La fiaccola di Santa Lucia contro quella del forno

SMA MODENA

15/12/2012
h.20.00

Nel tardo pomeriggio di oggi si è tenuta la manifestazione del GCR contro l’inceneritore di Parma.
Il corteo è partito alle 17.30 da P.le Santa Croce e ha attraversato le vie del centro.
Tra i circa 1.000 presenti il sindaco Pizzarotti, il vicesindaco Paci, l’assessore all’ambiente Folli e tanti consiglieri comunali del M5S.
Tra gli esponenti politici non del M5S presente solo Simone Rossi (iMille).
Guarda le foto!
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16/12/2012

La passione civile dei no termo. Fiaccole di democrazia

I pasionari no termo hanno ieri mandato un ulteriore messaggio.
Nessuna incertezza, nessun passo indietro, nessuna resa.
Il no al camino è anzi corroborato dalle indagini in corso, dalle ipotesi di corruzione che hanno gettato un’ombra pesante sul progetto del forno inceneritore.
Nonostante le grida di giubilo di Iren, la città è scesa ancora una volta per le strade con le sue bandiere che chiedono salute, un ambiente pulito, un futuro rassicurante.
Il serpentone di cittadini ha invaso via d’Azeglio e poi i portici del Grano, un migliaio di persone, tra famiglie, bambini, attivisti.
L’assessore Folli ha accolto i manifestanti davanti al municipio, ribadendo la ferma intenzione dell’amministrazione di guardare oltre il forno, per gestire nel modo corretto i rifiuti.
Hanno sfilato anche il sindaco Pizzarotti, la vicesindaco Paci, tantissimi consiglieri comunali del Movimenti 5 Stelle, l’avvocato Allegri.
Presenti anche il comitato Rubbiano per la Vita, Slow Food, i Medici per l’Ambiente Isde, Ada, Ape onlus, Legambiente Valtermina, Parma Bene Comune, il comitato no termo di Cremona, Mantova, Reggio Emilia con il loro finto inceneritore fumante, il comitato Cave all’amianto No Grazie, Casa cantoniera autogestita, i gruppi di acquisto solidale La Spiga e Gaspare, Rete Ambiente Parma, i comitati No Triv, l’associazione Bomba di Riso, l’associazione Dolce Acqua di Contile, Acqua Bene Comune, il comitato Ospedale Vecchio, Terraserena.
Tante persone pulite che hanno compreso cosa c’è in gioco a Ugozzolo.
E’ un sistema al tramonto, un sistema di interessi enormi, oltre 600 milioni il giro d’affari in Emilia Romagna nel comparto rifiuti, governato da due multiutilies come Iren e Hera, quest’ultima ieri messa sotto inchiesta dall’Antitrust per posizione dominante.
Una manifestazione gioiosa perché conferma 6 anni di impegno pressante per far emergere i molti aspetti negativi di questo progetto in gestazione a fianco dell’autostrada.
Una dimostrazione di passione civile, di convinzione inattaccabile e ferrea, di democrazia.
Una manifestazione che dopo la conclusione sotto i portici ha vissuto un fuori programma in piazza Duomo, dove è stato recapitato un appello al vescovo di Parma Solmi: tante domande scomode verso la Curia Vescovile che si presenta insieme a Iren e l’ex Andrea Allodi nel Centro di Etica Ambientale, coerenza stridente, che scombussola l’equilibrio tra la salvaguardia del creato e una industria insalubre di classe prima, pericolosa per l’uomo e per il territorio.
Un appello che forse rimarrà senza risposta, raggiungendo in ogni caso lo scopo di bussare alle porte di chi si trincera nella neutralità, ma poi sceglie con cura i compagni di viaggio.
Santa Lucia, portati via almeno l’ipocrisia.
L’inceneritore, comunque, non si deve fare.
E i fronti possibili sono solo due, a favore o contro il Paip.
Il voto di maggio sembra aver confermato la scelta di Parma di guardare oltre Ugozzolo.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma – GCR

