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01/03/2011
h.09.40
ParmaDaily intervista Giordano Spano, giovane dirigente provinciale del PDCI e della Federazione della Sinistra.
Parliamo subito della Federazione della Sinistra, il soggetto politico promosso da PdCI e Rifondazione Comunista. Che effetto ti ha fatto rivederti insieme ai compagni di Rifondazione dai quali vi eravate scissi con non poche polemiche e contrapposizioni?
Per quanto mi riguarda, non ho mai avuto e non ho con i compagni di Rifondazione un rapporto conflittuale; in parte perché mi dedico attivamente alla politica a Parma da pochi anni e ho evitato le polemiche e le contrapposizioni che sono seguite alla scissione del ’98. E, del resto, siamo notoriamente aperti al dialogo. E, anche, persone educate…
Con i compagni di Rifondazione abbiamo modo di discutere, frequentarci nei vari Comitati e Associazioni a cui aderiamo congiuntamente e pur nella nostra autonomia siamo sempre riusciti a trovare delle intese e delle convergenze su una molteplicità di temi. Da ciò è nata la consapevolezza nella maggior parte dei compagni che l’unità dei comunisti è l’unica strada che possiamo percorrere per contare qualcosa in questo Paese e in questa provincia.
Ci credi nella Federazione o pensi la convivenza tra i “governasti” del Pdci (come vi chiamano alcuni del PRC) e gli antagonisti del PRC (come li chiamano taluni del Pdci) è problematica?
Credo molto nella Federazione, credo che l’anima antagonista e quella dei comunisti del Pdci possano convivere e trovare una sintesi all’occorrenza. Sono due anime trasversali nei nostri partiti che creano anche dei problemi interni in certe occasioni. La grande sfida dei prossimi anni sarà comunque quella di ricostruire il Partito Comunista: unitario, che congiunga e rappresenti su basi democratiche tutte le espressioni del PRC, del PdCI e non solo, aperto ai movimenti e alla società civile e che compatti tutta la sinistra.
L’operazione non sarà facile perché, dopo la scissione, è come far rientrare il dentifricio dal tubetto una volta uscito. Ma con la tenacia e col senso di responsabilità che ha sempre contraddistinto i comunisti in Italia penso si possano superare tutte le difficoltà. L’alternativa sarebbe la scomparsa dalla scena politica italiana dell’ esperienza comunista che tanto ha influenzato e permeato le Istituzioni, il Diritto e la Cultura del secolo passato ed ignorare tutto ciò per delle nostre contrapposizioni passate sarebbe una grave errore strategico, oltre che etico.
Che opinione hai di Nichi Vendola e di Sinistra e Libertà che penso tanti consensi stiano raccogliendo a sinistra, anche a danno vostro?
Su Nichi Vendola e sul Sel penso che siano un movimento con obiettivi e strategie diversi dalla Federazione della Sinistra e non sempre conciliabili. Vendola vorrebbe una Sinistra de-ideologizzata che dialoghi con le forze moderate del Paese più per preservare i diritti che per ampliarli; noi siamo per la creazione di una forza comunista unitaria che si ponga in una alternativa al Capitalismo trionfante e alle sue logiche di sfruttamento.
Le convergenze al momento sono possibili solo su parecchie tematiche, ma rimaniamo comunque molto diversi. Non mi piace di Vendola la sua sete di protagonismo che non solo lo ha spinto ad uscire da Rifondazione quando è stato messo in minoranza, ma che lo ha portato a creare una forma-partito personalistica e con una leadership decisionista. È lo stesso meccanismo del Berlusconismo che però stranamente funziona anche a Sinistra, vista il lievitare di consensi di Sel.
In questo Paese bisogna ricominciare ad ascoltare ed a dare potere alle assemblee democratiche dei partiti perché la crisi di fiducia nelle Istituzioni nasce dalla mancanza di democrazia diffusa. Detto ciò vorrei precisare che la differenza di moralità e di idealità politica fra Nichi e la “vergogna” di Arcore non è in discussione.
