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17/08/2011

Canzoni di Lotta, la rubrica di ParmaDaily gestita dal Direttore Andrea Marsiletti in collaborazione con alcuni compagni di Rifondazione Comunista e dei Comunisti Italiani di Parma.

Il Partito Marxista-Leninista Italiano (PMLI), è un partito comunista antirevisionista fondato a Firenze il 9 aprile 1977. I militanti fondatori entrarono nel 1967 nel Partito Comunista d’Italia (marxista-leninista) per poi uscirne nel 1969 fondando l’Organizzazione Comunista Bolscevica Italiana marxista-leninista, che nel 1977 diede vita al PMLI.
Il PMLI si pone come obbiettivo l’instaurazione in Italia della dittatura del proletariato, tappa intermedia per la realizzazione del comunismo.
Durante le elezioni politiche e amministrative il Partito svolge una campagna astensionistica. Il Partito però non esclude in linea di principio di utilizzare le istituzioni rappresentative qualora lo ritenesse opportuno per i propri scopi.
Il PMLI propone alle masse la creazione delle Istituzioni Rappresentative delle masse astensioniste e fautrici del socialismo: le Assemblee popolari e i Comitati popolari, da intendere come alternativa “dal basso” alle attuali istituzioni rappresentative.
Il Partito non accetta L’Unione Europea, definita imperialista, e non si candida quindi alle sue elezioni. Fornisce invece indicazione di voto ai referendum abrogativi e costituzionali.
Il PMLI trae ispirazione anche dagli ideali di Karl Marx, Friedrich Engels, Lenin, Stalin e Mao Zedong, definiti infatti «i 5 grandi maestri del proletariato internazionale». Autodefinendosi “rivoluzionario”, il movimento è aperto all’idea della “giusta e necessaria violenza rivoluzionaria”, sul modello della Rivoluzione d’Ottobre del 1917 e di quella Cinese del 1949, in modo da abbattere l’attuale governo italiano, definito “capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista, interventista, espressione dei partiti della destra e dela sinistra del regime” per realizzare un’Italia «unita, rossa e socialista».
Il Partito esclude risolutamente qualsiasi forma di terrorismo, anche quello “rosso”, che per i Marxisti-Leninisti è uno strumento della reazione e della classe dominante borghese, ed espressione dell’anarchismo, dell’avventurismo e dell’individualismo piccolo-borghese. Questa posizione di netto rifiuto del terrorismo ha da sempre creato attriti e addirittura momenti di scontro fisico fra i Marxisti-Leninisti e altre forze della sinistra antagonista che verso lo spontaneismo e il terrorismo rosso hanno posizioni più sfumate quando non di aperta simpatia (vedi Partito dei CARC).
Il PMLI rifiuta il trotskismo, in quanto ritenuto deviazione borghese e anticomunista, nonché ogni forma di revisione del marxismo. Il PMLI inoltre giudica negativamente le figure di Fidel Castro e Che Guevara, in quanto espressioni del trotzkismo internazionale.
I membri del Partito Marxista-Leninista Italiano prendono a modello la Costituzione sovietica del 1936 come prova della realtà del sistema socialista in URSS.

Andrea Marsiletti

Altre canzoni di lotta pubblicate:

A las barricadas
L’Oriente è rosso
Bella ciao (Modena City Ramblers)
Guardali negli occhi (CSI)
Robespierre (Offlaga Disco Pax)
Venceremos (Sergio Ortega)
Figli della stessa rabbia (Banda Bassotti)

L’inno di Lotta Continua (Pino Masi)
Chi non vuol chinar la testa
Auschwitz (Francesco Guccini)
Bella ciao (mondine)
Siamo i ribelli della montagna
Contessa
Con la guerriglia
Fischia il vento
Bandiera rossa punk (Angelic Upstars)
El pueblo unido jamas serà vencido (Quilapayun)
Volunteers (Jefferson Airplane)
L’Internazionale (coro Armata Rossa)
Rigurgito antifascista
La locomotiva
Procurade e moderare
Crisi di Valori
Spara Jurij
Per i morti di Reggio Emilia
Stato e padroni
Inno dei lavoratori
Mio caro padrone domani ti sparo
Amore mio non piangere
Se otto ore vi sembran poche