“Con Pizzarotti ci sono state delle incomprensioni sulle liste. Spero rimanga con noi nel Terzo Polo”. INTERVISTA a Silvia Fregolent (IV-Terzo Polo)

Silvia Fregolent è deputata uscente di Italia Viva, oggi candidata capolista al Senato in Emilia Romagna per il Terzo Polo Azione-Italia Viva. L’abbiamo intervistata.

Che idea si è fatta del ritiro della candidatura di Federico Pizzarotti per il terzo polo?

Con Federico Pizzarotti abbiamo condiviso la necessità del Terzo Polo convinti che questo Paese non possa essere consegnato ai populisti di destra e di sinistra e fosse imprescindibile una alternativa politica di buon governo. Credo che nella chiusura delle liste elettorali ci siano state incomprensioni ma questo non può vanificare un percorso comune che ha permesso un confronto costruttivo ed una collaborazione proficua con numerosi sindaci di tutta Italia.

Quando perde il terzo polo con il ritiro di Pizzarotti?

Mi auguro che il nostro percorso politico possa proseguire. Abbiamo ancora bisogno del contributo di tutti coloro che credono nella buona politica, fatta di confronto, idee e non soltanto di selfie e di slogan. Credo che in una provincia ricca di piccole e medie imprese, liberi professionisti ed aziende che producono cibi di qualità, il terzo polo sia la soluzione credibile a prescindere dai nomi noti.

L’impressione è che Renzi abbia appaltato le liste a Calenda .Cosa c’è di vero?

Per molto tempo è stato rimproverato a Matteo Renzi di essere un buon politico ma dotato di un ego troppo ingombrante per poter governare con collegialità. Matteo Renzi è stato il primo a capire che era necessario fare un passo di lato per far decollare un nuovo progetto politico utile per il paese e non ha esitato a farlo. Per Italia Viva la priorità per queste elezioni politiche, anche alla luce della gravissima crisi internazionale energetica e della guerra, è riportare Mario Draghi alla guida del paese: per raggiungere questo obiettivo, indispensabile per salvare l’Italia, abbiamo deciso di rinunciare alle aspirazioni dei singoli e perseguire un progetto comune. Questo differenzia oggi Iv dalle altre forze politiche.

Quale risultato attende per il terzo polo a Parma in Italia?

Il terzo polo è la vera novità elettorale. Il centrodestra e il centrosinistra hanno da tempo posizioni e slogan confezionati; per non parlare del M5S che volevano rivoluzionare il Parlamento ed hanno invece portato il paese al fallimento. Noi saremo premiati per la serietà. Siamo stati quelli che hanno voluto e portato al governo Mario Draghi, che hanno sostenuto la sua agenda sempre e lealmente e che avrebbero voluto continuasse la propria azione. Senza Draghi l’Italia oggi torna indietro di decenni, rischia di divenire una nazione ostaggio degli speculatori internazionali (non a caso i bookmakers inglesi stanno già quotando il fallimento del nostro debito). Questo paese merita di meglio: per questo motivo, a prescindere da quello che dicono i sondaggi, saremo premiati.

Che campagna elettorale farete a Parma?

Una campagna con poche promesse ma con idee e fatti spiegati casa per casa. Sulle infrastrutture, grazie al lavoro della Presidente della Commissione Trasporti della Camera Raffaella Paita e della viceministra del Mims Teresa Bellanova, siamo riusciti ad approvare dopo decenni il progetto della ferrovia Pontremolese che permetterà di unire la zona del parmense con il porto di La Spezia. Altrettanto significativo sarà riuscire a vincere la sfida per dare a Parma l’ Alta Velocità come anche il completamento della Tirreno – Brennero. La provincia di Parma, per le sue peculiarità, le sue risorse ed i volumi delle esportazioni, ha bisogno di una rete di viabilità e trasporti integrata moderna e funzionale.

Altra priorità riguarda poi l’approvvigionamento idrico: la diga di Vetto è indispensabile ed è francamente inaccettabile che sia stata bloccata da quella politica del No che condanna il paese all’immobilismo. Per contrastare la siccità occorrono comunque anche altre azioni sinergiche: va promosso, così come programmata dal Pnrr, un utilizzo efficace delle acque piovane, delle acque grigie e la promozione di irrigazioni agricole innovative (sostenendo con incentivi mirati le aziende che investono in questo settore).

Un tema caldo è il caro bolletta che rischia di frenare occupazione ed economia: dipendere massicciamente da pochi paesi stranieri ha reso evidente a tutti come sul tema energia l’Italia debba procedere verso una diversificazione degli approvvigionamenti, sviluppando inoltre un mix energetico sostenibile che va dal rigassificatore (come quello che verrà installato a Ravenna) allo sblocco delle autorizzazioni sulle energie rinnovabili. Occorre quindi ampliare anche gli investimenti di industria 4.0 al settore energetico per rendere le nostre imprese autosufficienti e quindi maggiormente competitive.

E’ poi altrettanto fondamentale sostenere l’agricoltura di qualità e i prodotti certificati che rendono la zona famosa in tutto il mondo: Parma è infatti la seconda provincia in Italia per quanto riguarda il fatturato relativo ai prodotti Dop e Igp, con oltre un miliardo di euro di fatturato.

Parma deve continuare ad essere Capitale della Cultura, è necessario continuare ad incentivare la proposta culturale: il Complesso museale della Pilotta, il Teatro Regio di Parma, la cittadella musicale e tante eccellenze della provincia vanno sostenute e messe a sistema per attirare nuove opportunità. AM

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