
30/03/2009
h.18.00
“New Sensation“, la politica vista dai ventenni e dai trentenni.
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Egregio Questore,
abbiamo ritenuto opportuno lasciar trascorrere alcuni giorni prima di rivolgerci pubblicamente a Lei per evitare strumentalizzazioni polemiche.
Tuttavia sentiamo la forte esigenza di segnalarLe il nostro sconcerto per l’atteggiamento tenuto, dalle forze dell’ordine, nel corso della conferenza che il Presidente Prodi ha tenuto lo scorso 25 marzo presso l’Università di Parma.
La contestazione al Presidente Prodi, da parte di gruppi/centri sociali militanti nell’area dell’ estrema destra, benché legittima (anche se il reato di apologia del fascismo non ci risulta essere stato cancellato) ci ha profondamente indignato non solo per i “contenuti”, i loro slogan, il cattivo gusto e la loro obsolescenza, ma sopratutto per le modalità con cui si è svolta.
Com’è possibile che ad un gruppo di contestatori sia consentito entrare in Università e collocarsi proprio davanti ad un’Aula Magna gremita di studenti e cittadini venuti ad ascoltare, non un leader politico, ma un professore universitario, uomo delle istituzioni, invitato dalla stessa Università di Parma per un convegno sull’Europa?
L’Università forse non è il simbolo più alto, il luogo per eccellenza votato alla ragione, alla discussione, alla ricerca, alla conoscenza, alla tolleranza e al rispetto per l’altro? Non va forse difesa affinché mantenga queste prerogative?
Il diritto di protestare è inalienabile, ma dalle forze dell’ordine ci saremmo aspettati una maggior accortezza che avrebbe portato perlomeno a precludere una protesta di quel tipo all’interno dei palazzi universitari, relegandola -ammettendo che fosse stata autorizzata- al suolo pubblico stradale.
Urla, cori da stadio e braccia protese nel saluto romano, certamente, non ci saremmo aspettati di sentirli e di vederli negli androni dell’Università di Parma. Quella manifestazione, che non può essere chiamata in altro modo se non FASCISTA, ha offeso non solo noi e con noi tutto il pubblico presente e il Prof.Prodi, ma un luogo “simbolo”, che tutto dovrebbe garantire e vedere tranne sentire osannare e sostenere tesi che vengono ormai definite “il male assoluto” anche dalla stessa destra.
Lo scambio di sorrisi e di pacche sulle spalle avvenuto poi, a margine del Convegno, tra forze dell’ordine e manifestanti ci ha sconfortati e indignati come cittadini in primis, ma sopratutto come persone e giovani che ancora credono CIECAMENTE in valori come democrazia, rispetto, tolleranza, integrazione (a dispetto del marasma ideologico-mediatico di questi anni) e stanno più che mai riscoprendo il valore della Costituzione e della Repubblica.
Solo il senso di responsabilità, il rispetto per le istituzioni e una buona dose di sangue freddo, nostro e dei tanti presenti, nonostante la profonda rabbia, ha evitato che si producessero disordini.
Pur volendo ribadire la nostra stima nei confronti delle forze di polizia, auspichiamo che si presti molta, molta più attenzione a far rispettare le leggi, le istituzioni e i simboli repubblicani, piuttosto che lasciar fare e permettere ad una decina di persone di infangare con le loro oscenità storiche e incivili, l’Università che, vogliamo ribadirlo, per noi rimane il simbolo più alto, il luogo per eccellenza votato alla ragione, alla discussione, alla ricerca, alla conoscenza, alla tolleranza e al rispetto per l’altro e il diverso.
Con i più cordiali saluti.
Generazione Democratica di Parma
(nella foto Fabio Moroni, segretario provinciale dei Giovani Democratici di Parma)