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15/12/2012
h.10.40

Noi non ci allontaneremo. Siamo piantati nel terreno, un albero che ha messo profonde radici, vicino all’acqua.
Non ci allontaneremo da qui, dal nostro scopo, dalla nostra missione.
Le parole della canzone gospel “I shall not br moved”, interpretata dai grandi, Elvis Presley, Carl Perkins, Jerry Lee Lewis, Johnny Cash, John Hurt, Charlie Patton, probabilmente la prima incisione fu del 1929, vengono da lontano e corrono verso il futuro.
Accompagnano la nostra lotta intensa contro il mostro di Ugozzolo. Ci prendono per mano per indicare il cammino, la fermezza del resistere, la certezza della vittoria.
Non possiamo cedere. Siamo radicati alla nostra terra in modo indissolubile.
Chi deve arretrare è colui che vuole violentare il nostro mondo, imponendo scelte sulle quali non abbiamo avuto modo di esprimerci.
Oggi il popolo dei no termo ancora una volta si ritrova per testimoniare la sua sempre più accurata lettura della realtà.
Le fiaccolate hanno via via illuminato il mistero del forno. Mese dopo mese, anno dopo anno, sono crollate le certezze di chi sosteneva il progetto a occhi chiusi e cuore gelido.
Oggi si parla di corruzione, di un sistema marcio che pur di giungere al traguardo ha stracciato le pagine della legge, bypassando ogni regola, travolgendo il corso della giustizia.
Impossibile oggi credere che questo impianto sia pulito. Ce lo dicono le indagini in corso, nessuna pulizia fuori, nessuna pulizia dentro. Come possiamo abitare una casa se non conosciamo nulla dei materiali di cui è fatta, le garanzie di stabilità, le prestazioni ambientali, come è stata pagata.
Non conosciamo niente perché tutto è negato. Eppure si ha la presupponenza di pretendere il benvenuto.
Si ha il coraggio di dire che il forno sia un regalo alla città non rendendosi conto di essere ridicoli. Il regalo più costoso della storia di Parma. Spese tutte a carico dei cittadini fino a ieri ignari. Tutto a scatola chiusa, prendere o prendere.
Nessuna certezza, nessuna rassicurazione, nessuna trasparenza. Noi ci ribelliamo. La nostra città vuole vivere.
Noi non ci allontaneremo dal nostro scopo.
Nessun mostro a Parma, ne ora ne mai più.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma

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INCHIESTA PARMADAILY sulle TARIFFE dei RIFIUTI di IREN

Nessun incremento della differenziata nei prossimi 20 anni… o rifiuti da fuori
Autogol Iren: “Chi ha impianti smaltisce a 110 euro/ton”… ma il forno smaltirà a 168 euro/ton
Costi smaltimento inceneritore Parma: + 55% rispetto media regionale, + 29% rispetto prezzi massimi
Ecco i costi di costruzione dell’inceneritore: 192,2 milioni di euro. Stato di avanzamento: 72,7%
Iren si mette in buca da sola: “Abbiamo un utile di 51,36 euro/ton con l’inceneritore”
Richiesta di accesso agli atti sui 760.000 euro di comunicazione pro inceneritore
Grillo: “Fuori i nomi di chi ha ricevuto i soldi da Iren per la comunicazione pro inceneritore!
Iren ribalta sulle tariffe dei cittadini 761.524 euro per la comunicazione pro-inceneritore
L’inceneritore di Parma farà pagare tariffe doppie rispetto a quello di Torino
Il Piano Economico e Finanziario dell’inceneritore è il primo articolo del blog di Beppe Grillo
ParmaDaily pubblica il Piano Economico e Finanziario dell’inceneritore di Parma

Il Tribunale: “La legge è stata raggirata ad arte”

