INTERVISTA – Beppe Negri (Pd): “Il collegio uninominale della Camera a Parma appare in salita per il centrosinistra, ma con il potenziale elettorale della città possiamo vincere”

Beppe Negri

La presentazione delle liste per le elezioni politiche del 25 settembre si avvicina.

Abbiamo intervistato Beppe Negri, vice segretario provinciale del Pd di Parma.

A che punto sono le candidature del Pd di Parma alla Camera e al Senato?

Il presupposto indefettibile su cui converge tutto il partito e che è stato consegnato in modo chiaro al segretario regionale Tosiani, che va ringraziato per aver subito recepito e per la disponibilità in tal senso, è di avere almeno una rappresentanza parlamentare del Pd di Parma, sia pure nel contesto di questa legge elettorale da rivedere che nei collegi plurinominali si compone di liste bloccate e quindi di posizioni in partenza eleggibili e di altre di testimonianza.

La Direzione Provinciale ha espresso cinque nomi, tra cui il mio, nel rispetto anche dell’alternanza di genere, che hanno tutti consolidato impegno politico e sono in grado di portare avanti le istanze del territorio ed i valori fondamentali del Partito Democratico per una proposta di governo progressista, a partire dalla difesa del lavoro e delle dinamiche salariali, dal taglio del cuneo fiscale e dalle politiche attive, dal connubio welfare-sanità, dall’emergenza ambientale e dai diritti, su cui segnalo lo ius scholae, a fronte di una destra radicale con retaggi neofascisti al traino della Meloni, piuttosto che liberale ed europeista.

Si parla di te come di un possibile candidato per il collegio. Cosa c’è di vero?

Prima dei nomi vengono la difesa dei valori europeisti progressisti e solidali e della Costituzione a livello nazionale e poi l’ascolto alle esigenze del territorio, tra cui le infrastrutture sostenibili materiali ed immateriali, e la proposta politica anche in chiave di sostegno alla giunta di Parma appena insediata per agevolare la realizzazione del bel programma elettorale condiviso con la coalizione.

Poi vanno ringraziati tutti quelli che hanno dato questa disponibilità e tutti quelli che hanno voluto segnalare queste opportunità al partito, a cui spettano ovviamente le scelte nel necessario mosaico dettato dai collegi e dalla riduzione dei parlamentari.

Come detto sarebbe importante che uno dei candidati espressi fosse in posizione almeno eleggibile in uno dei collegi plurinominali con il proporzionale, che coinvolgono Piacenza e Reggio alla Camera ed anche Modena al Senato.

Il collegio uninominale alla Camera del territorio di Parma, tranne otto comuni tra cui Fidenza e Salso ma con due comuni nel reggiano, dati i sondaggi e le alleanze delineatesi pare tutto in salita, ma Parma capoluogo, che anche da un punto di vista antropico rappresenta lo snodo fondamentale in termini di elettorato, ha dato un segnale importante alle recenti amministrative e credo possa dare una risposta significativa anche alle politiche.

In ogni caso la coerenza del percorso, che accomuna tutti i candidati, ed il radicamento in termini di riconoscibilità competenza ed empatia potranno apportare ulteriori opportunità a questa difficile sfida, chiunque sia chiamato a giocarsela sia nei collegi uninominali che plurinominali.



Ti ha sorpreso la decisione di Pizzarotti di lasciare il centrosinistra e andare con Renzi.

Sì, perché la ribadita collocazione di Effetto Parma quale movimento civico nel campo largo del centrosinistra che ha contribuito, sia pure nella misura del consenso raccolto, all’affermazione del Pd in regione ed ora di Michele Guerra a Parma, appare superata dalla sua, ovviamente rispettabile, decisione di aderire ad una idea di centro. Una idea di centro che allo stato sembra piuttosto confusa, con personalismi non sempre conciliabili e che ogni giorno si rimodula con adesioni che paiono talvolta dettate dalla necessità di evitare lo scoglio della raccolta delle firme e talora anche configgenti con i patti, anziché ad un’adesione convinta a un progetto politico comune e condiviso per arginare la destra.

Quale pensi sarà il posizionamento di Effetto Parma alle politiche?

Non voglio entrare nel dibattito in casa altrui. Osservo che Effetto Parma ha governato nella precedente amministrazione e ora esprime un assessore con deleghe importanti e il Presidente del Consiglio comunale, sia pure in un’amministrazione in cui sia il Sindaco che il Pd hanno raccolto un consenso ampio autonomo e determinante. Per cui mi auguro che vi sia un’adesione all’alleanza di centro sinistra che mi sembra anche più vicina ai loro valori.

Come giudichi i primi passi dell’Amministrazione Guerra?

Molto positivi. Vedo un impegno costante e determinato del Sindaco e di tutti gli assessori con un avvio immediato dell’azione amministrativa e una vicinanza ai quartieri e alle problematiche dei cittadini che mi sembra di ottimo auspicio per affrontare il prossimo autunno-inverno con tutte le difficoltà socio-economiche dettate dal contesto.

Andrea Marsiletti

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