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11/09/2010
h.16.50
L’incidente che ha coinvolto il giovane facchino in servizio all’Eridania di Trecasali è l’ennesima testimonianza del fatto che la scarsa sicurezza nei luoghi di lavoro non è un fenomeno che coinvolge soltanto i paesi arretrati o le zone d’Italia dichiarate ”depresse” ma è presente anche nella nostra tanto rinomata ”Food valley”.
Fortunatamente il lavoratore è rimasto in vita ma questo non può giustificare né la negligenza da parte dei preposti all’interno dell’azienda né tanto meno gli organi di vigilanza che dovrebbero garantire una maggiore presenza in industrie di certe dimensioni.
La cosa più sconvolgente dell’intera vicenda è che nonostante il gravissimo incidente la produzione non si sia fermata. Certo che la fabbrica deve andare avanti ma il rispetto per la vita umana dovrebbe venire prima di ogni altra cosa e continuare a lavorare come se niente fosse non è rispettare la vita umana. Siamo del parere che bloccare, il giorno successivo, per due ore la produzione non sia una sufficiente testimonianza di solidarietà da parte dei sindacati che in casi come questo dovrebbero essere il collante che unisce i lavoratori nelle lotte ma che sempre più spesso si limita ad essere solo un organo burocratico.
Come partito intendiamo testimoniare la più sentita solidarietà alla vittima e alla sua famiglia inoltre auspichiamo che i responsabili paghino per l’accaduto.
Segreteria provinciale Partito della Rifondazione Comunista
(nella foto: Pietro Previtera, membro della segreteria prov. PRC)