“Il tempo ritrovato” al Teatro Due

SMA MODENA
lombatti_mar24

25/11/2013
h.13.10


Si è svolta oggi presso il Teatro Due l’inaugurazione della mostra “Il Tempo ritrovato”, esito dei laboratori di pittura e di fotografia a cui hanno preso parte degli ospiti della Comunità Psichiatrica Villa Sant’Andrea e Fattoria di Vigheffio.
Tema da sempre ricorrente nei programmi e nelle performance di Teatro Due, anche nel 2013 la “sofferenza della mente” è già stata al centro di diverse iniziative, ultima delle quali “Dolore in Bellezza” si è conclusa poco prima dell’estate.
Oggi torna con l’allestimento di questa mostra il cui motivo conduttore è il tempo, colto dai pazienti in momenti essenziali della vita delle comunità: i pasti, la distribuzione delle sigarette, la consumazione del caffè, momenti ordinari della vita quotidiana, estratti però dalla scansione stereotipata e anonima per essere recuperati nella loro dimensione individuale e nel loro valore “riabilitativo”.
Quadri, fotografie, scritti: sono stati diversi i canali che hanno permesso di valorizzare la passione e la creatività degli autori e di memorizzare e rendere visibili singole situazioni, contesti, istanti particolari all’interno ed all’esterno delle strutture
Ma ancora prima dell’esito prodotto, è stato il tempo investito nell’attività di laboratorio che ha consentito agli ospiti di rovesciare l’esperienza del quotidiano, da una sospensione all’attesa di qualcosa, alla creazione espressiva.
Far vedere agli altri quello che loro vedono – dichiara Antonio Costantino, Presidente di Proges – , come lo vedono, come lo vivono. Sollevare il velo di nebbia sulla loro vita, a partire dalla loro quotidianità, è secondo noi il modo migliore di sensibilizzare le persone sul tema del disagio psichiatrico. Noi siamo entrati già da molti anni in questo mondo, mantenendo sempre grande rispetto ed attenzione. Perché imparare a gestire luoghi come questi e stare accanto a persone dai bisogni così complessi è un’esperienza fondamentale per chi fa il nostro mestiere, ed è una scuola che arricchisce costantemente il nostro sapere e le nostre competenze”.
In occasione dell’apertura della mostra, si esibirà il gruppo dei Tango Spleen Trio: la band, nata a Parma negli ultimi anni dallʼincontro di musicisti, diversi per provenienza e per formazione musicale, accomunati dallʼamore per un genere musicale, il tango argentino, ha dimostrato nellʼultimo ventennio di poter trascendere le proprie origini rioplatensi e di avere lo straordinario potere di potersi diffondere e radicare in tutto il mondo.
La mostra rimarrà allestita fino al 30 novembre con gli orari di apertura del teatro.

“Il tempo ritrovato”

