Durante il furto, compiuto a mani nude, aveva lasciato impronte digitali su porte e finestre. Proprio quelle tracce, rilevate dai Carabinieri intervenuti sul posto, hanno permesso di risalire all’identità del presunto autore del colpo.
Si è conclusa nei giorni scorsi con la denuncia alla Procura della Repubblica di Parma di un 28enne straniero senza fissa dimora la complessa attività investigativa condotta dalla Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Parma. Le indagini, particolarmente meticolose, hanno portato a individuare il presunto responsabile di un furto aggravato ai danni di un bar di via Venezia, messo a segno alla fine di settembre 2025. Durante il colpo erano stati sottratti circa 1.500 euro tra fondo cassa e biglietti “gratta e vinci”. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per numerosi precedenti specifici commessi in regione, è stato individuato grazie a riscontri scientifici ritenuti dagli investigatori inequivocabili.
Il furto risale alla notte del 24 settembre, quando una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile è intervenuta nel locale a seguito dell’attivazione dell’allarme antifurto. All’arrivo, i militari hanno constatato che era stata messa in atto una “spaccata”: accanto alla vetrata infranta giaceva il coperchio di ghisa di un tombino stradale, usato presumibilmente per sfondare l’ingresso.
Dopo aver verificato l’assenza di intrusi all’interno e nei dintorni, i Carabinieri hanno isolato l’area per preservare ogni possibile traccia utile. Poco dopo sono intervenuti gli specialisti della Sezione Operativa, che hanno effettuato un accurato sopralluogo, individuando numerose impronte digitali sulla saracinesca e sulla vetrata del bar. Considerata la loro potenziale rilevanza, le impronte sono state immediatamente repertate e campionate.
Parallelamente, gli investigatori hanno acquisito le immagini della videosorveglianza, ricostruendo l’intera dinamica del furto: un uomo a volto scoperto solleva la serranda, sfonda la vetrata utilizzando il coperchio di un tombino prelevato nelle vicinanze e, una volta dentro, arraffa il denaro e i biglietti per poi fuggire rapidamente.
Le tracce digitali sono state quindi inviate alla “Sezione Impronte” del RIS di Parma, dove i tecnici hanno avviato un articolato processo di analisi e comparazione. Nel frattempo, il lavoro di identificazione del sospetto sulla base delle immagini aveva già permesso agli investigatori di restringere il campo a un numero limitato di individui compatibili per caratteristiche somatiche. La svolta è arrivata con il riscontro di una delle impronte nella Banca Dati Nazionale: il matching ha attribuito il frammento a un 28enne di origine magrebina, collegandolo in modo diretto alla scena del crimine.
Alla luce degli elementi raccolti — fermo restando il principio di presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva — l’uomo è stato denunciato all’Autorità giudiziaria.


