“Il gruppo compatto ha favorito la scalata della classifica”

confartigianatomaggio

08/01/2009

(Si ringrazia fcparma.com per la collaborazione).

Magnus Troest, si sente più a casa con tutta questa neve? Le piace questo clima?
“A dire la verità ho visto più neve qui che in Danimarca e comunque, quando fa freddo lo sento anch’io…”

Dopo le prime diciannove partite può dire che questo campionato di serie B è come se lo aspettava?
“Devo dire che è proprio un campionato equilibrato con cinque squadre al vertice e molte altre inseguitrici pronte ad inserirsi nella lotta alla promozione. Sapevo che sarebbe stato un campionato molto più tecnico di quello danese, in più ho riscontrato molta aggressività da parte degli avversari.”

Ad inizio stagione giocava come terzino destro e non era soddisfatto: ora giocando nella difesa a tre le cose vanno meglio?
“Sì, perché adesso, da centrale, ricopro un ruolo più adatto alle mie caratteristiche, mentre come terzino ero completamente fuori ruolo.
Sono un giocatore abbastanza forte sia fisicamente che come colpitore di testa, e mi piace duellare con l’avversario in piena area di rigore: Da terzino destro non avevo questa possibilità.”

Lei è andato anche in rete: è abituato a segnare?
“In tutte le squadre nelle quali ho giocato ho sempre fatto qualche gol, in particolar modo di testa, ovviamente, su punizione o, comunque, calci da fermo.”

Se il Parma le chiedesse di andare a giocare in prestito per qualche mese in un’altra squadra, lei cosa direbbe?
“Io, come penso tutti, voglio giocare con costanza, ma per il momento preferirei rimanere nel Parma e lottare per un posto da titolare qui.”

In questo girone di andata lei ha giocato ad intermittenza: si sente comunque migliorato?
“Certo, ho sicuramente imparato questo nuovo modo di giocare, con la difesa a tre, sistema di gioco con il quale non avevo mai giocato prima. Ora per me l’importante è giocare il più possibile per continuare a crescere sempre di più.”

Questo miglioramento è merito degli allenamenti e dell’allenatore o c’è qualche giocatore che le sta facendo da chioccia?
“E’ sicuramente merito dell’allenatore e degli allenamenti ma, devo dire con sincerità, che anche gli altri centrali difensivi che hanno più esperienza di me, in particolar modo nei campionati italiani, mi stanno aiutando molto a capire i meccanismi difensivi.”

Domenica, nella partita in famiglia, lei ha giocato nella squadra con una difesa disposta a quattro: preferisce questo sistema di gioco o quello che prevede la difesa a tre?
“Con Guidolin, abbiamo affinato in allenamento l’utilizzo della difesa a tre e, in questo momento, mi sento molto più sicuro con questo sistema di gioco, anche se a me piace giocare con la difesa a quattro: questo è il sistema di gioco nel quale sono sempre stato utilizzato prima di arrivare qui, quindi ho molta più padronanza dei movimenti, mentre in quella a tre ci sono altri due centrali difensivi e ancora devo migliorare il mio affiatamento con loro.”

Delle squadre che ha visto, quale l’ha impressionata di più?
“Penso che la squadra migliore che ho visto giocare sia stata il Livorno. Ho visto la partita da casa perché mi ero fratturato il braccio, ma ricordo che il Livorno mi aveva proprio impressionato.
E’ la squadra più forte che abbia visto finora.”

Cosa si aspetta dal quel che rimane di questo campionato?
“Voglio solo giocare il più possibile per cercare di migliorare sempre di più.”

A suo modo di vedere, Guidolin è l’allenatore più bravo che ha avuto nella sua carriera?
“Il lavoro che si fa in Italia è completamente differente da quello svolto in Danimarca: qui si cura molto la tattica mentre in Danimarca si pensa maggiormente al gioco fisico. Per questo motivo è difficile fare un paragone tra i diversi allenatori.”

Il Parma ha raggiunto la vetta della classifica senza eccellere in nessuna graduatoria speciale, come migliore attacco o migliore difesa: cosa vuole dire questo?
“La spiegazione può stare nel fatto che qui a Parma abbiamo un grande gruppo, ben unito e compatto e questo ha reso possibile la scalata della classifica.
In più, è vero che non facciamo molti gol, ma è altrettanto vero che ne prendiamo pochi. Questa è la nostra forza.”

Fuori dal campo, come si trova in Italia e, in particolar modo in questa città?
“Quando non mi alleno passo molto volentieri il tempo a casa, a rilassarmi ed a stare tranquillo. Poi mi piace anche andare in giro per Collecchio, perché abito qui, e spesso vado in centro a mangiare.
Quando c’è bel tempo uso molto la bicicletta anche per venire agli allenamenti, come facevo in Danimarca. Sotto questo punto di vista mi sono integrato bene con le usanze del posto, visto che anche qui si usa molto spostarsi con le due ruote.”

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