“Ci vuole una nuova visione economica ed ecologica”

SMA MODENA
lombatti_mar24

31/08/2013
h.14.30

Sono passati 154 anni. Il 29 agosto 1859, a Titusville in Pennsylvania, si iniziò a sfruttare l’oro nero scavato dal primo pozzo petrolifero della storia. Ad effettuarla fu l’inventore statunitense Edwin Drake che scoprì il pozzo alla profondità di 70 metri. Questo evento portò alla nascita della moderna industria petrolifera. In meno di 2 anni vennero realizzati oltre 340 pozzi e nel 1870 nacque la Standard Oil di J. D. Rockefeller, destinata a diventare la prima grande compagnia petrolifera a livello mondiale, l’odierna Esso. Da allora, piano piano, inevitabilmente è incominciato, in maniera sensibile e misurabile, l’effetto serra facendo partire questo strano cronometro verso i cambiamenti climatici.
Se non mutiamo il nostro paradigma culturale saremo la prima specie vivente che si auto condannerà all’estinzione, come afferma Luca Lombroso. Il clima della pianeta è sempre cambiato, è mutevole nel corso delle ere geologiche, ma ora sta cambiando molto più velocemente di quanto possiamo percepire e se non corriamo ai ripari con una nuova visione dell’economica e dell’ecologia arriveremo presto al punto di non ritorno. Occorre pertanto impostare, anche a livello locale, un cambiamento dei nostri stili di vita. Non lasceremo altrimenti niente di positivo, non alle generazioni future intese come nipoti dei secoli a venire, ma rovineremo la vita ai nostri figli già dal prossimo decennio. Dobbiamo insieme ridefinire i prodromi di una nuova consapevolezza ambientale, basata sull’uso efficiente delle risorse, che innalzi, a filosofia di vita, la qualità dei beni e non la quantità delle merci acquistate. Si deve partire ad esempio dall’evitare di comprare merci che finiscono inesorabilmente nei cassonetti dei rifiuti (differenziati o residui) nel giro di poco tempo. Il 90 % di ciò che compriamo dura infatti meno di un anno (provate a pensare a tutto quello che compriamo in un anno e a quanto ci resta in casa).
Occorre che l’industria non produca più oggetti / rifiuti che alimentano gli inceneritori o le discariche. Se non ci fosse il desiderio di comprare merci, spesso inutili, gli inceneritori non esisterebbero in quanto non potrebbero più essere alimentati. La produzione infatti si è spostata; non si produce più per consumare ma si spingono i cittadini a consumare sempre di più per poter continuare a produrre. Dobbiamo invece fare una scelta consapevole quando compriamo i beni, scegliendo solo quelli a minor impatto ambientale indicati magari in una etichetta energetica che sia davvero di pratica utilità. Si potrebbero inserire indicatori ambientali, già in uso in diverse paesi del mondo: l’LCA, il ciclo di vita del prodotto, il CFP, l’impronta ecologica con calcolo di emissioni di anidride carbonica per realizzare un bene oltre ad altri indici utili a individuare il vero impatto di un bene di consumo, dalla produzione al fine vita.
E invece ecco che seguiamo questo ciclo diabolico consumistico. Lavoriamo 8, 9, 10 ore tutti i giorni, spesso anche al sabato, per portare a casa uno stipendio che ci dia la possibilità di comprare beni dove la metà di ciò ce compriamo è spazzatura da imballo (primo pagamento del rifiuto). Poi torniamo a casa e dopo un po’ buttiamo ciò che abbiamo comprato (si è rotto o non ci piace più: secondo pagamento del rifiuto). Arriva poi la nostra bella multi utility che prende la spazzatura (terzo pagamento del rifiuto) e se lo porta in un bell’inceneritore che riceve i contributi statali (quarto pagamento del rifiuto). Non soddisfatti ci viene elargita l’acqua calda del teleriscaldamento o l’energia elettrica prodotta (quinto pagamento del rifiuto). Infine le emissioni che escono dal relativo camino (diossine comprese) mineranno la nostra salute e dovremo curarci? (sesto pagamento del rifiuto).
E’ giusto sapere, è giusto capire, è giusto cercare di fare quanto istituzionalmente possibile come politici e come cittadini. Io non mollo.

Fabrizio Savani
Consigliere Comunale Movimento 5 Stelle Parma

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VOTO ELETTRONICO
Blocco inceneritore: operato dell’Amministrazione Pizzarotti
Accensione inceneritore: conseguenze sull’Amministrazione Pizzarotti
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Fabrizio Savani

SMA MODENA
lombatti_mar24

FABRIZIO SAVANI
Consigliere comunale (M5S)

Applicando l’algoritmo per il calcolo del rating consigliere:
Rpm = media punteggi progetti Rp di competenza = 42 pt
Pc = Presenze in Consiglio (delibere votate) = 86,5% = 0 pt
Np = Numero progetti = 4 = 40% = 0 pt
Com = Comunicazione verso i cittadini = 0 pt
Rating Rc = Rpm + Pc + Np + Com = 42 + 0 + 0 + 0 = 42 BB = valutazione sufficiente

Storico valutazione
10/05/2013: sufficiente BB
03/10/2012: quasi sufficiente B
01/09/2012: scarsa CCC

Esprimi il tuo giudizio sull’operato di Savani: vota!

(Ultimo aggiornamento: 10/05/2013)