
27/06/2011
h.17.40
Ill.mo Signor Sindaco,
le modalità con cui il Comune di Parma ha comunicato la decisione “dell’azzeramento dei dirigenti centrali dell’Amministrazione” e di limitare i loro poteri, come reazione immediata e diretta ai gravi fatti che hannocoinvolto alcuni suoi dirigenti, ha indotto in noi, che dirigenti apicali siamo, profonda amarezza e motivato disappunto.
Al senso di comprensibile disagio che abbiamo provato nell’apprendere del coinvolgimento di alcuni colleghi in vicende che si profilano oggettivamente serie, unito alla serena consapevolezza di essere a dette vicende certamente estranei, si è sovrapposta l’incredulità di vederci accostati alle medesime vicende, almeno sul piano del lavoro e dell’immagine. Infatti, il Comune, per soddisfare comprensibili, ma non giustificate esigenze di salvaguardia propria, ha comunicato la sua decisione di azzerare una significativa parte della sua struttura dirigenziale di vertice.
Siamo ben consapevoli che Lei abbia sempre titolo, a maggior ragione in frangenti come questo, per assumere le decisioni organizzative che giudica più opportune.
Siamo però anche persuasi che il Comune, nell’esercitare le sue prerogative, non possa, meno che mai per salvaguardare la propria immagine, ignorare la reputazione di coloro che hanno sempre diligentemente e professionalmente lavorato per esso e considerare trascurabile la necessità di rispettare la loro immagine e la loro serietà professionale.
E’ risultato evidente a tutti, infatti, per il contenuto del provvedimento annunciato e, soprattutto, per i toni comunicativi scelti, che lo stesso Comune, a seguito dei fatti emersi, avrebbe messo a punto una strategia di intervento che traduce, in termini organizzativi, un giudizio di generale diffidenza verso la sua dirigenza apicale, anche quella estranea alle recenti vicende giudiziarie, come se i dirigenti medesimi fossero, se non tutti responsabili, quantomeno tutti compartecipi di un sistema di gestione che il Comune medesimo valuta “permeabile”, “troppo autonomo”, in definitiva opaco ed inaffidabile.
E’ questo un messaggio molto chiaro che, per la sua sostanza e per la forma che ha assunto, ci ha profondamente colpito e che fermamente respingiamo. Al contrario, la verità è, per quanto ci riguarda, che abbiamo sino ad oggi assolto alla nostra funzione in modo che lo stesso Comune ha sempre valutato inappuntabile, onorabile e diligente.
Confidiamo pertanto, Ill.mo Signor Sindaco, che Lei saprà e vorrà correggere le distorsioni comunicative, di cui siamo stati destinatari, ispirando la strategia comunicativa futura del Comune ad un più avvertito senso di attenzione per le persone. Non vorremo proprio, infatti, dopo aver provato gratificazione nel lavorare per il Comune, doverci ad esso contrapporre per tutelare una dignità che mai ci saremmo aspettati venisse ferita.
Cristiano Costanzo
Pietro Gandolfi
Andrea Gargantini
Isabella Menichini