. Le responsabilità personali, in presenza di ipotesi di gravi reati, devono essere perseguite dalla magistratura. Rimane fondamentale, d’altra parte, salvaguardare il patrimonio di esperienze e professionalità che Svoltare e altre realtà simili hanno saputo creare negli anni, proprio perché la gestione di questi complessi e delicati processi è una sfida che non si farà attendere ancora per molto.
Infine, sulle eventuali responsabilità politiche e amministrative che coinvolgono il Comune di Parma riteniamo che sia dovere del Sindaco Pizzarotti fare la massima chiarezza favorendo il confronto nei luoghi deputati, in Consiglio comunale e a tutti i livelli istituzionali. Non siano le sole dirette social lo strumento di analisi politica di fenomeni di tale portata.
Serena Brandini
Massimo Pinardi
Coordinamento Parma in Azione