Il PD non è riuscito ad esprimere una posizione sul referendum Fiat di Mirafiori. E’ ancora un partito di sinistra, o di centro… o nessuno dei due?
Sul PD che dire, è un grande contenitore politico dove c’ è finito di tutto, ma col quale dobbiamo dialogare se vogliamo costruire un’ alternativa a questa deriva autoritaria e secessionista incarnata da questa compagine di governo.
Non si può prescindere dal fatto che il Pd è un partito a-classista che vuole rappresentare le esigenze di tutti i ceti sociali, se si vuole capire la loro difficoltà a prendere una posizione sul caso-fiat. In Italia manca un partito di Sinistra veramente di massa per la linea scelta da Veltroni di ampliare il consenso al centro. Hanno deciso di tagliare i ponti con le ideologie del Novecento lasciando un vuoto più sociale che politico e non è un caso che non irrilevanti parti della classe operaia preferisca votare Lega. Penso che il PD si eroderà alla sua sinistra e spetta a noi, anche in concorrenza con Sel, convogliare quel consenso.
Su Marchionne posso solo dire che quello che ha fatto lo ha fatto in accordo con il Governo e col suo ministro più pericoloso, Sacconi. Basta leggere il suo “libro bianco” per renderci conto di quale futuro di relazioni sindacali ci attende: addio al contratto nazionale per dei nuovi contratti aziendali con l’obiettivo di giungere al contratto individuale di lavoro e ridimensionamento dello Statuto del lavoratori. Non dimentichiamoci che il tanto osannato Marchionne sulla trattativa OPEL è stato cacciato via dai sindacati tedeschi e dalla Merkel perché troppo pericoloso per la Germania e per i cittadini tedeschi… e noi stiamo a discutere perché il modello italiano non funziona più. E non capisco, né condivido, la posizione di Fassino – come quella di altri maggiorenti del Pd – che avrebbe fatto meglio a tacere anziché manifestare in quel modo la degenerazione di molti ambienti, purtroppo, del Partito democratico.
Elezioni comunali 2012 a Parma. Credi possibile un’intesa tra la FdS e il PD? Se sì, su quali basi?
In Comune le relazioni fra le forze di minoranza sono buone, ma ciò non toglie che governare ha delle difficoltà specifiche. L’intesa sarà possibile solo condividendo persone e programmi, tanto più che se riusciremo a riconquistare il Comune erediteremo una situazione finanziaria, e non solo, disastrosa.
Le notizie delle ultime settimane ci mostrano una maggioranza alla canna del gas, con revisori dei conti dimissionari, costretta ad procedere con forzature procedurali disperate per eleggerne dei nuovi compiacenti. Ormai non sanno più cosa inventarsi per nascondere questa vera e propria bancarotta imminente.
Col PD sarà possibile un’alleanza solo mettendo dei paletti precisi sulle politiche sociali a favore dei più deboli.
Per le informazioni di cui sei in possesso, come stanno andando le trattative tra la FdS e il centrosinistra nei comuni del parmense che andranno al voto nella primavera del 2011 (Salsomaggiore, Busseto, Borgotaro, Sala Baganza, Traversetolo…)?
In alcuni territori all’interno della FdS sussistono ancora divergenze di vedute e di strategie – che tuttavia vogliamo poter superare al più presto – derivanti soprattutto da precedenti diverse collocazioni di Prc e Prc rispetto alle maggioranze ed agli esecutivi da rinnovare.
Comunque, tranne che in poche eccezioni, è positivo che si stia costruendo un’intesa tra tutte le componenti di sinistra (FdS, Sel, IdV) idonea e capace di dialogare con il Pd e il centrosinistra per rinvenire comuni piattaforme programmatiche e per affrontare unitariamente la competizione elettorale.
Andrea Marsiletti
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