“Hanno ingabbiato Diego Rossi”

SMA MODENA
lombatti_mar24

20/07/2012

Intervista a Paolo Giliotti, segretario del Pd di Borgotaro, che commenta l’elezione del sindaco di Borgotaro Diego Rossi a segretario provinciale del Pd.

Per anni il PD è stato guidato da dirigenti della Bassa (Tedeschi, Garbi, Bernazzoli…), adesso il nuovo segretario provinciale è della montagna, Diego Rossi, sindaco di Borgotaro. Cosa avete da insegnare voi democratici della montagna al resto della provincia?
Tu hai fatto alcuni nomi, forse solo uno di questi ha determinato veramente le scelte del PD, ha saputo raccogliere consenso in più occasioni anche a livello mediatico e di pubblica opinione; ultimamente non ha valutato bene il cambiamento degli umori della società e le scelte non più legate alle ideologie o allo spirito di appartenenza, questi certamente non era domiciliato in via Treves.
La differenza tra i segretari e gli amministratori è che gli uni hanno un potere ed una rappresentanza limitata all’interno di un certo numero di cittadini iscritti ad un partito, gli altri la forza che gli ha dato l’elettorato di un intero comune o di un’intera provincia e questo li porta a pesare di più nelle decisioni che contano.
Fino a quando il sindaco di Borgotaro era solo il sindaco del Borgo avevamo da insegnare la capacita di un partito di saper leggere le esigenze di buona parte della gente attraverso gli strumenti messi a disposizione dall’organizzazione dei pochi iscritti al partito. Alle primarie delle scorso anno hanno partecipato 2.100 elettori e Rossi ha vinto poi le amministrative con poco più di 2.300 voti. C’era una netta distinzione tra gli amministratori ed i responsabili del partito. Oggi, dopo la decisione di vertice, che più di vertice non si può, di ingabbiare Diego Rossi a fare il segretario provinciale, non abbiamo più nulla da insegnare.
Siamo tornati nella normalità, siamo esattamente come tutti gli altri. Non possiamo pontificare sui doppi incarichi o sul numeri dei mandati e poi quando tocca a noi decidere razzoliamo tranquillamente nel senso inverso.

Tu che lo conosci bene, che tipo è Diego Rossi? Qualità e difetti?
Il mio Sindaco è una persona capace e preparata, ci mette il massimo impegno ed ha la forza e la pazienza di ascoltare tutti; si sente la sua presenza, certo non è diventato Sindaco in un momento favorevole e quotidianamente deve far fronte a sempre più bisogni con sempre meno risorse e questo rischia di divenire suo malgrado il maggior difetto. Come essere Segretario provinciale di un partito che solo a parole vuole innovarsi, ma che in realtà nella gestione delle cose quotidiane è afflitto dall’immobilismo più assoluto, lo porterà ad essere una figura che non avrà lasciato alcun segno di rilievo nella storia del PD provinciale. Dopo la batosta di Parma, a parte il segretario provinciale e cittadino, chi si è mosso? C’è gente che occupa poltrone importanti e che nessuno ha mai eletto ma si è giovata della nomina per anni e anni, il metodo con cui si gestisce il potere, se pur lecito e corretto legalmente, dovrebbe anch’esso far parte di un serio rinnovamento. Mi auguro per Rossi che il suo insediamento, la sua sostituzione o le sue dimissioni non siano le notizie più importanti della sua reggenza.

Visto il successo delle primarie di Borgotaro in cui andò a votare circa la metà del corpo elettorale e poi delle elezioni comunali, magari qualche consiglio potresti darlo “a quelli di Parma”: in estrema sintesi cosa hanno sbagliato alle comunali di Parma e cosa dovranno fare?
Io ho un ricordo del 2001, c’erano i collegi uninominali ed a Parma il centro/sinistra aveva vinto in tutti i collegi; mi ricordo una riunione in una sala zeppa di teste e di gente che aveva voglia di partecipare e di parlare. Lì avevo trovato persone conosciute in momenti diversi a Lourdes, in Pubblica, all’Avis ed in tante altre occasioni di vita sociale, culturale e sportiva e che non aveva nulla a che fare con qualsiasi partito.
Evidentemente non si è riusciti ad intercettare quel mondo che sia dal punto di vista sociale che culturale piuttosto che sportivo ed educativo sta organizzando la vita della città intera, in silenzio e con totale dedizione, ma non per questo non ha nulla da dire o da proporre; occorre intercettarla: questo non è accaduto o meglio l’anno intercettata altri. In questa direzione occorre procedere, ma non sei mesi prima delle elezioni, occorre farlo da stamattina; ora deve emergere chi è in grado di rapportarsi con la città e affrontare responsabilmente il ruolo di minoranza che saprà porre in essere un programma alternativo che va costruito in cinque anni e non fra quattro anni e sei mesi.
Sulle primarie dico solo una cosa: se a Borgotaro Barilli avesse avuto la possibilità di scegliersi l’avversario non avrebbe sicuramente scelto Diego Rossi.

Tra qualche anno si tornerà a votare in molti comuni della montagna. Temi di più il centrodestra o che riescano ad organizzarsi alcune liste del M5S?
Tutto il mondo è paese ed anche qui probabilmente è più facile che cambi il nome della lista che i componenti; potrebbe succedere come per la Lega, che non voleva come principio riciclare nessuno, non riuscire a mettere insieme una lista di persone che riuscissero a dimostrare di avere capacità amministrativa in modo da confermare gli ottimi risultati ottenuti a livello regionale e nazionale. Il M5S rischia la stessa cosa, ma se riuscisse invece ad interessare qualche faccia nuova alla gestione amministrativa del proprio Comune eserciterebbe un ruolo sicuramente positivo… anzi credo che si potrebbe, in nome del rinnovamento e di nuove idee, riuscire a combinare qualcosa di buono anche collaborando.
Come puoi aver capito la cosa che temo di più è il sempre maggior disinteresse verso la cosa pubblica e questo a scapito del centro/ destra, del centro /sinistra e di tutti gli altri qualunque nome si siano dati o si vorranno dare. Inevitabilmente ed inconsciamente questo lo pagheremo tutti.

Il PD nazionale sembra al palo: il centrodestra si è sfasciato ma il PD non solo non sfonda ma pare pure perdere consensi. Qual è il suo peccato originale?
Il peccato originale del PD è lo stesso del centro/sinistra: la mancanza di un vero leader, o meglio, averlo avuto e demolito dall’interno senza mai tener presente che gli elettori lo avevano eletto.
Parlo chiaramente di Romano Prodi eletto nel ‘96 e demolito in Parlamento da Rifondazione Comunista, rieletto nel 2006 e ridemolito dopo due anni sempre in Parlamento da Mastella e compagnia. Mai una volta ha avuto la possibilità di ripresentarsi agli elettori per un giudizio sull’operato del suo governo. La prima volta abbiamo inventato Rutelli e la seconda Veltroni, adesso rischiamo di fare le primarie a sei mesi dal voto per sapere che candidato abbiamo per Palazzo Chigi; la decisione doveva essere nel 2008 ed avevamo cinque anni per fare un programma alternativo ed un potenziale primo ministro che per cinque anni avrebbe potuto proporre alternative sempre che ce ne siano di possibili.
Siamo da capo e se a questo aggiungiamo che molti parlamentari si preoccupano più del loro futuro che degli italiani…. il resto te lo lascio immaginare.

CC