
12/12/2009
h.14.00
La rubrica di ParmaDaily “C’eros una volta Lulù…”.
Ogni settimana un racconto erotico scritto da Sbriciolina… laureata presso l’università di Parma.
Durante la notte sarebbe meglio cercare di dormire, ma se impossibile, chiudete gli occhi e visualizzate con la mente brevi lampi rossi ed un piccolo regalo della fervida ludovichiana immaginazione affamata.
Durante i loro condivisi quindici minuti, quelli della media nazionale, tra alcune eccentricità non conservatrici avevano sfruttato spazzolini elettrici da denti sul clitoride e rotoloni di cartone, quelli di sostegno per la carta igienica avvolta. L’infiammabile Lulù li aveva temperati con la punta della lingua e infilzati in vagina. Il casalingo strumento di forma cilindrica, simile ad un pene, accarezzava uno spasmo involontario della muscolatura della vagina in occasione di tentativi di penetrazione. Puntellava il famoso punto G. La zona erogena molto sensibile, posta sulla parete anteriore della vagina, parlava, e appena finito di farlo, arrivava ad Adamo il senso delle sue parole, e a malapena sentiva la sua bella voce, con quella cadenza molto particolare.
Capelli spettinati, graffi sulle braccia, noncuranti di tutto, verso le scale.
Erano abbastanza ripide e consumate.
Ludovica ed Adamo si guardarono per un momento, soffocando un ultimo scoppio di risa, e la loro corsa riprese più veloce, più folle e più divertente di prima.
Lulù & Adamo amano l’arte del sesso, ciò nonostante assecondare la Lulù senza veli non era così simpliciter. I suoi piaceri non erano da manuale, sembravano cambiare con la rapidità del daily cittadino. Con una vertigine tra i capelli, lulu’s hot news era senza comuni forme proibitive di tabù.
Durante la penetrazione Adamo le fece un po’ male, ma ne valse la pena, in favore dei sui straviziati brividi caldi.
Adamo ritraeva il pene dalla vagina prima di raggiungere l’orgasmo in modo che l’eiaculazione avvenisse all’esterno di essa.
Dopo il coito interrotto, a puntuale scadere del quarto d’ora, Lulù si rialzava a fatica, si avvicinava alla ringhiera e guardava giù.
Erano due piccoli personaggi che ammiravano tutta la città immensa, la dominavamo, stavano bene.
Sbriciolina
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