La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Parma, concordando pienamente con le risultanze investigative prodotte dai militari della Stazione di Colorno, coordinate dalla Compagnia Carabinieri di Fidenza, ha chiesto ed ottenuto dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale, una misura cautelare a carico di tre persone (Gabor Nicolae Sermando cl.2000, Simion Ribana cl.2001 e Simion Crina Bianca cl.1989) gravemente indiziati del delitto di concorso rapina.
Un’indagine serrata, ricca di riscontri tecnici e investigativi, che ha consentito ai Carabinieri, coordinati dalla locale Procura, di risolvere in tempi rapidi un caso che aveva destato enorme scalpore, assicurando così alla giustizia quelli che al momento si ritengono i presunti autori della rapina ai danni di un anziano, compiuta nelle scorse settimane.
Il tutto ha inizio quando i parenti di un ultranovantenne hanno contattato il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Colorno raccontando che il nonno si era svegliato, in casa, ritrovandosi adagiato a terra con la testa su un asciugamano. I familiari riferivano che probabilmente il nonno era stato narcotizzato in qualche modo e che, nell’occorso, aveva riportato una preoccupante ferita alla testa che lo aveva costretto a ricorrere alle cure di urgenza in ospedale, ove era stato trattenuto in osservazione. Da un primo controllo, i familiari accertavano che da casa era stata sradicata la cassaforte, al cui interno erano custoditi denaro contante ed oggetti preziosi.
Appresa la notizia di reato, i Carabinieri di Colorno, con il supporto di quelli del N.O.R.M della Compagnia di Fidenza, effettuavano un minuzioso sopralluogo sulla scena del crimine, rilevando e repertando molteplici tracce che, grazie al supporto tecnico del RIS di Parma, si sono poi rilevate utilissime per l’individuazione dei presunti autori.
Gli esami del RIS sono stati a loro volta suffragati da ulteriori riscontri investigativi raccolti dai Carabinieri di Colorno, tra i quali le dichiarazioni di testimoni che hanno consentito di individuare l’auto utilizzata per il compimento dell’azione delittuosa.
Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, un gruppo di persone avrebbe studiato il colpo nei minimi particolari. Una di loro, fingendosi badante, avrebbe avvicinato nei giorni precedenti l’anziano, riuscendo così a effettuare un sopralluogo nell’abitazione dello stesso; avrebbe poi passato le informazioni ai correi, che in tal modo avrebbero compiuto la razzia, facendo poi perdere le loro tracce.
Secondo il GIP, che ha valutato i riscontri investigativi raccolti dai Carabinieri sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Parma, i tre soggetti in questione sono fortemente indiziati di essere gli autori in concorso della rapina e, visto il concreto e attuale pericolo di reiterazione di condotte della stessa specie e le specifiche circostanze e modalità dei fatti commessi e della personalità degli indagati, ha inteso emettere, concordando con la richiesta della Procura, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dei tre indagati.
Nel corso dell’esecuzione del provvedimento cautelare con contestuale perquisizione dei domicili degli indagati i Carabinieri hanno rinvenuto, ben occultati in un armadio, 33.000 euro e numerosi monili d’oro sui quali sono in corso accertamenti per verificare se siano il provento di altre azioni delittuose.
È doveroso rilevare che gli odierni destinatari della misura cautelare sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, seppur gravemente, e che la loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio della presunzione di non colpevolezza.
E proprio con riferimento alla normativa sulla c.d. presunzione di innocenza, va evidenziata la sussistenza dell’interesse pubblico alla diffusione della notizia sulla scorta dei seguenti elementi:
- in primo luogo, l’età della vittima (ultranovantenne), della quale gli autori del reato si sono approfittati per portare a compimento la loro azione delittuosa;
- in secondo luogo, le particolari modalità della condotta, inusuali per il territorio di Parma (sopralluogo effettuato da aspirante badante, al fine di studiare nei minimi dettagli l’appartamento della vittima e l’ubicazione dei beni da sottrarre, con successivo intervento dei correi);
- in terzo luogo, l’allarme prodotto in città da questo tipo di reato, ai danni di persona certamente fragile.
Il Procuratore della Repubblica dott. Alfonso D’Avino