
29/04/2011
Intervista ad Andrea Fellini, candidato sindaco di Salsomaggiore per Pdci e Idv alle elezioni amministrative del 15-16 maggio.
La privatizzazione delle Terme fin qui portata avanti dal Comune di Salsomaggiore ti convince?
Occorreva trovare un percorso che offrisse un’alternativa ed è ciò che, con grande serietà e senso di responsabilità, si è fatto. L’esito è stato deludente.
Oggi occorre ricominciare daccapo, coinvolgere i lavoratori, le associazione e l’imprenditoria salsese. Ci vuole un progetto di rilancio che passi da una nuova programmazione imprenditoriale: bene il socio privato purché sia serio ed il suo obbiettivo sia quello di valorizzare le terme, il loro indotto e la Città come attrattiva per i turisti.
Bisogna stare attenti a chi mira ad operazioni commerciali che non porterebbero a nulla e dire chiaramente che le acque devono restare esclusivamente di proprietà pubblica. Le condizioni per fare le cose per bene ci sono; iniziamo con il rompere le posizioni di rendita che pure all’interno dell’azienda ci sono, cercando un management nuovo, lontano da logiche di spartizione partitica e politica capace di una ridefinizione del marketing aziendale.
Quali sono le tre priorità del tuo programma elettorale?
Ambiente, che per Salso si traduce anche in turismo e quindi lavoro, e contenimento dell’espansione urbanistica, riqualificando l’esistente per bloccare il consumo del territorio, riportando Salso ad essere la Città giardino di un tempo con vaste aree pedonali ed un’offerta per salsesi e turisti che sia di eccellenza nella qualità della vita, dell’ambiente che ci circonda e all’avanguardia nell’utilizzo di energie alternative.
La prima “grande opera” da fare a Salsomaggiore è quella della conservazione e riqualificazione dell’esistente, capace di portare più risultati: la rimessa in moto del sistema economico commerciale e l’abbellimento della Città.
Trasparenza e rapporti coi cittadini per stabilire partecipazione e collaborazione allo sviluppo della Città. L’amministrazione deve essere un’istituzione aperta ai suoi cittadini e che sappia comunicare con loro e fornire ogni tipo d’informazione necessaria alla conoscenza dell’attività amministrativa. Il cittadino deve essere un soggetto attivo nelle scelte ed ogni assessorato ha il dovere di condividere, prima di tutto con la Città, il suo operato.
Riqualificazione della macchina comunale e Tabiano. Non a caso questi due punti sono insieme; la macchina comunale può e deve lavorare meglio, deve essere meglio organizzata e ridefinita nelle posizioni dirigenziali. Tabiano deve avere la dignità di Città nella Città ed essere in grado di fornire servizi prima di tutto a chi ci vive, dagli esercizi commerciale ad uno sportello del Comune in cui fare e/o ritirare atti e documenti. La manutenzione del verde a Tabiano è prioritaria se vogliamo che acquisisca una reale specificità.
Il centrosinistra a Salso si è clamorosamente spaccato in quattro candidature: Fellini, Francani, Ceriati, Orlandi. Il PD e la lista di Varacca hanno preferito imbarcare in lista tre esponenti finiani piuttosto che allearsi con la sinistra. Tu che opinione ti sei fatto motivazioni politiche di questa frantumazione del centrosinistra?
Credo che le cause e motivazioni siano sotto gli occhi di tutti, Direttore, le hai citate tu nella domanda. Non ci si può nascondere dietro ad un finto rinnovamento per poi riproporre ciò che a Salso è già stato visto, operazione fatta sia dal PD che dalla lista Varacca che dalla Francani. Non mi riferisco certamente alla candidatura della Ceriati che, di per sé, poteva essere una scelta capace di dare un segnale di discontinuità, penso alle persone presenti nelle liste.
Mi dispiace che le cose siano andate in questo modo perché avevamo il dovere di dare a Salso l’opportunità di vedere un centrosinistra unito e non ci siamo riusciti. Credo che le responsabilità, però, siano facilmente individuabili.
Altro discorso vale per la lista Orlandi. Ho apprezzato il suo lavoro, iniziato con grande anticipo e coinvolgimento… tuttavia, forse, un po’ troppo azzardato nel parlare di civismo.
Una domanda da “compagno direttore”: come sono a Salso i rapporti con l’altra sinistra, quella di Rifondazione Comunista e Sinistra & Libertà, che sostengono la candidatura di Elena Francani?
Non è stato possibile trovare l’intesa per motivi di merito, di metodo e di strategia politica.
In ogni caso la mia campagna elettorale non sarà certo contro la Francani. E’ giusto che loro facciano il possibile per raccogliere consensi e spero facciano un buon risultato.
Abbiamo strategie diverse: noi siamo per una politica che sappia costruire e confrontarsi, capace di dare risposte concrete e non che, dettata da antagonismi, si mette in un angolo a fare opposizione. Sono convinto che il popolo della sinistra abbia voglia e bisogno di essere rappresentato altrimenti nessuno potrà difendere le posizioni della sinistra all’interno delle istituzioni.
Perchè gli elettori di Salso dovrebbero votare per te e non per il candidato del PD o per SEL e PRC?
Perché io offro alla Città un’alternativa di governo credibile e seria che davvero propone un rinnovamento nei nomi e nei metodi. La necessità di rinnovamento non può di certo passare attraverso chi, per molti anni, ha già amministrato la Città.
Era indispensabile proporre ai cittadini un altro centrosinistra e quello siamo noi: slegati dai giochi di palazzo e dalle posizioni di rendita abbiamo voluto incarnare nella nostra lista, nel nostro programma e nella mia candidatura ciò di cui Salso ha bisogno per tornare a quell’identità perduta negli anni.
Perché un centrosinistra vero esiste ancora ed esprime capacità di governo e attenzione per i cittadini.
Noi siamo questo.
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