Circo con animali, se l’ordinanza non basterà si cambi il Regolamento comunale

SMA MODENA
lombatti_mar24

10/10/2012
h.12.00

Non so come andrà a finire il ricorso al Tar presentato dal Circo Martini contro l’ordinanza del Comune di Parma che vieta l’uso e l’esposizione di animali per attività di spettacolo e di intrattenimento del pubblico fino al 31 ottobre 2012. La domanda per l’attendamento del circo e per l’evento (?) del 12 ottobre, infatti, era già stata accettata e ciò complica le cose.
Sono andato al circo solo una volta in vita mia e non ci tornerò mai più per la tristezza che mi infonde e per la ripugnanza che mi ha suscita. Quello del circo con animali è uno spettacolo vergognoso, frutto di violenza, di allenamenti contro natura che portano tigri a ed elefanti a camminare su due zampe e giraffe a danzare, diseducativo per i bambini che imparano che gli animali possono essere maltrattati per strappare le risate di quattro imbecilli che si divertono a vedere un leone che si comporta come clown.
Qualunque sarà il responso del Tar, il Comune di Parma ha fatto bene ad emanare quell’ordinanza perché ha dato un messaggio etico ai suoi cittadini, l’esempio ad altre città e ha fatto capire a tutti i circensi di stare lontani di Parma, che questi “spettacoli “non sono graditi sul nostro territorio e che quindi farà tutto quanto è in suo potere per ostacolare la loro presenza.
Ma per rendere duraturo il divieto oggi motivato con rischi per la sicurezza derivanti dalla protesta popolare e dalla morte della giraffa Aleksandre, Parma deve seguire l’esempio del Comune di Alessandria che il 24 maggio 2011 si è dotato di una nuova “ordinanza anticirchi” che può essere un utile esempio per tutti gli Enti che vogliano concretamente opporsi all’attendamento dei circhi.
Dicono gli esperti che un’ordinanza comunale di proibizione totale di attendamento di circhi con animali è facilmente annullabile: basta che il circo faccia ricorso al TAR. Viceversa, un’ordinanza che ponga molti vincoli, ma senza un divieto totale, è applicabile e non impugnabile, ed è in grado in molti di casi di evitare comunque l’attendamento di circhi, in altri casi almeno di diminuirne drasticamente il numero.
L’ordinanza di Alessandria, come anche quella del Comune di Modena, in sostanza rende obbligatoria – e non solo facoltativa come avviene nei Comuni senza ordinanza specifica sul tema – l’applicazione delle norme CITES, che definiscono le modalità e gli spazi in cui gli animali devono essere tenuti. Tali norme, pur essendo davvero minimali – e quindi ancora ben lontane dal poter definire un minimo “benessere” per gli animali – sono in molti comuni (anche se purtroppo non in tutti) impossibili da rispettare, perché gli animali sono tenuti solitamente in condizioni ancora peggiori.
Nel caso di Alessandria, essendo la città dotata di uno spazio ampio per l’attendamento dei circhi, in realtà possono essere rispettate, e per questo l’ordinanza pone vincoli ancora maggiori, in questa nuova formulazione del maggio 2011:
1. Viene vietato in toto l’utilizzo di: primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci. Dato che la maggior parte dei circhi usa leoni o tigri ed elefanti, molti circhi saranno impossibilitati comunque ad attendarsi. Per gli altri animali devono essere rispettate le norme CITES.
2. Il periodo di installazione dei circhi è compreso tra il primo novembre e il 10 gennaio di ogni anno – quindi un periodo molto ristretto – e non viene rilasciata più di una concessione all’anno. Le strutture circensi dovranno presentare domanda di attendamento presso il Comune di Alessandria entro il 31 dicembre dell’anno in corso per l’attività da svolgere nell’anno successivo. Le domande prive della necessaria documentazione sono respinte.
3. I circhi non possono utilizzare il fuoco negli spettacoli con animali, e non possono utilizzare animali prelevati in natura.
4. In un altro regolamento comunale, si impone che l’area destinata agli spettacoli viaggianti sia “concessa in via prioritaria al complesso che non utilizza animali nei propri spettacoli”. Unito al fatto che può attendare un solo circo l’anno, se vi fossero circhi senza animali (e speriamo ce ne siano in futuro) nessun circo con animali potrebbe attendarsi.
5. Le effrazioni a tale ordinanza comportano la cessazione immediata dell’attività e gli autori delle violazioni non potranno richiedere la concessione di attendamento per un periodo di cinque anni a azioni stesse.
Questi sono i vincoli che attualmente si possono porre senza violare la legge nazionale e rendere impugnabile e annullabile l’ordinanza.
L’Amministrazione comunale di Parma ha già annunciato una revisione del regolamento comunale sugli spettacoli circensi. E’ già chiaro cosa debba metterci dentro.

Andrea Marsiletti