SMA MODENA
lombatti_mar24

12/06/2013
h.10.00

Presso i locali della Fattoria di Vigheffio è stata allestita la mostra “Il tempo ritrovato”. L’hanno presentata al pubblico e alla stampa Paolo Bianchi Sindaco di Collecchio, Stefano Lucertini Direttore del Distretto Sud-Est dell’Ausl, Pietro Pellegrini Direttore del Dipartimento di Salute Mentale della AUSL di Parma e Antonio Costantino Presidente del Gruppo Gesin Proges.
“Il tempo ritrovato” è composta dalle opere figurative realizzate dagli ospiti delle comunità psichiatriche di Villa S. Andrea, della Fattoria di Vigheffio e della Comunità I Gelsi di Parma attraverso l’attività di laboratori finalizzati a valorizzare le loro capacità espressive. La mostra comprende disegni, mosaici, pittura, foto e rappresentazioni teatrali – queste ultime riproposte al pubblico attraverso un filmato.
Il motivo conduttore della mostra è il tempo, ovvero la ricerca del senso del tempo attraverso momenti di vita quotidiana – i pasti, la distribuzione delle sigarette, la consumazione del caffè ecc… – estratti dalla scansione stereotipata e anonima, per essere recuperati nella loro dimensione individuale. Questo è accaduto con la fotografia che ha permesso di memorizzare singole situazioni, contesti, momenti particolari, all’interno e all’esterno delle strutture. Analogamente, l’attività di laboratorio ha consentito agli ospiti di rovesciare l’esperienza del tempo quotidiano, da una sospensione nell’attesa di qualcosa, alla creazione espressiva – attraverso un quadro, un mosaico, la realizzazione uno spettacolo ecc.
“Si tratta di aspetti molto importanti del lavoro in comunità psichiatriche – ha dichiarato Francesco Mion, coordinatore dell’area psichiatrica di Proges –, dove persone caratterizzate da intrinseche fragilità vengono aiutate a conferire ordine alla percezione ed alla scansione del tempo. Senza dimenticare la soddisfazione personale di ciascun ospite nel vedere l’esito il proprio lavoro – e questo è uno dei motivi principali dell’esposizione”.
Parlare di psichiatria a Parma significa tracciare un percorso che inizia nel 1873 con l’Ospedale di Colorno, una delle strutture psichiatriche più grandi d’Italia, segnato da vicende drammatiche e da enormi sofferenze. Da qui passa la battaglia per la chiusura dei manicomi, con l’occupazione del 1968-69, l’arrivo di Basaglia, la legge 180 del 1978 e la chiusura definitiva nel 1996. In mezzo, la nascita della Fattoria di Vigheffio che fu una delle prime dimostrazioni a livello nazionale di una nuova cultura di rispetto e diritti nei confronti della malattia mentale. Punto di arrivo di questa rivoluzione è anche la struttura di S. Andrea Bagni che oggi esprime al meglio la nuova modalità di approccio al malato psichiatrico, acquisendone le conquiste sia dal punto di vista socio-assistenziale e medico infermieristico sia attraverso le proposte educative ( momenti socializzanti e di scambio, attività ricreative e ludiche, conversazioni, giochi, creazioni artistiche).
Diversa infine l’esperienza della comunità I Gelsi, che si rivolge a utenti con maggiore capacità di vita autonoma, in genere provenienti da altri percorsi terapeutici, ma che qui scelgono un luogo di vita che sia aperto e stimolante verso obiettivi futuri, pur con il necessario supporto per affrontare l’angoscia che sempre nasce nei momenti di evoluzione.
“La storia che porta dai manicomi alle comunità psichiatriche – ha dichiarato Antonio Costantino, Presidente di Proges – è una delle storie più significative, dal punto di vista sociale e culturale, degli ultimi decenni del nostro Paese. A Parma questa storia è stata vissuta con passione da parte di tutti gli attori sociali coinvolti: enti pubblici e privato sociale, spronati da una figura straordinaria come quella di Mario Tommasini. Proges è entrata in questa storia in punta di piedi, ormai 20 anni fa, con rispetto e attenzione. Imparare a gestire luoghi come questi e stare accanto a persone dai bisogni così complessi è un’esperienza fondamentale per chi lavora nell’ambito del welfare, è una scuola che ancora oggi arricchisce il nostro sapere e le nostre competenze”.
“Vigheffio è un luogo importante del nostro territorio – ha dichiarato Paolo Bianchi, Sindaco di Collecchio – un laboratorio di politiche sociali all’avanguardia, sia per i contenuti socio sanitari espressi, sia per la forma, ovvero per la concreta collaborazione pubblico privato, sempre più strategica in un momento in cui è necessario salvaguardare la qualità dei servizi facendo squadra tra tutti gli attori in campo”.
“Di questa iniziativa vorrei sottolineare due aspetti in particolare – ha dichiarato Stefano Lucertini Direttore del Distretto Sud-Est dell’Ausl –: il grande valore riabilitativo, espresso in termini di apertura all’esterno e rottura di un isolamento che per decenni aveva caratterizzato la vita di queste persone; e l’integrazione tra i soggetti coinvolti, ospiti, educatori e istituzioni, che concretamente concorrono a costruire quel welfare di comunità verso cui dobbiamo andare”.
“Mi piacerebbe che questo di oggi – ha dichiarato Pietro Pellegrini Direttore del Dipartimento di Salute Mentale della AUSL di Parma – fosse la ripresa di un discorso pubblico e partecipato sul tema della salute mentale, la ripresadi un percorso iniziato molti anni fa, ma che oggi va proiettato nel futuro a partire dal criterio di fondo che ci ha sempre animato: riportare le persone, tutte le persone, a vivere dentro le comunità, e non ai margini, con i loro diritti e i loro doveri”.
“Vorrei esprimere il mio apprezzamento – ha dichiarato Mariastella Galli, vice Sindaco del Comune di Collecchio – sia a nome della Fondazione Tommasini perché questa iniziativa racconta molto bene la volontà di ridare a tutti la stessa dignità che da sempre ci anima, sia come assessore alla cultura che oggi incontra artisti a pieno titolo, come tanti ne abbiamo ospitati nelle iniziative del nostro territorio”.
“Questo progetto – ha dichiarato Bruno Frati, educatore presso la comunità psichiatrica di S. Andrea Bagni – è stato possibile grazie all’incontro e il confronto tra le persone di strutture diverse. Più di 20 tra operatori e ospiti hanno lavorato insieme per diversi mesi. Il risultato è la mostra che vi invitiamo a vedere”.
La mostra rimarrà aperta dal 14 al 28 Giugno 2013, visitabile tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 18.00.