
05/04/2013
h.16.10
Tra pochi giorni l’inceneritore dovrebbe iniziare a bruciare rifiuti.
Se ciò non avvenisse entro il 30 aprile IREN perderebbe diversi milioni di euro di incentivi statali (i cosiddetti certificati verdi) e quindi potrebbe chiedere maggiori danni al Comune di Parma, sostenendo che il ritardo ed il conseguente mancato introito deriverebbe dalle due sospensioni dei lavori disposte dal Comune di Parma nel luglio ed agosto 2011 e che il TAR ha già da tempo dichiarato essere illegittime.
Essendo inevitabile tale accensione, come lo stesso Sindaco ha riconosciuto (ma solo dopo ben 8 mesi dalla sua elezione), oggi occorrerebbe seriamente lavorare e cooperare per evitare ulteriori danni alle casse del nostro Comune, invece di continuare ad alimentare le illusioni di diversi cittadini, con comportamenti tipici della “vecchia politica”.
Un Sindaco che avesse davvero a cuore l’interesse pubblico, da subito, appena eletto, avrebbe operato ed opererebbe ancor più ora per indurre IREN a rinunciare alla richiesta di 28 milioni di euro di danni.
Non risulta che Federico Pizzarotti fino ad oggi si sia adoperato per questo, preferendo invece continuare a dichiarare che avrebbe fermato il forno, nonostante che sin dalla sua elezione sapesse che non era in grado di farlo.
Questo comunque fa parte del passato, e spetterà ai cittadini giudicare questi comportamenti.
Oggi noi pensiamo che si debba guardare avanti e trovare soluzioni che, nel rispetto delle leggi, ed in particolare della tutela della salute dei cittadini, cessino di esporre le casse del Comune (e quindi le nostre tasche) al rischio di dover riconoscere svariati milioni di danni a IREN.
Infatti adesso si tratta di evitare non solo il rischio dei già richiesti 28 milioni, ma anche quello degli ulteriori milioni di danni che IREN potrebbe chiedere se l’impianto non dovesse iniziare a bruciare rifiuti entro il 30 aprile.
Se il Sindaco non opererà cercando una ragionevole intesa con IREN dimostrerà che degli interessi dei cittadini di Parma poco gli importa, preferendo invece cercare di mantenere il consenso politico di un Comitato (GCR) a spese di tutti i parmigiani.
Da parte nostra, sempre nello spirito di collaborare affinché la nostra città abbandoni la maglia nera del Comune più tassato della Regione ed esca dalla crisi in cui lo hanno condotto gestioni dissennate, ci permettiamo di suggerire al Sindaco quanto segue:
1) svincolare la sua Amministrazione dallo stretto legame con il Comitato GCR, assumendo quel ruolo di terzietà rispetto ai diversi interessi particolari dei cittadini che dovrebbe essere caratteristica di tutte le Amministrazioni;
2) condurre direttamente il dialogo con IREN, evitando di affidare questo ruolo all’Assessore competente, in quanto chiaramente e pubblicamente schierato al fianco del Comitato che vede solo nello smantellamento dell’inceneritore un risultato accettabile (quello stesso Comitato che “sembrerebbe aver già collaborato” con il Comune al fine di quelle sospensioni lavori che hanno originato la richiesta di IREN di 28 milioni di euro di danni) e che ancora ritiene siano da chiarire (come da lui comunicato ieri alla stampa) questioni tecniche certamente importanti, ma già chiarite anche dalla magistratura (il fatto che si tratta di opera privata di interesse pubblico e non di opera pubblica, la sussistenza della competenza comunale in materia edilizia, la sussistenza del permesso di costruire, ecc.);
3) avviare in modo trasparente (forse in streaming?) una trattativa con IREN per evitare al Comune (e quindi a tutti i cittadini) sia il rischio di pagare i suindicati 28 milioni di euro (già chiesti da IREN per le ricordate sospensioni lavori) che l’ulteriore rischio di nuovi ed aggiuntivi danni per la mancata attivazione dell’impianto entro il 30 aprile;
4) attivare una commissione di indagine del Consiglio Comunale (o estendere l’ambito di indagine della commissione già costituita sulla vicenda Public Money), al fine di verificare la correttezza delle procedure seguite dal Comune in merito all’inceneritore, anche riguardo alle illegittime sospensioni dei lavori di luglio-agosto 2011.
Questo secondo noi il percorso che dovrebbe intraprendere un amministratore serio, onesto e trasparente, anche per cercare di far dimenticare le bugie propinate in campagna elettorale, ed in tutti questi mesi, sul “fermo” del forno con il supporto di “olandesi volanti e cinesi smantellanti”.
La questione è se il Sindaco è in grado di fare questo oppure se è ostaggio di oltranzismi dannosi per tutta la città.
Una risposta, come sempre, sarebbe gradita.
Associazione Millecolori
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05/04/2013
h.20.30
“L’associazione Millecolori tra cui componenti risulta esservi l’Avv. Rutigliano interviene oggi sul tema dell’avvio del Paip consigliando caldamente al Comune ed al Sindaco Pizzarotti di scendere a patti con Iren affinchè il forno sia avviato prima del 30 aprile, data oltre la quale il gestore perderebbe incentivi statali se ciò non avvenisse. – premette l’assessore alla mobilità e ambiente Gabriele Folli – Nell’articolo si paventa anche un ulteriore richiesta di risarcimento danni se questo accordo non fosse concluso e si invita il Sindaco ad assumere un atteggiamento super partes rispetto alle aspettative di chi questo forno non lo ha mai voluto.
La verità è che l’impianto non è pronto per partire perché di fatto vi è un cantiere ancora in corso e risulterebbe difficilmente contestabile davanti ad un Tribunale che, ad esempio, la ritardata crescita del boschetto delle meraviglie sia dovuta ad interventi del Comune piuttosto che all’imperizia di chi aveva tempi certi da rispettare ed avrebbe dovuto condurre un cantiere in modo adeguato.
Non stiamo parlando dell’apertura di una friggitoria – sottolinea Folli – ma di un impianto da 200 milioni di Euro che tratterà 130.000 tonnellate di rifiuti/anno che è classificato come industria insalubre di classe I dalla legge italiana e qui si vorrebbe far passare il concetto che si dovrebbe chiudere un occhio su obblighi precisi presi dal gestore in sede di approvazione dell’impianto in cambio di una non belligeranza tutta da dimostrare.
Vorremmo a questo punto chiedere all’Avv. Rutigliano, rappresentante legale della Provincia, intervenuto a molti degli incontri tra gli enti sul Paip, se condivide i contenuti dell’articolo emanato dall’associazione Millecolori e, nel caso ciò fosse, se non ritenga il suo ruolo in Provincia, ente che dovrebbe essere garante della perfetta esecuzione dell’impianto ai fini della tutela ambientale e della salute dei cittadini, qualcosa di diverso dal super-partes a cui lo stesso articolo fa riferimento rispetto al Sindaco.
Quando giriamo la chiave in un impianto del genere – conclude – vogliamo tutti avere le massime garanzie di corretto funzionamento, nessuno escluso.
Anche i vertici di Iren devono pretendere analogo rigore da tutti gli amministratori, i dirigenti e i funzionari coinvolti nella costruzione del Paip a tutela dell’immagine e della serietà aziendale che deve corrispondere anche nei fatti e non solo nelle parole.
Se vi sono stati dei ritardi non sono imputabili ad altri e se qualcuno ha colpe all’interno di Iren ne dovrà rispondere ai vertici dell’azienda e non usare un comodo scaricabarile su chi non vuole altro che il rispetto delle regole e della legalità”.