
31/07/2009
Dopo l’esame di maturità sei compagni di classe partono per una vacanza insieme, vorrebbero andare al mare, ma finiscono quasi per caso in una baita tra le montagne delle Dolomiti. Questi ragazzi, il coatto cannaiolo, la versione adolescenziale di Siddharta, la barbie, il borghese finto ribelle, l’innamorata non corrisposta e un ragazzo disabile, sono stati compagni di banco per cinque anni, ma si conoscono solo superficialmente. In questa breve vacanza però hanno l’opportunità di conoscersi, confrontarsi e di compiere esperienze che li cambieranno profondamente una volta tornati a casa, in città.
I sei protagonisti nella loro individualità sono delle macchiette, degli stereotipi in cui potrebbero identificarsi non solo i giovani di oggi, ma anche quelli di due o tre generazioni fa. Scelta consapevole da parte del regista Giacomo Campiotti, che cercando di dare alla storia un respiro di universalità ha di fatto scolpito in modo un po’ troppo grossolano dei personaggi, che riescono a far ridere proprio perché eccessivi.
Il film però non è una commedia e al contrario affronta tematiche complesse come la morte, la disabilità, l’incomunicabilità tra adulti e adolescenti e le loro preoccupazioni sul futuro, cercando di offrire spunti di riflessione. Tutti i ragazzi a loro modo vivono relazioni conflittuali con genitori e insegnanti, che non riconoscono come modelli positivi, e l’unico del gruppo ad essere tranquillo, in pace con se stesso e con gli altri, muore tragicamente.
Mai più come prima è tutto sommato una bella storia, ambientata in un contesto molto suggestivo, ripresa con grande poesia dall’occhio della macchina da presa, anche in contesti proibitivi come l’alta montagna, ma che indugia talvolta con eccessiva insistenza su una simbologia banale, rallentando il ritmo del film.
(Si ringrazia Mymovies.it per la collaborazione)
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