
22/09/2011
Come sempre, l’Assessore al Bilancio “ci prova”. E mistifica. La Corte dei Conti ha analizzato il bilancio 2009, redatto quando gli effetti dei disastri della politica di questa maggioranza non erano ancora evidenti e compiutamente percepibili. E, nonostante questo, non c’è da parte della Corte dei Conti la promozione a pieni voti, che tenta di attribuirsi l’Assessore stesso. Anzi!
Sanno tutti che, oggi, il vero bilancio del Comune è nelle partecipate, perché li sono stati dirottati gli investimenti, le manutenzioni sul patrimonio, i contratti di global service e altri servizi. Il bilancio del Comune è, di conseguenza, svuotato, così come è svuotata la sua funzione politica, di indirizzo e di controllo, al punto che il Sindaco ha detto e ripetuto (suscitando, per vero, più che legittima perplessità) di nulla sapere e aver saputo di cosa accadeva nelle partecipate!?!
Or bene, se si tiene conto di tutto questo, non si può non constatare, come la politica di bilancio del Comune sia stata impostata disattendendo, clamorosamente (e con i notori, disastrosi, effetti) il monito (pg. 5) della Corte dei Conti relativo alle Società partecipate.
E ciò, sia laddove con riferimento alle partecipazioni in Società con perdite negli ultimi tre esercizi, la Corte medesima chiede di “procedere alla stima del relativo cespite nel conto patrimoniale al minor valore fra il costo di acquisto e quello del patrimonio netto della partecipata”, sia laddove, con attenzione alle “partecipate” con perdite tali da richiedere interventi sul patrimonio netto o sul fondo di dotazione, invita il Comune ad “operare con tempestività un attento monitoraggio delle relative cause, al fine di non compromettere in futuro la solidità finanziaria dell’Ente”. Ed è notorio che la situazione di SPIP, Stu Stazione, CAL, ALFA avrebbe richiesto di seguire i suddetti criteri.
E come negare, peraltro, che senza le esternalizzazioni dei servizi (in funzione di esternalizzare il debito) sarebbe stata impossibile anche la mera simulazione del rispetto dei parametri di legge relativi al bilancio comunale?
E, dopo il 2009, è stata creata Parma Infrastrutture con le esternalizzazioni di tutte le manutenzioni immobiliari per sgravare il bilancio della relativa posta, ma senza dotare la Società di adeguati mezzi o delle concrete possibilità di acquisirle, con la conseguenza che tutto induce a ritenere che la citata Società non abbia la disponibilità finanziaria per onorare i contratti che le sono stati trasferiti. Di questo disastro (purtroppo) annunciato, l’Assessore al Bilancio cosa dice? Si è premurato di seguire i richiamati criteri della Corte dei Conti?
Gruppo PD