
14/12/2012
h.11.40
I cittadini di Parma si distinguono tra tutti per la loro unica e impetuosa capacità di amare.
I parmigiani amano, ed in virtù di questo, votano.
Nel 1998 i parmigiani troncano la loro relazione amorosa con il centrosinistra e scaricano Stefano Lavagetto, condannato per il grave reato penale di “grigiore”, ed eleggono Elvio Ubaldi, già democristiano nel 1980, già vicesindaco di un sindaco socialista tra 1985 e 1990 e curiosamente salutato come “uomo nuovo” dai parmigiani innamorati. Al grido di “Parma Città Cantiere” Ubaldi inizia a spendere tutto quello che ha ma soprattutto quello che non ha per creare una città proporzionata al suo ego: rotonde, fiori, parchi, ponti colossali su un torrente secco per 9 mesi l’anno, progetti di faraoniche metropolitane e di rifacimenti di interi quartieri ed il delirio di realizzare una vera e propria Skyline che Manhattan al confronto sembra Panocchia. Parma città europea, Parma capitale, Parma Imperiale.
I parmigiani, follemente innamorati dell’uomo nuovo, nel 2002 lo rivotano. Non pervenuto il centrosinistra che, ancora shockato nello scoprire che gli elettori ora bisogna conquistarseli, candida una senatrice-reggiana-democristiana su cui Ubaldi trionfa senza alcuno sforzo. Segue il temuto secondo mandato, periodo di assoluta onnipotenza ubaldiana, ove i parmigiani restano abbagliati ed annichiliti dalle doti di statista visionario del novello Napoleone.
I parmigiani amano Ubaldi a tal punto che nel 2007 votano Pietro Vignali, candidato del centrodestra e leader della lista “Per Parma con Ubaldi”. Proprio così: i parmigiani hanno votato in massa un candidato il cui nome non figurava nei manifesti e negli slogan della sua stessa lista. Perché l’amore, si sa, è cieco.
Parma aveva bisogno di un politico che incarnasse la modernità: un leader brillante, capace, acuto, tenace e perché no, pure bello. Purtoppo Obama non era disponibile, e così Parma si è dovuta sorbire Vignali, il principe della movida, il re dell’estetica, il sovrano indiscusso della bella vita. Ed i parmigiani lo venerano, le parmigiane di ogni età se lo mangiano con gli occhi, la Gazzetta ne tesse le lodi… almeno fino a quando la catastrofe finanziaria che si abbatte su Parma finisce su tutte le prime pagine dei giornali italiani rendendo Parma ed i parmigiani, sostanzialmente, ridicoli.
E qui i parmigiani non ci stanno: perché ok venerare ciecamente per anni un industriale che stava provocando il più grande crack finanziario della storia, ok accettare serenamente che l’informazione della propria città fosse tenuta in mano da uno che fa il costruttore, ok celebrare tutti insieme le magliette di un tossicodipendente che è finito dentro per bancarotta fraudolenta, ok gongolare in massa di fronte alle telecamere durante ogni singolo funerale di ogni singolo fatto di cronaca nera accaduti purtroppo così frequentemente, ok infine esaltare un megalomane che ha distrutto la città affossandola nei debiti.
Ok tutto, ma apparire ridicoli? Non sia mai! I parmigiani, per cui l’immagine è tutto, scaricano Vignali come un amante fedifrago che ha tradito i sogni di gloria di un’intera città.
Parma s’è desta: ora i parmigiani sono cambiati, sono cresciuti, sono consapevoli degli errori commessi e cosa più importante sono pronti ad operare scelte responsabili e ponderate, senza lasciarsi andare a facili entusiasmi.
E invece no: nel maggio 2012, rifiutando con sdegno le grossolane e incerte avances del centrosinistra e del suo umile candidato, i parmigiani si gettano tra le braccia di Federico Pizzarotti, primo sindaco a 5 Stelle d’Italia. Le promesse di matrimonio sono state urlate ai quattro venti: trasparenza di governo, nomina trasparente dei dirigenti tramite invio di curriculum, risanamento del debito e altre parole dolci tipiche degli innamorati.
Ma soprattutto, il termovalorizzatore: quell’opera, argomento centrale e decisivo della campagna elettorale, non s’ha da fare. Il sindaco ci crede, i parmigiani ci credono, Beppe Grillo ci crede. La nuova primavera di Parma ha finalmente inizio. L’inizio di un nuovo amore.
E così, mentre i parmigiani vivono la loro nuova love story, dal giorno dell’insediamento il Consiglio Comunale è già stato sospeso diverse volte per mancanza di provvedimenti, gli assessori (nominati senza alcuna trasparenza) inanellano magre figure una dopo l’altra, nessun parmigiano sa a quanto ammonti realmente la voragine nelle casse comunali ed il termovalorizzatore sarà inaugurato nei primi mesi del 2013.
Dario Serventi