Lorenzo Lavagetto è candidato per il consiglio comunale come capolista del Pd.
Lo abbiamo intervistato.
Perché hai deciso di candidarti come capolista nella lista Pd?
La decisione di candidarmi come capolista è stata del Pd, io ho accettato la richiesta.
I cinque anni che ho vissuto in Consiglio comunale sono stati una bella esperienza nella quale ho imparato tanto. E’ stato un arricchimento personale che mi sento di mettere a disposizione della nostra lista.
La mia candidatura è la chiusura di un percorso lungo alla fine del quale il Pd ha compiuto una scelta e io ho deciso di contribuire e sostenere la comunità politica della quale faccio parte e grazie alla quale ero stato eletto.
Quando mi è stata chiesta la disponibilità a ricandidarmi, dopo averci riflettuto a lungo, ho ritenuto di accettare, anche e soprattutto alla luce delle diverse condizioni politiche che ho concorso a determinare.
Esattamente quali sono queste nuove condizioni politiche?
Noi abbiamo condotto un’opposizione, anche dura, ma sempre nel merito. Non abbiamo mai fatto una polemica, tanto per farla.
Abbiamo lavorato per un’idea diversa della città sulle infrastrutture, sul welfare e i servizi alla persona, sulla sicurezza e, più in generale, sulla qualità della vita in città come sulla manutenzione del verde pubblico, delle strade e dell’inquinamento. Temi che abbiamo sostenuto in modo convinto in questi anni. Quando si è concluso l’iter della definizione della candidatura e dovevamo decidere se partecipare, ci siamo messi in relazione diretta con il candidato Michele Guerra e poi con i partiti che compongono la coalizione per verificare se ci fosse la possibilità di portare il nostro contributo politico. Abbiamo capito subito che non solo c’era disponibilità ma anche interesse da parte del candidato sindaco, col quale ci siamo confrontati e credo che le posizioni che stanno uscendo sulla stampa ci diano ragione. Ad esempio la questione della riqualificazione dello stadio Tardini.
Sullo stadio cosa è cambiato?
Sul tema, Guerra ha dichiarato che il progetto, che è ancora solo preliminare, dovrà essere rivisto. In consiglio comunale avevamo espresso perplessità sul progetto dal punto di vista architettonico e della funzionalità dato che ci sembrava molto impattante in quella zona della città. E’ giusto valutare la ristrutturazione, ma essa deve essere realizzata in modo idoneo al contesto in cui è inserita.
Poi cosa è cambiato?
Ci sono state le aperture su un nuovo welfare che tenga conto delle difficoltà odierne che sono molte e nuove (pensiamo alle conseguenze della pandemia e dei rincari energetici) già solo rispetto a quelle di qualche anno fa. Abbiamo sempre discusso di questo tema in consiglio e abbiamo convenuto che per la nuova amministrazione deve essere priorità. Per esempio il Comune dovrà occuparsi di più del problema abitativo, un’emergenza di cui abbiamo visto gli effetti quando c’è stato lo sblocco degli sfratti.
Sull’aeroporto cargo?
Anche qui si è arrivati su una posizione ben diversa da quella assunta originariamente dall’Amministrazione uscente. Noi abbiamo sempre difeso l’aeroporto come un asset turistico strategico del territorio, ma abbiamo riscontrato problematicità nel piano di sviluppo cargo. Nella posizione espressa dalla coalizione di centrosinistra trovo recepito il nostro punto di vista, perché si parla di valorizzazione dell’aeroporto passeggeri affermando contrarietà all’ulteriore consumo di suolo; si sta evidentemente dicendo che non si condivide quel tipo di sviluppo, mentre la proposta di governo è basata sul collegamento all’alta velocità ferroviaria e sull’investimento sul ferro, vedasi la Pontremolese recentemente riapprovata in consiglio anche con il nostro voto.
Il cambiamento emergerà, in caso di vittoria, anche dalla composizione della maggioranza che non sarà più monocolore ma espressione di una coalizione ampia, con molte nuove persone.
Come giudichi le prime settimane di campagna elettorale del candidato Guerra?
Mi sembrano positive. L’ho visto in appuntamenti pubblici e nelle strade con le persone. E’ capace di stabilire un buon rapporto con la città e i cittadini sono ben disposti a dialogare.
Trovo interessante l’idea di portare l’Amministrazione comunale dei tredici quartieri di Parma una volta al mese, che avevo già sostenuto nel 2017 di fare le giunte nelle varie zone della città. Penso quindi che Michele Guerra nelle prossime settimane non possa che crescere nel rapporto con i cittadini e nella conoscenza della città.
Andrea Marsiletti