SMA MODENA

08/12/2012
h.13.30

ParmaDaily ritiene utile approfondire con una serie di articoli i vari aspetti della sentenza del Tribunale del Riesame, molto articolata ed interessante, analizzando singolarmente le problematiche, tanto quelle che hanno dato ragione ad Iren (ovvero la non necessità di sequestrare il cantiere dell’inceneritore Ugozzolo) quanto quelle che hanno dato torto ad essa o ad altri. Lo faremo citando letteralmente la sentenza del Tribunale, di cui siamo venuti in possesso e di cui riporteremo gli stralci più significativi e conclusivi.
Oggi partiamo con il capo di imputazione depositato dalla Procura della Repubblica di Parma relativo all’ipotesi di reato per il mancato pagamento di 420.000 euro di contributi edilizi da parte di Enia/Iren al Comune di Parma.
Nella delibera del Consiglio comunale di Parma del 31 marzo 2006, scrive il Collegio del Tribunale, “veniva dichiarata la pubblica utilità dell’opera in questione” (ndr: l’inceneritore). Sulla base della già ricordata qualificazione dell’opera come pubblica comunale mediante il richiamo all’7 comma 1° lett. d) della l.r. Emilia Romagna 25 novembre 2002 n.31 (“opera pubblica dei Comuni”), Enia Spa non era tenuta a richiedere alcun titolo abilitativo per la realizzazione del PAI – richiesta in effetti mai presentata – e, correlativamente, non era tenuta a versare al Comune di Parma i relativi oneri di costruzione, quantificati in euro 420.000”.
Ma ai sensi dell’art 9 della l.r. 24 marzo 200 n.20 il Comune di Parma, scrive il Collegio, “avvia l’iter urbanistico strumentale alla modifica della destinazione d’uso dell’aria individuata per la realizzazione del PAI da “agricola produttiva” a “destina nata ad attrezzature tecnologiche”, un accordo pubblico-privato “riconducibile al novero delle convenzioni urbanistiche, in quanto basata sul contributo diretto dei privati e destinato a produrre una modificazione dello strumento urbanistico”.
Il Collegio osserva come, quest’ultimo accordo pubblico-privato, “per definizione possa essere stipulato soltanto tra un soggetto pubblico – nella fattispecie il Comune di Parma – e uno privato – nella fattispecie Enia Spa; la stessa società, a ben vedere, di dichiara tale (ndr: società privata) nel corpo del documento. Ne consegue che l’opera non poteva essere intesa come attività di opere pubbliche dei Comuni e quindi esentata dal richiedere un titolo abilitativo e dunque alla corresponsione del contributi di costruzione”.
“Ritiene dunque il Tribunale che, ad eccezione di Emanuele Moruzzi per il quale è ravvisabile il diverso reato di corruzione, anche per questo capo di imputazione sussista il fumus dell’avvenuta commissione del delitto previsto dall’art 323 del Codice Penale con riferimento a tutti i soggetti coinvolti”.
La conclusione del Tribunale è lapidaria: “Enia Spa, ben conscia di dovere al Comune gli oneri relativi alla realizzazione del PAI, risulta, allo stato degli atti, aver lucrato un ingente vantaggio patrimoniale con danno per l’Ente pubblico territoriale per il mancato introito di 420.000 euro circa, non avendo la società adempiuto all’obbligo di legge artamente aggirato mediante l’illegittima qualificazione dell’opera da realizzare”.
Riassumendo, in estrema sintesi: il Tribunale del Riesame conferma la tesi della Procura della Repubblica di Parma; il reato, come scrive il Collegio, sarebbe stato commesso con un raggiro della legge “artatamente” orchestrato; la classificazione dell’inceneritore, infatti, variava di volta in volta e diventava “opera pubblica dei Comuni” o “opera di proprietà privata” in base alle circostanze: quando c’era da siglare un accordo pubblico-privato per riclassificare l’area, Enia si proponeva come un soggetto privato che realizzava un’opera di proprietà privata, quando c’era da evitare di pagare i contributi edilizi l’opera diventava pubblica, addirittura “di proprietà dei Comuni”.
Il prossimo articolo di questo approfondimento di ParmaDaily riguarderà le motivazioni del rigetto della richiesta di sequestro del cantiere dell’inceneritore avanzata dalla Procura, ovvero del pronunciamento favorevole ad Iren che consentirà all’azienda di ultimare i lavori.
 
