
13/04/2010
h.11.00
Ancora un’escursione sui monti del Levante ligure, questa volta proprio al confine col Parmense. Si parte infatti dal Passo del Bocco (m 956), luogo d’incontro fra parmigiani e genovesi ai tempi del mitico Pepèn e della Parma-Mare di ciclismo.
Dal valico, che separa la Val di Sturla una delle valli del bacino dell’Entella, dalla Val di Taro, ci si incammina lungo la strada asfaltata che porta a Varese Ligure. Al primo bivio, sulla destra, si imbocca la rotabile che sale alla Colonia Devoto (m 1084) grande edificio da decenni abbandonato all’incuria e all’opera demolitrice di chi arriva fin qui per l’incomprensibile piacere di distruggere.
Passando davanti alla Colonia si prosegue in piano per circa duecento metri e quindi si inizia a salire nella faggeta. La strada, tutta a zig-zag, risale ai tempi d’oro della Colonia e consente di raggiungere senza eccessiva fatica la prima cima del Monte Zatta, la Cima Ovest, a quota 1404. Qui il panorama si spalanca verso l’orizzonte marino e lo sguardo può abbracciare i monti e le valli del retroterra di Chiavari, Lavagna e Sestri Levante.
A nord-ovest vediamo il grande anfiteatro naturale del Monte Ramaceto, a sud-ovest il promontorio di Portofino e dietro, sullo sfondo e se non c’è foschia, l’arco della costa ligure fino a Capo Mele e la cerchia innevata delle Alpi dalle Marittime al Monviso, che ben si individua per la sua vetta appuntita.
Dalla Cima Ovest dello Zatta ha inizio il lungo crinale che si sviluppa per quasi due chilometri in direzione est affacciandosi sulla parte iniziale della Val Graveglia con un versante a strapiombo caratterizzato da bancate di arenaria ad andamento pressoché orizzontale. Il sentiero prosegue nella faggeta che ricopre il versante settentrionale del monte, ma ogni tanto ci riporta sulla cresta (dove si incontra anche una croce in ferro) fino a raggiungere la Cima Est di Monte Zatta (m 1404) da dove ci si affaccia all’alta Val di Vara e all’alta Val di Taro, separate da un basso crinale che si alza a formare il Monte Zuccone per proseguire verso il Passo di Centocroci e terminare con il massiccio del Gottero.
Da qui incomincia la lunga discesa verso il Passo del Biscia (del Monte Biscia”, non “della biscia”, come talvolta si legge). Il Monte di Prato Pinello (m 1394), una cima che si raggiunge poco oltre, è il “nodo orografico” da cui si diramano il crinale appenninico tra le vallate del Taro e del Vara e quello secondario tra i bacini del Vara e della Val Graveglia (che fa parte del bacino dell’Entella). Proprio percorrendo questo crinale, che volge a destra, potremo raggiungere il valico.
In un ambiente aperto e roccioso, che consente di osservare in tutto il suo sviluppo l’imponente bastionata dello Zatta,seguendo la displuviale arriviamo al Monte Coppello (m 1066) e quindi proseguiamo in direzione del rilievo biancastro del Monte Chiappozzo (m 1126) che si alza di fronte.
Con quasi eguale percorso il Chiappozzo possiamo aggirarlo a destra, sul versante ovest, oppure a sinistra, su quello di levante. Se scegliamo di scendere a destra avremo sotto di noi le distese prative dei Casoni e dei Piani di Chiappozzo e all’orizzonte le sagome inconfondibili del monte di Portofino e del Gottero.
Al Passo del Biscia (m 890) troveremo la Cappella- Rifugio eretta sul confine tra La Spezia e Genova, e la strada rotabile che unisce Chiavari e Lavagna a Varese Ligure passando per l’interno. La nostra metà è però Arzeno, dove ci attende il pullman, e perciò dobbiamo proseguire verso il basso, in direzione ovest, percorrendo la strada asfaltata per qualche centinaio di metri. Sulla nostra destra possiamo osservare le distese erbose di Cian d’Oonèiu (Piani di Oneto) una depressione che termina con un inghiottitoio carsico entro il quale spariscono le acque superficiali.
Al limitare del prato, al bivio dello sterrato (m 833) che porta ai Casoni di Chiappozzo, dobbiamo imboccare il sentiero in discesa che ci porterà ad Arzeno (m 603). Era, questo sentiero, che più sotto interseca la rotabile, l’antica strada mulattiera che univa Chiavari, Lavagna e la Val Graveglia all’alta Val di Vara e a Varese Ligure.
L’intero percorso della nostra “traversata” è di circa 14 chilomestri, non presenta difficoltà e offre la vista di un interno ligure di grande interesse paesaggistico e ambientale.
Segnavia: dal Passo del Bocco allo Zatta e a Monte di Prato Pinello il rettangolo rosso-bianco-rosso dell’Alta Via dei Monti Liguri; da Monte di Prato Pinello al Passo del Biscia e ad Arzeno un cerchio rosso vuoto. Non si può sbagliare.
SCHEDA TECNICA
Difficoltà: E
Tempo di percorrenza: 6 ore (escluse le soste);
Dislivello: 450 m. circa solo salita e 5.50 m. in discesa
Esposizione: percorso lungo un’ampia dorsale, quasi interamente in pieno sole
Pranzo al sacco abbigliamento:scarpe con suola vibram, mantellina antipioggia (in caso di maltempo)
Quota di partecipazione: 20 euro che comprende il viaggio in pullman.
La partenza è alle ore 7.00 da viale Villetta ed il ritorno è previsto per le ore 21,00 (traffico permettendo).