
Abbiamo recentemente letto sulla stampa l’esito di uno studio commissionato dal Comune di Parma per l’individuazione di nuovi stalli di sosta. Tale studio non compare sul sito web istituzionale del Comune né, a quanto risulta, è stato presentato alla commissione consiliare Mobilità. Né si trovano indicazioni sulla società ET che ha svolto tale studio mappatura.
Dunque la valutazione e il giudizio di Legambiente Parma non può che essere sommario e accompagnato dalla richiesta al sindaco Guerra e all’assessore alla mobilità Borghi di fare chiarezza quanto prima sulle reali intenzioni che soggiaciono dietro questo studio.
Nel merito – per quanto a conoscenza – Legambiente è fortemente critica verso tale studio che non è una semplice mappatura dell’esistente ma già preconfigura interventi urbanistici non di poco conto, mistificando situazioni che nella realtà sono molto complesse ed evidenziando un’ignoranza di fondo della società che ha condotto lo studio e una totale insensibilità nel valutare aree spesso definite “incolte” e, dunque, asfaltabili senza pensieri. Si ignora completamente che il suolo fornisce servizi ecosistemici fondamentali anche quando è “incolto”, come la cattura dell’anidride carbonica (CO2), l’assorbimento delle pioggie e la base della biodiversità, solo per citarne alcuni. Inoltre il terreno svolge un ruolo di termoregolazione tanto più importante in città, contrastando le isole di calore in estate.
Rispetto all’adattamento ai cambiamenti climatici bisogna deimpermeabilizzare (come fanno tutte le città europee) e non certo asfaltare nuove aree. E di questo finora, purtroppo, non c’è traccia nelle azioni del Comune di Parma.
Inoltre uno studio sui parcheggi andrebbe inserito in una visione di mobilità del futuro, a partire da quanto si vuole investire sulla mobilità in sharing, che comincia ad affermarsi, permettendo a molte famiglie di superare l’esigenza della seconda macchina. Ci vuole un grande piano di riqualificazione dei parcheggi esistenti con pensiline fotovoltaiche e non un piano per nuovi parcheggi e asfalto. Rispetto alla carbon neutrality (ma anche adattamento) bisogna piuttosto pensare a coprire tutti i parcheggi di pensiline fotovoltaiche e colonnine di ricarica. Su questo punto: che fine ha fatto lo studio dell’agenzia per l’energia di Modena? È finito in un cassetto?
Di conseguenza larga parte degli interventi “suggeriti” non tiene minimamente conto dell’esigenza di un riequilibrio ambientale nella strategia di Parma carbon neutral, e stupisce che lo stesso assessore Borghi avalli posizioni simili in proposito, essendo il suo assessorato il promotore e destinatario dello studio.
Vediamone alcuni esempi tratti dallo studio con le nostre osservazioni.
1) L’area di via Lazio (peraltro allocata impropriamente nei quartieri Centro-Oltretorrente e già questo la dice lunga sulla serietà dello studio) per cui sono previsti 69 posti auto, è in realtà una preziosa area verde di collegamenteo tra i due appezzamenti di orti sociali di via del Garda. Per Legambiente l’uso improprio, talvolta utilizzato come accesso di servizio e parcheggio agli orti va perseguito e l’intera area ripristinata a prato, eventualmente con poche nuove alberature.

2) L’area di via Reggio, in cui si prevedono 88 stalli, è adiacente al ponte nord e, a quanto risulta di proprietà della Stu Authority. In questo slargo i progetti originari, tramontati definitivamente, prevedevano un albergo multipiano. Si tratta in effetti di un’area degradata ma Legambiente ricorda che è già esistente un’area a parcheggio (di circa 60 stalli) sul lato di via Europa e tuttora chiusa. E, quindi, prima di ipotizzare nuove aree di sosta sarebbe il caso di aprire i piazzali deserti. Andrebbe inoltre fatto un ragionamento sul sottoutilizzo del parcheggio sotterraneo della stazione e degli stalli in via Spinelli. In tutto questo un’area adiacente al torrente è bene che sia destinata a verde.

3) L’area di via San Leonardo, di fronte alla ex Bormioli Rocco, risulta di proprietà della BRF Properties e dunque ipotizzare interventi (87 posti auto) in casa d’altri è alquanto azzardato e peraltro vale il discorso di via Europa del parcheggio già pronto e chiuso. È opportuno richiamare il fatto che a poche centinaia di metri, sull’altro lato di via San Leonardo, vi è un grande parcheggio a servizio dell’ipermercato Despar, spesso con spazi liberi per la sosta.

4) L’area di via Cardani in zona Campus, a servizio del centro sportivo Ercole Negri, richiede un ragionamento più complesso del semplice ridisegno con cancellazione delle aiuole per ricavare più stalli. Purtroppo tutto discende da infelici scelte urbanistiche delle Amministrazioni Comunali negli anni Ottanta-Duemila che hanno incuneato in un angolo con una striminzita via di accesso un grande complesso sportivo che attrae centinaia, se non migliaia, di sportivi e visitatori ogni giorno.

Senza un servizio di autobus all’ingressso e senza accesso protetto per le biciclette. Crediamo che, proprio per l’alta frequentazione del luogo, sia quantomai urgente e necessario una pianificazione di riassetto ad hoc dell’area per favorire una mobilità dolce in linea con lo sport. Perché oggi siamo al paradosso che, per tenersi in buona forma fisica, si possa usare solo l’automobile per fruire di palestre e piscina.
Legambiente conclude chiedendo all’Amministrazione Comunale di poter ricevere e visionare l’intero studio e successivamente confrontarsi con la giunta comunale e i consiglieri comunali della Commissione ambiente e mobilità.