
25/09/2009
(si ringrazia fcparma.com per la collaborazione)
Mister, nella partita di mercoledì con la Lazio, circa l’episodio del primo gol, mi è sembrato che Baronio abbia accentuato il contatto con Dzemaili. Lei ritiene che sarebbe stato giusto interrompere il gioco?
“Sono qui soprattutto per chiarire questo episodio, oltre che per la partita. Alcuni giornalisti hanno tentato di comparare tra loro due situazioni che mi hanno visto protagonista.
Mi riferisco ad un episodio di tre anni fa, che riguardava Guana. Ma i due avvenimenti sono molto diversi. Allora ci fu un giocatore che si accasciò al suolo senza aver subito alcun contatto, come fosse un malore. Poi qualcuno si è impossessato della palla e c’è stato un gol. Quello era un episodio che non mi era mai capitato di vedere in carriera.
Molte volte ho invece visto una situazione di gioco come quella di ieri sera, con un giocatore acciaccato dopo un contrasto. In situazioni del genere ho subito e fatto gol.
Questo tentativo di accostare episodi diversi per trovare incoerenze nel mio comportamento è un qualcosa che non mi sta bene.
Io sono entrato nello spogliatoio e ho chiesto chiarimenti alla squadra. Sarei stato anche disposto a far pareggiare la Lazio.
Se non avessi avuto le rassicurazioni dei miei giocatori, che non si erano accorti di nulla, probabilmente non sarei tornato in campo. Per me queste cose contano molto e per esse mi sono esposto in passato. Se avessero seguito la mia idea, avrei sbagliato io, perché questo è stato un episodio di gioco del tutto differente rispetto a quello vissuto tre anni fa e che mi vide protagonista perché poi ci fu uno scambio acceso con un collega. Questa è tutta un’altra storia.
All’interno dello spogliatoio e con la società abbiamo chiarito l’episodio. Io ho creduto ai miei giocatori. Mi fa piacere poter dire che alla fine della partita il direttore sportivo della Lazio mi ha salutato, mi ha detto parole importanti e mi auguro che faccia arrivare a chi sa lui le parole che mi ha detto e che io dico adesso”.
Si sono lamentati i giocatori o l’allenatore della Lazio?
“C’è stato qualche momento in cui qualcuno si è lamentato. Mi interessa chiudere questo argomento e non parlare più.
Queste sono cose per me molto importanti. Io sono rimasto seduto tutto il secondo tempo perché dopo aver chiarito con la mia squadra e con la società che era presente ero molto emozionato.
Sono molto contento che mi abbiano fatto tornare indietro su quella che era la mia idea. Se avessimo fatto come avevo proposto io avremmo sbagliato e avrei nuociuto alla squadra e alla società”.
Il gol è arrivato al 21’, quindi per i venti minuti successivi ha pensato all’episodio?
“Indubbiamente stavo pensando a questa cosa, perché per me la correttezza e la lealtà sono fondamentali. Aspettavo le fine del primo tempo per chiarire con la squadra”.
C’è chi dice che sia più giusto lasciare all’arbitro il compito di decidere in queste situazioni. Lei cosa ne pensa?
“Alla mia squadra ho spiegato che in situazioni del genere la palla va messa fuori, e difatti io ho urlato a Zenoni di farlo ma non poteva sentirmi.
Chi non la butta fuori e si attiene al regolamento fa bene lo stesso. Giocassi io, interromperei sempre il gioco quando c’è un giocatore a terra.
Avevo proprio paura che ci fossimo resi autori di una furbata, come quella che ho subito io tre anni fa. Io gol su furbate non ne voglio e per fortuna non lo abbiamo fatto”.
Un altro episodio discusso è stato il rigore concesso alla Lazio. Come ha vissuto quel momento?
“Io non commento le decisioni dell’arbitro. L’importante è che la squadra abbia giocato una grande partita”.
Sono scesi in campo giocatori meno utilizzati che però hanno dato delle risposte positive.
“Sono molto soddisfatto perché posso contare su un gruppo di ragazzi che vuole far bene e se abbiamo fatto bella figura il merito è soprattutto loro e non mio.
Si sono fatti trovare pronti anche se abbiamo preparato la partita in tre giorni. Per questo vorrei elogiare tutti i miei giocatori”.
Gestire una rosa ampia e competitiva, non potrebbe diventare un problema?
“Meglio aver questo tipo di problemi. Io vedo la cosa come un’opportunità positiva. Penso che sia gratificante anche per loro sentir dire dall’allenatore che ha un gruppo di 22 titolari”.
Cosa può rappresentare per Bojinov il gol nell’incontro di ieri sera?
“Può rappresentare molto. Una svolta nel suo ripartire dopo due anni travagliati. E’ un qualcosa che farà molto bene al suo morale”.
Nelle ultime due partite hanno segnato giocatori arrivati da poco in squadra, può essere un buon segnale?
“I gol possono essere anche un qualcosa di casuale, ma non le prestazioni. Questo significa che gli ultimi arrivati si sono inseriti bene all’interno del nostro gruppo. Ora basta elogi e concentriamoci sul Cagliari”.
Prima dell’esordio a Udine si aspettava simili prestazioni?
“Mi aspettavo prestazioni importanti, ma un ritmo da due punti a partita no. Questo non è il nostro ritmo. Non vogliamo illudere i tifosi, ma ci godiamo questa classifica che è comunque provvisoria”.
Questa vittoria complica la partita col Cagliari?
“Questo dipenderà solo da noi. Il Cagliari ha giocato un’ottima partita con l’Inter e ieri è tornato alla vittoria. Mi sembra di rivedere il Cagliari della passata stagione che dopo cinque turni era a zero punti e poi ha concluso la stagione a 52. Sappiamo di affrontare una squadra ben allenata”.
Parlando di variazione di moduli, pensa ad un Parma camaleontico come quello della passata stagione?
“Spero che possa esserlo. Il fatto che il cambio di modulo non abbia creato scompensi, ma buon gioco è un grande motivo di soddisfazione”.
Buon rendimento in trasferta.
“Speriamo che non sia casuale, mi piacerebbe molto. Come che il nostro stadio diventi un fortino. Staremo a vedere”.
Pensa, infine, che il Parma debba ottenere più punti possibile nel girone di andata?
“Dobbiamo mettere da parte il più alto numero di punti nel più breve tempo possibile. Due punti a partita sono tanti e sappiamo che arriveranno momenti difficili il cui le cose non andranno così”.