Andrea Marsiletti

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INCHIESTA PARMADAILY sulle TARIFFE dei RIFIUTI di IREN

Nessun incremento della differenziata nei prossimi 20 anni… o rifiuti da fuori
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ParmaDaily pubblica il Piano Economico e Finanziario dell’inceneritore di Parma

Atersir: la convenzione Iren sui rifiuti scade nel 2014

SMA MODENA

03/12/2012
h.17.00

Una settimana fa con una lettera indirizzata all’assessore Folli, alla Procura della Repubblica e ad Atersir, il direttore generale del Servizio Ambiente della Regione Emilia Romagna Giuseppe Bortone aveva definito la data di scadenza della Convenzione tra Iren e i Comuni della provincia nel dicembre 2011 (leggi).
Repubblica Parma ha pubblicato oggi la lettera inviata dall’Agenzia regionale Atersir al Comune il 30 novembre scorso nella quale fissa tale scandenza nel 27 gennaio 2014. Quindi tra due anni.
Il documento recapitato in municipio spiega che da un esame “approfondito” della convezione risulta “evidente l’intento delle parti ad ancorare alla data di sottoscrizione della convenzione stessa il termine iniziale di decorrenza (2004, ndr) della durata decennale dell’affidamento del servizio”.
In aggiunta, vengono sottolineati come confermativi della tesi che rimanda al 2014 gli “impegni e i successivi atti di programmazione ed organizzazione del servizio di gestione dei rifiuti per l’ambito territoriale di Parma ad affermare inequivocabilmente la volontà dell’Agenzia d’ambito di regolare l’attività del gestore (Iren, prima Amps) fino al termine dell’anno 2014”.
Il mistero continua.
A questo punto non rimane che sperare che sia la Procura della Repubblica a fare definitiva chiarezza su questa vicenda, e anche su tutte le altre che riguardano la gestione dei rifiuti nella nostra provincia.

PrD

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03/12/2012
h.17.40

«Dopo aver esultato per una erronea ed ingenua interpretazione della lettera del direttore del Settore Ambiente regionale Bortone, i detrattori di IREN ricevono l’ennesima stoccata dall’Ente competente alla pianificazione territoriale dei rifiuti urbani, cioè l’Agenzia Regionale ATERSIR, la quale mette la parola fine sulla durata della convenzione per la gestione dei rifiuti (fino all’avvio allo smaltimento) tra ATO ed AMPS relativamente all’ambito di competenza, Comune di Parma compreso, tutt’ora in vigore».
Cosi Paolo Buzzi, capogruppo PdL in comune che continua: «Secondo l’Agenzia regionale il termine inequivocabile è quello del 27 dicembre 2014, ed i provvedimenti in materia di programmazione ed organizzazione del servizio sono dotati di presunzione di legittimità assoluta, non essendo stati impugnati nei termini. Stop, fine della corsa. Tutti coloro che hanno gridato all’avevamo ragione noi si mettano il cuore in pace: in futuro un pizzico di modestia interpretativa non guasterebbe!».

