26/02/2011
Nella Scozia del primo Ottocento, l’Illuminismo europeo si rifrange all’interno di una società in cui il popolo si entusiasma di fronte alle esecuzioni sommarie di piazza e i medici davanti alle dissezioni dei cadaveri negli atenei.
I due più importanti anatomisti di Edimburgo, il dottor Knox e il dottor Monroe, hanno approcci scientifici e appoggi politici alquanto diversi.
Quando il più tradizionalista Monroe impiega le sue conoscenze per far emanare un’ordinanza che gli accorda l’utilizzo di tutti i cadaveri “freschi” di esecuzione, il dottor Knox si trova costretto a tenere le sue lezioni con i corpi in putrefazione sottratti dai profanatori di tombe.
Ma alla domanda di un mercato in crisi risponde l’offerta fornita da William Burke e William Hare, due truffatori provenienti dall’Irlanda del Nord che dapprima vendono a Knox dei conoscenti morti per cause naturali e, successivamente, si improvvisano assassini seriali.
“Questa storia è ispirata a fatti reali, tranne quelli che non lo sono”. Fin dai titoli di apertura, il ritorno di John Landis al cinema dichiara la sua sincera disonestà e pone un esergo fulminante per tutti i film autoproclamanti verità storica. In questa semplice frase c’è già un programma di lavoro: un incrocio fra storia e leggenda, scienza e fantasia, in cui si può leggere tanto un omaggio alla migliore tradizione del romanzo gotico britannico, quanto molte delle peculiarità del cinema di Landis.
Se, forse a causa del digiuno prolungato dalla produzione per il cinema, il suo stile pare aver perso la concitazione anarchica e dirompente delle sue sequenze d’azione di un tempo, la scrittura di Piers Ashworth e Nick Moorcroft (i due sceneggiatori che hanno rivitalizzato il culto del liceo St. Trinian’s in Gran Bretagna) costringe comunque Landis a tenere il passo con situazioni farsesche e aforismi witty.
Dove invece il regista americano può tornare a dare sfogo alla sua folle poetica è nella direzione degli attori. Oltre a un grande dispiego di comparse eccellenti (da Christopher Lee a Ronnie Corbett, da John Woodvine a Ray Harryhausen), da una delle famose sit-com del Regno Unito, Spaced, ruba i due attori-ideatori Simon Pegg e Jessica Haynes, lavorando sulla loro predisposizione alla comicità corale.
Al posto del corpulento Nick Frost de L’alba dei morti dementi e Hot Fuzz, sostituisce lo sguardo maniacale di Andy Serkis, riuscendo a farne la perfetta controparte cinica e dissoluta del più romantico Pegg, così come il marito meschino dell’altrettanto perfida Haynes. Attraverso i due attori britannici, gli assassini William Burke e William Hare diventano così una perfetta coppia da buddy movie, dove la grettezza e la genialità corrotta dell’uno vengono compensate dall’ingenuità e dal romanticismo sognatore dell’altro.
Una coppia che eleva l’omicidio a impresa capitalista dall’alto valore scientifico, principio di tutte le più grandi scoperte della modernità: la mappatura anatomica, le teorie dell’evoluzionismo, l’arte femminista, la fotografia.
E non è importante domandarsi quali siano a questo proposito i “fatti reali” e quali no. Quel che è importante è che, a quasi trent’anni da Un lupo mannaro americano a Londra, per Landis l’amore è ancora l’unico sentimento positivo in mezzo a tanto esilarante orrore.
(Si ringrazia Mymovies.it per la collaborazione)
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