
Eg. Direttore,
in queste caldissime giornate d’estate, peraltro caratterizzate da numerose attività distribuite nella nostra provincia, il pensiero si rivolge a tutte le preziose risorse della nostra città che sempre di più si afferma come significativo polo di interesse regionale e nazionale.
Tra le varie opportunità culturali già presenti e ottimamente frequentate da turisti, studenti e visitatori, certamente si distinguono i sei Musei Civici che coprono diverse peculiarità della nostra città: Musica (Casa del Suono, Toscanini, Museo dell’Opera), Burattini, Camera di San Paolo e Pinacoteca Stuard. Da non dimenticare il Complesso della Pilotta (compreso il Museo Bodoni), il Museo Glauco Lombardi e anche quello d’Arte Cinese ed Etnografico. Purtroppo nulla di museale è ancora stato dedicato in città al Cinema.
Eppure la storia e i riferimenti di Parma con questa arte sarebbero davvero tantissimi e pertinenti. Basti pensare alla famiglia Bertolucci che, come ha più volte sottolineato il Sindaco e docente di cinema Michele Guerra, rappresentano un intero sistema culturale che spazia su contorni molto vasti della cultura del Novecento con figure inserite in numerose antologie. Ricordiamo Attilio, Bernardo, Giuseppe, ma anche Giovanni Bertolucci; esiste persino una omonima Fondazione. Non solo. Il Cinema a Parma ha avuto un esordio anche produttivo con Antonio e Virginio Marchi, oltre a Luigi Malerba, che credettero molto in questo mondo fondando la “Cittadella Film” realizzatrice di diverse opere di valore, riscoperte recentemente nelle ricerche condotte dal cineasta Primo Giroldini.
† Terra Santa 16 – Il discorso di Gesù sul Monte delle Beatitudini, il più rivoluzionario della storia (di Andrea Marsiletti)
Nella nostra città nel 1953 fu organizzato un importante Congresso dedicato al Cinema neorealista con Vittorio De Sica, Cesare Zavattini e altri. Parma ebbe anche numerose personalità che lavorarono nell’ambiente del cinema sia come autori, sia attori. Brevemente, se fosse necessario, possiamo citare tra gli altri: Giovannino Guareschi, scrittore, Mario Lanfranchi, regista, Alberto Bevilacqua, scrittore e regista, Piero Schivazzappa e Francesco Barilli, Giovanni Martinelli registi, Enrico Medioli, sceneggiatore, Lorenzo Baraldi, scenografo, Lino Ventura, Franco Nero e Victor Poletti, attori, Paola Borboni, Lydia Alfonsi e Paola Pitagora attrici… Per non trascurare il critico Pietrino Bianchi al quale sono seguiti nel tempo, sino ai giorni d’oggi, altri esperti di cinema come Giuseppe Calzolari, Maurizio Schiaretti e ora Filiberto Molossi.
Una storia, quella del Cinema a Parma, bene raccontata nel documentario “Poltrone rosse” di Barilli, Guerra e Giroldini con la partecipazione del compianto e indimenticato Prof. Roberto Campari. Diverse in città sarebbero anche le competenti risorse umane disponibili che hanno già espresso interesse per la ventilata iniziativa. Nonostante questo, a parte alcune importanti rassegne, come il Parma Film Festival, oppure sporadiche mostre, non vi è nulla di stabile e permanente che parli di Cinema ai giovani e alle scuole.
Qualche tentativo c’è stato stato in passato come le mostre nel Palazzo del Governatore come “Luce, scienza, cinema e arte” del 2015, che ho avuto il piacere di co-curare, oppure nel 2020 “The Time machine”, ma senza poi continuativo seguito. Occuparsi di Cinema significa ripercorrere la storia di tutto il Novecento in modo assai accattivante illustrando fenomeni sociali, tecnologici, scientifici e artistici di un periodo assai interessante e bene documentato dalle immagini.
Il Cinema è sogno, ma anche futuro, e il museo potrebbe essere suddiviso in varie aree: Scientifica, didattica e tecnologica (tutte le strumentazioni storiche in pellicola sarebbero già disponibili, funzionanti e restaurate), Biografica con i protagonisti legati a Parma e una Archivistica documentale.
In diverse altre città, oltre a Torino già sede del celebre Museo Nazionale, si sono già mossi con successo in questo senso: Ferrara ha da poco inaugurato un Museo dedicato al concittadino Michelangelo Antonioni. Rimini ricorda con assiduità e amore Federico Fellini. Con il Museo di Parma potrebbe crearsi in Regione un “Binario del Cinema”, una sorta di Via Emilia parallela, che collegherebbe culturalmente e turisticamente diversi centri tutti caratterizzati da luoghi e personaggi ben precisi appartenenti al mondo della celluloide: Rimini-Fellini, Ferrara-Antonioni, Bologna-Cineteca, Brescello-Don Camillo, Parma-Bertolucci e Bobbio-Bellocchio.
Per Parma sarebbe il settimo Museo Civico, come settima è l’arte cinematografica, immortale con tutte le sue fantastiche storie e indelebili tracce scritte con la luce. Creare il museo, che non richiederebbe costi elevatissimi, molti materiali sarebbero già disponibili e classificati, significherebbe anche formare un pubblico tra i giovani per le sale e, inoltre, potrebbe valorizzare spazi ora dimenticati della città che è anche prestigiosa sede universitaria.
Colorno, 18 agosto 2024
Luigi Simeone