Le domande di Pizzarotti ai candidati alle Politiche 2018 in una lettera aperta

SMA MODENA
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LETTERA APERTA

È tempo che la discussione politica sulla città del domani entri nel vivo, anche secondo il punto di vista dei candidati che si sfideranno il prossimo 4 marzo. Nel mio ultimo discorso di Sant’Ilario ho ribadito che Parma ambisce a essere città a vocazione europea, aperta al mondo e alle sue sfide. Una città che ha tre obiettivi sostanziali: promozione internazionale e turismo; rigenerazione urbana dei suoi luoghi abbandonati e delle periferie; rivoluzione dolce della qualità sul tema ambientale e della mobilità urbana. In poche parole, ambiamo a diventare una città compiutamente europea sotto tutti i punti di vista.

Ma per raggiungere questi traguardi non è sufficiente il grande impegno e l’estenuante lavoro della mia Giunta. Serve che ci sia dialogo e collaborazione tra l’istituzione che rappresento e i parlamentari che rappresenteranno la città a Roma. Serve un patto di collaborazione tra le istituzioni, al di là delle idee politiche e per il bene di Parma.

Allora, alla luce di questo, sono sei le domande che pubblicamente rivolgo alle forze politiche candidate alle elezioni del 4 marzo. Cinque domande-richieste dentro cui ognuno di noi troverà il futuro di Parma. Un futuro a nostro giudizio fatto di qualità, di benessere e rivolto al mondo che cambia. E noi parmigiani il cambiamento vogliamo governarlo, non subirlo.

Ecco dunque:

Infrastrutture: siete concordi nel ritenere essenziali per Parma il nuovo progetto cargo relativo all’aeroporto Verdi, il raddoppio della Pontremolese, la messa in sicurezza della Massese attraverso nuovi fondi statali e la sua statalizzazione, l’aumento del numero di fermate dell’Alta Velocità presso la stazione? Una volta eletti, siete disponibili ad aprire immediatamente un dialogo su queste tematiche?

Sicurezza: la città chiede da tempo più agenti di polizia sul territorio, oltre a leggi più efficaci e pene certe. Una volta eletti, prenderete l’impegno di richiedere al ministro dell’Interno più investimenti sulla sicurezza e un aumento di organico della polizia di stato?

Federalismo fiscale: riteniamo che le imposte che i parmigiani pagano al Comune di Parma debbano rimanere sul territorio in forma di servizi al cittadino, più di quanto non avvenga ora. Le risorse del territorio, per noi, devono rimanere sul territorio. La pensate esattamente allo stesso modo? Ci sarà dialogo tra di noi su questo tema?

Ambiente: chi verrà eletto dovrà prendersi un impegno chiaro, mettere al centro dell’agenda una politica più severa e incisiva – normata e valida per tutte le Regioni – sull’applicazione di nuove norme a tutela della qualità dell’aria e preventiva contro i dissesti idrogeologici. Sarà anche una vostra priorità? Priorità anche al mondo agricolo e ai piccoli imprenditori: favorevoli alla ripartenza dei lavori della diga di Vetto? Prenderete l’impegno di discuterne presso il ministero di competenza?

Inclusione: chiediamo l’aumento del fondo per la non autosufficienza a sostegno di persone con disabilità e anziani; più investimenti sulla seconda accoglienza e il potenziamento del progetto Sprar. Una volta eletti, siete disponibili ad aprire un dialogo su queste tematiche?

Una proposta a vostra scelta, concreta che pensate possa essere prioritaria per Parma.

Sono temi su cui Parma getterà le basi del proprio domani. E si badi bene: chiedo impegni concreti, misurabili, realizzabili. Le risposte che darete non sono rivolte a me, ma a Parma e ai parmigiani. A loro va indirizzato il vostro impegno, affinché la parola data sia sottoscritta pubblicamente nei confronti di tutta la città. In qualità di sindaco, infine, vi apro idealmente e materialmente la porta del Comune: assieme alla mia Giunta mi rendo fin d’ora disponibile a incontrare ognuno di voi, al fine di discutere nel dettaglio e in modo approfondito di queste cinque macro tematiche. Come ho ribadito più volte: lasciamo da parte le divisioni politiche e gli individualismi. Concentriamoci su Parma e facciamolo bene. Tutti noi siamo chiamati a questo atto di responsabilità.

Federico Pizzarotti