
Intervista a Giovanni Bernini, responsabile Enti Locali di Forza Italia Parma, già assessore comunale della giunta Vignali.
Partiamo dai processi… a che punto siamo?
Ho passato tre procedimenti giudiziari, senza mai patteggiare alcunchè. Ho fin subito un processo per aver difeso una ragazza ingiustamente bocciata in un liceo perchè aveva un problema neurosensoriale. Anche qui sono stato assolto dal giudice.
Poi sono stato coinvolto in uno dei processi sul Comune di Parma, poi in quello più violento di “Aemilia” dove fui accusato di aver fatto un bonifico per ottenere voti dall’ndrangheta. Siamo arrivati all’assurdità: non feci neppure il bonifico.
E’ del tutto evidente che ci sia una parte del sistema giudiziario che agisce per colpire gli avversari politici. Oggi, dopo le intercettazioni dello scandalo Palamara, sta uscendo tutta la verità. A riguardo ho chiesto formalmente ai pm della Procura di Perugia di essere ascoltato come persona informata sui fatti. La mia deposizione vuole essere un atto d’amore in primis nei confronti della giustizia ma anche nei confronti degli ottimi magistrati e giudici che ci sono in questo Paese. Dico ottimi perchè sono stato assolto da tutte le accuse.
Non porto rancore. Ho vissuto anni molto difficili, che mi hanno fatto maturare, e che mi fanno guardare avanti.
Come vedi Parma?
Mi piange il cuore vedere com’è ridotta la città. Fino al 2010 Parma era una vetrina dell’Italia in Europa. Era una città capace di farsi notare nel mondo, di accogliere, di coniugare modernità, infrastrutture, storia e tradizioni. Eravamo chiamati in tutta Europa per ricevere premi, io ne ricevetti uno anche sulla Torre Eiffel.
Oggi è una città trascurata, sporca, frequentata da bande di delinquenti, abbandonata, senza guida e certezze. I più deboli sono lasciati soli. Si pensi, ad esempio, ai disabili: i loro fondi sono stati tagliati, non sono nemmeno trattati alla pari degli stranieri. Hanno fin cancellato l’Agenzia per la disabilità.
Come vi state preparando alle elezioni comunali di Parma del 2022?
Saranno elezioni molto diverse da quelle passate. Innanzitutto si riparte da zero, con l’attuale sindaco che non potrà più ricandidarsi dopo due mandati.
Questa volta, ancora di più, si dovrà partire da un’alleanza chiara, politicamente limpida. Il civismo, per certi aspetti, è morto. Con Pizzarotti i cittadini hanno compreso che dietro la bandiera del civismo si nascondono opportunismo e il carrierismo personale.
Mi auguro che nel 2022 ci sarà un centrodestra unito per ricostruire il futuro della città. Un futuro che è stato distrutto da incompetenti. Di solito l’incompetente ascolta perchè deve imparare, ma mi riferiscono alcuni dipendenti comunali che così non è, e che l’incompetenza degli attuali amministratori sia condita da arroganza e ignoranza delle norme e delle procedure amministrative. Sono incapaci anche di comprendere il filo conduttore delle problematiche. Mai come in questo momento Parma è isolata dal destino del Paese. E’ una città che non conta più niente a livello nazionale.
Un tempo Parma esprimeva un Ministro come Lunardi. Quante cose abbiamo fatto insieme con l’allora presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli!
Bernazzoli lo vedi di un livello superiore rispetto all’attuale classe politica?
Bernazzoli era sicuramente un interlocutore affidabile nei rapporti anche tra aree politiche diverse come erano la sua e la mia. Quando si parlava di problemi viabilistici, infrastrutturali e di servizi era un amministratore sensibile e attento. Oggi l’Amministrazione comunale è il nulla… mi dicono che anche se si vuole fare una donazione al Comune non si riesce a portare a casa il risultato.
Credi che i tuoi giudizi sulle passate Amministrazioni di Ubaldi e Vignali siano condivisi dai due nuovi maggiori partiti del centrodestra, ovvero Lega e Fratelli d’Italia?
Avendo la responsabilità degli Enti Locali per Forza Italia di Parma, sto seguendo le trattative per le prossime amministrative di settembre insieme a Gaetana Russo di Fdi e Sabrina Alberini della Lega. Abbiamo iniziato a parlare anche di Parma. Non credo che la riproposizione di cose vecchie funzioni. No, nel modo più assoluto. Ma ho capito che anche tra gli esponenti della Lega, che allora non c’erano, e di Fratelli d’Italia, alcuni dei quali erano già vicini a noi nell’alleanza del Pdl, c’è una crescente consapevolezza che dal 2010 la storia politica di Parma sia stata drogata e che quindi vada riscritta. Abbiamo fatto degli errori ma realizzato tantissimi grandi progetti. Ricordiamoci sempre che nel 1998 partimmo con una città che aveva ancora la tangenziale con i semafori a raso.
Che futuro politico vedi per Pietro Vignali? Credi abbia voglia di tornare?
Alla notizia della sua riabilitazione penale io e il coordinatore provinciale di Forza Italia Aimi siamo intervenuti subito sulla stampa. Devo dire che non c’è stata una gran corsa a farlo…
Sono convinto che Pietro Vignali sia una grandissima risorsa. Se vuole ripartire, però, questa volta deve fare una partita in squadra. Non credo che oggi i partiti accetterebbero più operazioni a scatola chiusa, a differenza del 1998, 2002 e 2007. In questo momento i partiti del centrodestra sono più organizzati e consapevoli del loro ruolo in città. Ho apprezzato la rinnovata disponibilità di Vignali nell’impegno che ciascuno deve metterci per la propria città (LEGGI). Penso che Pietro farà parte di una nuova pagina della storia di Parma. Ripeto, farà parte. Dipende tutto da lui.
Andrea Marsiletti