Federico Pizzarotti è il presidente nazionale del partito di Più Europa, dopo essere stato, come a tutti noto, sindaco di Parma per dieci anni.
Lo abbiamo intervistato per chiedergli del suo futuro politico e un commento sulla politica parmigiana.
Operativamente, in cosa consiste il tuo incarico di Presidente nazionale di Più Europa?
Il Presidente è un ruolo di garanzia, come in tutti i partiti, che presiede i congressi e che, d’intesa con il Segretario, propone mozioni, liste e alleanze elettorali.
Nel mio caso, e per la mia esperienza, il mio impegno lo rivolgo ai nostri gruppi sul territorio. Cerco di contribuire alla loro creazione, partecipo a iniziative ed eventi che possano comunicare in modo ancora più capillare principi e impegni di Più Europa.
Il partito ha sempre lavorato a livello nazionale con grandi battaglie di opinione, penso che serva radicarsi meglio sul territorio per avere eletti nelle istituzioni che possano portare avanti queste battaglie.
L’alleanza Più Europa-Azione alle europee la possiamo dare per assodata? Con Italia Viva fuori….
Azione è da poco entrata in ALDE (Alleanza dei Democratici e dei Liberali e per l’Europa), il gruppo europeo in cui +Europa è da sempre. Tanti sono i temi condivisi, a partire da una visione di un’Europa federale, all’affrontare le problematiche legate alla transizione ecologica in un modo non ideologico.
Però al momento di confronti sulle elezioni europee non si è andati oltre a qualche scambio di battute, ma auspico si possa ragionare in modo serio e aperto, magari partendo dal manifesto sugli “stati uniti d’europa” che lanceremo a breve.
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Pizzarotti candidato alle europee: una possibilità, a quali condizioni?
Nel 2019 mi ero già cimentato nella candidatura alle europee, certo con uno spirito di servizio per tirare l’alleanza Italia in Comune – Più Europa, ma dichiarando sin da subito che sarei rimasto sindaco anche se fossi stato eletto.
Avevamo ancora Parma 2020 da inaugurare, e mai avremmo pensato all’arrivo della pandemia che ha cambiato le nostre vite.
Oggi sarebbe diverso, e quindi valuterò come dare al meglio il mio contributo fattivo a Più Europa, ma se sarò candidato sarà con un altro spirito rispetto al passato e con un diverso impegno in tutta la nostra circoscrizione.
Ma per la risposta definitiva serve attendere quale sarà lo scenario di alleanze e programma con cui ci presenteremo.
Venendo a Parma, come valuti l’esito finale della vicenda aeroporto di Parma? Ci sono i presupposti per un rilancio dello scalo in chiave passeggeri?
Fortunatamente la delibera è passata, anche grazie ai voti favorevoli dei consiglieri di Effetto Parma, portando anche fattori migliorativi come la non necessità di mettere mano a via delle esposizioni, salvaguardando però le migliorie necessarie come l’allungamento della pista. La possibilità data al sindaco di andare alla conferenza di servizi, portando a casa un ottimo risultato, ha dimostrato ancora una volta che meglio sedersi ai tavoli piuttosto che “ritirarsi sull’aventino”. Pratica molto diffusa in certi circoli e gruppi del PD.
Quindi a oggi, dopo aver perso l’occasione di Bergamo, spero che con l’interessamento di questa società canadese possa finalmente iniziare una svolta per il nostro scalo inseguita per tanto tempo. Se nelle scorse consiliature non avessimo accompagnato convintamente Sogeap a ottenere la concessione definitiva dello scalo e a mantenere il piano nazionale degli aeroporti, oggi non si sarebbe potuto cogliere questa opportunità.
† Terra Santa 13 – Come Giuda nell’orto degli ulivi. E Dio mi ammonisce… (di Andrea Marsiletti)
Nei tuoi dieci anni da sindaco non sono mancati momenti polemici col Pd locale. Dopo questo primo anno di alleanza in città, che idea ti sei fatto del Pd come forza di governo cittadino? Lo rivaluti un pò?
Il PD ha molte facce. Alcune dimostrano responsabilità e serietà. Altre giocano a Risiko per dei piccoli interessi che spesso nulla hanno a che fare con il bene della comunità. Vedo quindi un PD forza di governo e un’altra più di lotta. Spesso contro nemici immaginari, o interni più che esterni. Viene confusa la dovuta lealtà come se fosse un bavaglio, l’amministrazione con la propaganda, l’interesse del singolo come quello della cittadinanza.
Alla fine sono state confermate iniziative portate avanti con Effetto Parma (mille miglia, modifica assetto fiere di Parma, San Paolo, cena dei mille, street food… e l’elenco è ancora più lungo) avversate in modo strumentale per anni, a dimostrazione che governare è diverso dal fare opposizione. Mi aspetto un respiro più ampio dal partito più importante del centrosinistra del Paese.
Cosa ti ha più fin qui convinto del sindaco Guerra, e cosa tu avresti fatto diversamente?
L’atteggiamento. Ha una grande pazienza che spesso gli permette di arrivare a risultati di grande mediazione. Ed è anche ciò che avrei fatto (che ho fatto) diversamente. In politica bisognerebbe essere sia trancianti che pazienti, a seconda delle situazioni. Ma è impossibile renderlo uno schema matematico.
Andrea Marsiletti