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INCHIESTA PARMADAILY sulle TARIFFE dei RIFIUTI di IREN

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Ecco i costi di costruzione dell’inceneritore: 192,2 milioni di euro. Stato di avanzamento: 72,7%
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ParmaDaily pubblica il Piano Economico e Finanziario dell’inceneritore di Parma

Ambiente Italia Rai3: focus sull’inceneritore di Parma

SMA MODENA

25/11/2012 

E’ andata in onda ieri su Rai 3 la puntata di Ambiente Italia, diretto da Beppe Rovera, focalizzata sulla gestione dei rifiuti e i metodi di trattamento.
Titolo della puntata “Rifiuti, che fare?”, al centro dell’attenzione dopo il voto referendario della Valle d’Aosta, che ha escluso l’utilizzo di un pirogassificatore per smaltire la frazione residua e nel bel mezzo della settimana europea per la riduzione dei rifiuti.
Durante la trasmissione, che ospitava anche gli esperti Walter Ganapini, Roberto Cavallo e Fabrizio Roscio, promotore del referendum valdostano, un servizio da Parma per districare la vicenda dell’inceneritore.
L’inviata Rai Claudia Apostolo ha intervistato le parti in causa, nella non facile impresa di fare luce sull’intricata matassa, un tipico caso di mancato coinvolgimento dei cittadini nella procedura decisionale che ha portato quasi al traguardo un impianto che nessuno vuole.
La giornalista della Rai ha intervistato il sindaco Federico Pizzarotti, “davanti a tutto la difesa della salute”, l’assessore all’Ambiente Gabriele Folli, “al 2020 mancherà il carburante all’inceneritore”, Andrea Marsiletti, direttore di Parmadaily, “il guadagno di Iren derivato dalla gestione dell’impianto è stratosferico”, l’associazione Gcr, “il cantiere non ha il permesso a costruire e per noi è abusivo”.
E’ emerso un quadro chiaro della situazione, da un parte il business, dall’altra i diritti dei cittadini alla salute ed a un ambiente pulito.
Iren ha confermato che l’impianto dovrebbe partire a pieno regime in aprile, dopo le fasi di collaudo, che nella prima parte verranno condotte senza apportare rifiuti ai forni.
Walter Ganapini ha però gelato da studio l’entusiasmo di Iren, “i collaudi a volte durano anche degli anni”, facendo anche emergere l’incredibile assenza dalla commissione di collaudo del comune di Parma, che ospita sul proprio territorio l’inceneritore e non può verificare direttamente la fase di avvio, facendo così sfumare la sbandierata trasparenza dell’iter procedurale.
Una richiesta già depositata agli atti ma alla quale la Provincia su rifiuta di rispondere motivando il ritardo della decisione dell’ente locale rispetto alla commissione già deliberata (che però ha fatto solo due riunioni e quindi ha il lavoro tutto davanti).
Il “collaudo al buio” è l’ennesima segnalazione di scarsa trasparenza legata alla vicenda dell’inceneritore di Parma, le quali procedure progettuali sono oggi al vaglio della magistratura.
L’amministrazione di Parma ha ribadito la centralità del pubblico rispetto agli interessi di società quotate in Borsa e lontane dai territori, rivendicando la necessità di riportare nell’ambito degli enti locali la gestione dei beni comuni.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma – GCR

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INCHIESTA PARMADAILY sulle TARIFFE dei RIFIUTI di IREN

Nessun incremento della differenziata nei prossimi 20 anni… o rifiuti da fuori
Autogol Iren: “Chi ha impianti smaltisce a 110 euro/ton”… ma il forno smaltirà a 168 euro/ton
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Iren si mette in buca da sola: “Abbiamo un utile di 51,36 euro/ton con l’inceneritore”
Richiesta di accesso agli atti sui 760.000 euro di comunicazione pro inceneritore
Grillo: “Fuori i nomi di chi ha ricevuto i soldi da Iren per la comunicazione pro inceneritore!
Iren ribalta sulle tariffe dei cittadini 761.524 euro per la comunicazione pro-inceneritore
L’inceneritore di Parma farà pagare tariffe doppie rispetto a quello di Torino
Il Piano Economico e Finanziario dell’inceneritore è il primo articolo del blog di Beppe Grillo
ParmaDaily pubblica il Piano Economico e Finanziario dell’inceneritore di Parma