“La biodiversità fa San Martino”

SMA MODENA
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16/11/2010
h.16.50

Soil, not oil!
Nei prossimi anni quello che resta della campagna parmense è destinata ad essere ricoperta, non da un confortevole mantello di San Martino, ma da una coltre di asfalto e cemento, con effetti irreversibili su suolo, biodiversità, qualità della vita, salute e paesaggio.
Pedemontana, Cispadana, Tirreno-Brennero: complessivamente saranno realizzati trenta nuovi chilometri di strade, con la perdita di almeno 40 ettari di terreni agricoli e la frammentazione di numerosi poderi. Non è nota la dimensione, ma è garantito l’aumento delle emissioni di anidride carbonica e di polveri sottili.
Solo per i primi tredici chilometri di Tirreno-Brennero si spenderanno 513 milioni di euro. E mentre la bassa pianura viene alluvionata ormai due volte all’anno, non si trova un euro per la sicurezza idraulica e per l’adeguamento dei canali che formano una rete scolante vecchia di secoli.
Alle aree protette vengono dimezzati i fondi e progetti come quelli del programma della Valle del Po, che renderebbero il fiume meno inquinato, più sicuro e più ricco di biodiversità, restano sulla carta, nell’immobilità del Governo e nell’indifferenza degli enti locali. Il modello perseguito è sempre più simile a quello del Veneto, dove negli ultimi otto anni sono andati persi 100 km quadrati di campagna, senza evitare la crisi. ma incrementando un grave dissesto idrogeologico.
“Soil, not oil!” Suolo e non petrolio: il WWF sottoscrive lo slogan lanciato da Vandana Shiva e chiede agli amministratori locali di cominciare a governare il territorio in una logica di lungo periodo, che mantenga e non distrugga il patrimonio di suolo, biodiversità ed ecosistemi ereditati dalle precedenti generazioni.